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GENTE COMUNE: MARGHERITA BURAKOWSKA

Dai notiziari che sempre più appaiono come bollettini di guerra, logica conseguenza di un mondo sopraffatto dalla violenza, da una televisione che concentra il suo impegno a raccogliere share puntando i riflettori sulle disgrazie altrui, dagli articoli di giornalisti sempre meno liberi di esprimersi e sempre più indirizzati secondo le tendenze di pensiero di questo o quel direttore di giornale, ogni tanto fa capolino qualche trafiletto appena accennato, rilegato tra una pubblicità e l'altra, che il più delle volte non viene nemmeno letto tant'è minuscolo, se non nelle pagine della stampa locale, quella del posto in cui il fatto accade, che tende a conferirgli una rilevanza maggiore..

Bè lasciatemi dire, e questo è il mio pensiero, che di tanto in tanto sarebbe opportuno, evidenziare anche questi piccoli ritagli soprattutto per farsi che chi legge, guarda o ascolta sappia che nonostante tutti i fatti di sangue che fanno  "notizia" ogni tanto c'è una voce, che uscendo fuori dal coro ci fa sperare che allora non è ancora tutto perduto, e che talvolta la bestia uomo è ancora capace di qualche buona azione.

Questo in linea generale. Invece il fatto di cui desidero mettervi a conoscenza è un'arma a doppio taglio che però merita di essere raccontato perchè rappresenta la scelta concreta ad una domanda che spesso ci è stata fatta o che noi in prima persona abbiamo posto, anche se solo per uno stupido gioco volto a sondare l'importanza del nostro essere presso una persona cara a noi molto vicina.

Daresti la tua vita per me?...

Sabato 06 novembre 2010 in Castelnovo nè Monti, un paese montano in provincia di Reggio Emilia, sono stati celebrati i funerali di Malgorzata, Margherita, Burakowska, 39 anni di nazionalità polacca.

Margherita, una donna come tante, aveva fede nella vità e nella solidarietà, una fede semplice ma profonda supportata da valori forti e veri, valori su cui Margherita ha fondato la sua vita fino alla scelta del dono estremo.

Nel 2006 Margherita scopre di avere una neoplasia maligna al seno, inizia così il suo calvario tra cure e chemioterapia, un percorso che segue ininterrotto fino al 2008, anno in cui Margherita scopre di essere incinta.

Con estrema chiarezza fu messa al corrente che se non avesse abortito e continuato la cura, il suo destino era inesorabilmente segnato. Margherita amava la vita, Margherita voleva vivere ma di fronte a questa terribile quanto difficile scelta non ha avuto esitazione...La sua scelta si chiama Gabriele ed oggi ha 19 mesi. Non so se esistono per davvero gli angeli ma se così dovesse essere, son certa che Gabriele ha per mamma un angelo, un angelo di nome Margherita.