la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
FELICITą
MI PIACE...
- Cris: incontri con l'arte
- Il cannocchiale a rovescio
- Ring letterario
- jazz
- L'anello letterario
- PAPERBLOG
TAG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
- Elogio della follia
- Stupore
- Angelo Quaranta
- il colore ametista
- kuliscioff
- il muratore
- lolablu7
- Ufficio? No, grazie
- a proposito di elliy
- gratiasalavida
- sensi & controsensi
- Almostblue2
- LOca Nera
- ZIRYABB
- La Specola
- Lettere da Lucilio
- Trixtie
- Choke
- Concept store di Less.is.more
- vibrazioneforte
- fulov
- Benvenuti! Vince198
- ILFIUMEDISUSI
- angoloprivato
- il vecchio prof
- Allegra e le nuvole
- Arte_mia di Margherita
- delirio di woodenship
- E S T R O V E R S I di betta
- donnaetempo
- PAROLE & PASTICCI
- CIVETTERIE...di lachouette
- Lo zoo
- DIALOGHI SULLARTE
- PICCOLO INFINITO
- Rete di led_61
- Pour Parler
- ogni libero pensiero di Colibrì
- antonia nella notte
- fresca rugiada di unicoamore
- Setoseallegorie di das silvia
- MUSICAEPOESIA occhi_di gatta
- Altromondo17 GAZA
- Gocce di .....
- PensieriInVolo Elena
- io istruzioni utili di marirosario
- a drop in the bucket
- Tracce di Jazz
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
« Pausa | Buon Ferragosto! » |
NEL RISPETTO DEI MORTI
Post n°487 pubblicato il 30 Luglio 2014 da lorifu
Tag: ANALISI, attualità, Facebook, GAZA, guerra, IMMAGINI VIOLENTE, ISRAELE, PALESTINA, RIFLESSIONI, SOCIALNETWORKS, Twitter Si muore due volte se un corpo mutilato viene dato in pasto come semplice esibizione dell'orrore senza il rispetto della sua dignità e memoria.
Da giorni e giorni campeggiano su Facebook, Twitter e i principiali social della rete immagini di bambini, corpi di uomini e donne orribilmente mutilati, feriti non solo nelle membra ma nella loro dignità di esseri umani, sbattuti in prima pagina con l’alibi di mostrare l’orrore della guerra attraverso una sovraesposizione e imposizione di foto e video che se non supportati da informazioni oggettive e di chiara lettura finiscono per diventare una strumentalizzazione da parte di chi, al di là di ogni ragionevole argomentazione, intende soltanto tracciare il solco tra diverse ideologie e alimentare la catena dell’odio.
Non si tratta di parteggiare per Israele o Palestina, o come nel caso dell’aereo esploso in volo nei giorni scorsi, per Ucraina o Russia, ma di tutelare la sensibilità degli utenti che sono costretti a subire la violenza di vedersi sciorinare sotto il naso teste mozzate, petti squarciati, gambe amputate, sangue a fiumi con il terrore se riottosi, di passare per beceri qualunquisti, e questo nelle più rosee delle previsioni.
C’è chi è convinto che sia giusto informare in questo modo dato che facebook e similari hanno portato il mondo nelle case in tempo reale ed è possibile sapere quello che accade all’altro capo del mondo con un semplice clic del mouse.
In virtù di una non ben dichiarata veridicità informativa diventa lecito lo sfruttamento e la pubblicazione di immagini spesso stravolte, falsate, manipolate come l’informazione che le accompagna e delle quali spesso non viene citata la fonte.
Voyeurismo della peggior specie e informazione datata spacciata per fresca, come le foto dei bambini massacrati in Siria tra il maggio e settembre del 2013 fatti passare come uccisi dai bombardamenti israeliani a Gaza soltanto per suscitare sdegno e raccapriccio senza una contestualizzazione appropriata.
Se il codice deontologico del giornalista prevede che il cittadino, l’utente in questo caso, abbia il diritto ad essere informato, nello stesso tempo non lo si può costringere a guardare immagini violente che rifiuta e che ritiene inutili ai fini di una forma di coscienza critica sui fatti in questione.
È un problema che va affrontato prima che degeneri tanto più che le cause non sono da attribuire a un sano giornalismo ma alla deregolamentazione totale dei social da parte dei loro amministratori che nella rincorsa all’ultimo MI PIACE non si fermano davanti a niente e nessuno.
|
BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Inviato da: Vince198
il 07/10/2023 alle 17:26
Inviato da: Vince198
il 30/03/2023 alle 13:34
Inviato da: Vince198
il 21/03/2023 alle 01:01
Inviato da: Vince198
il 11/11/2022 alle 00:37
Inviato da: woodenship
il 02/11/2022 alle 02:52