Counselling di Yaris

La sofferenza dell'Anima

Senza voler emulare Marie von Franz o Clarissa Pinkola Estes che attraverso l'utilizzo delle favole, hanno esplorato e ricercato le connessioni con gli aspetti clinici delle loro pazienti fino a scriverne testi, vorrei oggi addentrarmi nel mondo delle favole e, in particolare nella "Bella Addormentata" per esplorare le possibili relazioni, non tanto con il mondo della psiche e dell'inconscio, quanto con gli aspetti di una coscienza animica bloccata. 

Sono andata anche a rileggermi le versioni dei fratelli Grimm e di Perrault e ho trovato, spulciando in internet, interpretazioni che narravano di come la piccola Rosaspina (anche i nomi variano a seconda della tradizione popolare) fosse persino il frutto di una violenza. Il che ha avvalorato la mia ipotesi di indagine in un campo sicuramente più sconosciuto rispetto alla psicologia clinica e alla psichiatria: l' Anima e la coscienza di Essa.

A poco a poco, mi e' balenata l'idea sulla possibilità che , " la bella addormentata", possa rappresentare la riscoperta della propria interiorità come espressione del proprio essere spirituale o, per meglio dire, la riscoperta dell'interiorità dell'uomo dopo la perdita di contatto con la propria anima e conseguentemente con l'essenza della vita stessa.

Le mie sono soltanto considerazioni personali ed ognuno potrà trarre gli spunti che vuole oppure rileggersi una bellissima favola facendosi trasportare nel mondo dell'infanzia. Per quanto mi riguarda posso riportare le mie riflessioni che ammetto non sentire carenti di significato...

http://www.grimmstories.com/it/grimm_fiabe/rosaspina

Oggi si parla molto di malattie dell'anima, forse più che in passato. Malattie che non trovano facile cura e che a lungo andare degenerano in vere depressioni patogiche e altri disturbi psichiatrici.

Non sempre la psicoterapia risolve quella sofferenza dell'anima che non trova riscontro che nell'uso di farmaci modulanti l'umore oppure neurolettici e psicofarmaci che controllano, dal punto di vista chimico, le manifestazioni cliniche.

E' anche vero che un tempo per alcuni mali, tipo l'epilessia, si pensava fossero opera del demonio e si ricorreva agli esorcismi, oggi però mi sembra che la scienza medica faccia più uso di farmaci che di una capace analisi semeiotica. Indubbiamente i farmaci e la psicoterapia aiutano ma risolvono i problemi della sofferenza dell'anima?

Ci sono luoghi dell'interiorità, cui non e' permesso l'accesso a chiunque. Luoghi sbarrati da porte misteriose che, raggiunte, respingono ogni attraversamento perché doloroso. Luoghi dell'anima che si è' chiusa nel sonno del "non voler sentire" e non perché non ne abbia coscienza ma proprio perché e' a quella coscienza che viene negata, una volontà di espressione. Il più delle volte per motivi culturali, altre per motivi sociali e la persona, a poco a poco, si isola o e' isolata da un contesto che dorme con lei...