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DOPPIA EUTANASIA IN BELGIO

Forte polemica in Belgio per l'insolito caso della "morte dolce" praticata ai gemelli Verbessem.

Per quanto rispetto e sostegno avessero mostrato al cospetto della loro scelta, fino all'ultimo, il fratello Dirk e i genitori Mary e Romy, hanno cercato di fargli cambiare idea ma alla fine hanno dovuto accogliere il loro sguardo sereno e quel saluto, l'ultimo: "Ci vediamo in cielo". Poi l'iniezione letale e via per sempre.
Così, vestiti con tuta e scarpe nuove, dopo aver aspettato al Bruxelles University Hospital di Jette Campus il loro momento, bevuto insieme un'ultima tazza di caffè ed essersi detti addio, in una grigia mattina dello scorso dicembre, sono morti i gemelli Mark e Eddy Verbessem. Hanno scelto di morire assieme, dopo 45 anni passati in totale simbiosi perché gemelli, perché nati sordi e proiettati verso una cecità totale, hanno scelto l'eutanasia perché in Belgio è un diritto anche quella.
Sconvolgente la serenità con cui se ne sono andati, la perseveranza con cui per due anni Mark e Eddy hanno cercato la struttura che accettasse la loro istanza di eutanasia. Già perché i due gemelli non erano affetti da cancro e non erano malati terminali, per loro però,  l'idea di non essere più autosufficienti, di finire in un istituto era già un buon motivo per farla finita con questa terra.

Questo caso rompe nuove argini e ci si domanda: "Ora è sufficiente qualificare la sofferenza psicologica come "insopportabile"  per avere la "licenza" di uccidersi?"...

Il Professore Distlemans Wim, il medico che ha preso la decisione di praticare l'eutanasia ai gemelli Verbessem, ha difeso la sua decisione."Questo è il primo caso al mondo di eutanasia doppia eseguita su fratelli. C'era per loro una forte sofferenza psicologica , non è semplicemente perché erano sordi e ciechi che hanno potuto ricorrere all'eutanasia, è che non potevano sopportare di vivere l'uno isolato dall'altro. Il dolore può essere insopportabile non solo a livello fisico ma anche mentale".
Aggiungendo: "Sebbene sia sempre e naturalmente possibile una diversa  interpretazione di ciò, in virtù della quale un medico valuterà in modo diverso rispetto ad altri."
Un caso unico nella legislazione del paese, secondo la quale, per avere diritto alla morte dolce, il paziente deve essere adulto, in grado di intendere e di volere e il suo desiderio di morte deve essere volontario e ripetuto. Inoltre deve soffrire di insopportabili e persistenti dolori fisici o psicologici, che non possono essere attenuati da cure mediche. Un caso che ha fatto e farà molto discutere sui limiti dell'eutanasia e che arriva a poco distanza dall'annuncio dell'intenzione del governo belga di modificare la legge per permettere l'eutanasia dei bambini e dei malati di Alzheimer. Se approvata, la nuova legge permetterà all'eutanasia di essere "estesa ai minori, se sono in grado di discernimento o affetti da una malattia incurabile o da sofferenza che non si può alleviare".

Il Belgio ha legalizzato l'eutanasia nel 2002 e da allora i casi sono in costante aumento. Negli ultimi nove anni vi hanno fatto ricorso 5.500 belgi. Numeri che inducono  a pensare che il libero arbitrio sulla morte è una realtà su cui continuare a riflettere.

Pubblicato da Staff Radio DgVoice, Rossella.
 

 
 
 
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