Parola di Cialtrone

Relazione aperta

Era da un po' di tempo che non la vedevo. Dopo l'ultima litigata ho impiegato molto tempo per cercare la pace nel mio cuore, ho riflettuto, ho analizzato in maniera critica quello che rimaneva del nostro rapporto e ho cercato di comportarmi nella maniera più corretta. Quello che la società e la morale collettiva intendono come più corretta. Rimane uno dei rapporti più conflittuali della mia vita. Non siamo mai andati veramente d'accordo io e la palestra.

Abbiamo una relazione aperta e libera, ovvero io sono liberissimo di non andarci. Ho rinnovato l'abbonamento per l'ennesima volta. Soldi buttati nel cesso. La mia è una frequentazione saltuaria, dall'ultima volta che ci sono stato hanno riarredato tutti gli spogliatoi, per dire.

Questa volta ho deciso d'impegnarmi, devo fare attività fisica. E' un bene per il corpo e per la mente, anche se quest'ultima è stata data ampiamente per spacciata. Sono in quella fase in cui mi fa male tutto: dai capelli, anche quelli che ho perso, alle unghie dei piedi, anche quelle che ho tagliato. Dicono che soffrire è normale, vuol dire che ho lavorato bene, che c'ho dato giù di brutto! Secondo me sono cazzate, la percezione del dolore è una difesa sviluppata dagli esseri viventi per la propria sopravvivenza e per favorire l’allontanamento dagli stimoli pericolosi. La palestra è uno stimolo pericoloso che mina alla mia sopravvivenza. Ne ho la certezza.

Non ho bisogno di dimagrire o di pomparmi con sessioni frenetiche di body-building, come quei minorati mentali che passano ora a sollevare pesi guardandosi allo specchio scolpendo il loro corpo a discapito della materia grigia, e qui vi confermo che è solo la mia invidia a parlare, necessito però di riprendere contatto con il mio corpo e con la mia vitalità. Uso l'auto anche per andare in bagno, mi viene il fiatone se gioco a carte e più volte sono rimasto bloccato con la schiena, l'ultima volta nel caricare la lavatrice. Sembro la versione anziana di Matusalemme in stile casalinga disperata.

Quindi che ginnastica sia! Anche se mi sento un criceto ebete a correre sul tapis roulant per ore rimanendo fermo, lo faccio. Non ditemi di fare jogging all'aperto tra fiori di lillà e cipressi, primo perché rischierei una crisi asmatica d'allergia al polline, e secondo perché non ci sarebbe nessuno a cazziarmi nel caso battessi la fiacca. Necessito d'essere curato a vista, un secondo di distrazione e mi ritroverei al bar a fare un aperitivo. E' un attimo.

L'istruttore mi ha detto che per bruciare grassi e per rianimare il sistema circolatorio devo correre a un'andatura leggera ma costante senza andare in apnea o stramazzare al suolo - per capire se l'andatura è corretta devi riuscire a parlare nonostante lo sforzo - testuali parole. E' così che ho impostato il macchinario su velocità osteoporosi e ho iniziato a raccontare tutta la mia vita alla vicina centaura su cyclette. Dopo 10 minuti l'allenatore mi ha redarguito perché non lavoravo e disturbavo. Esattamente quello che mi rimproveravano al liceo. Io comunque seguivo solo i suoi consigli, se poi non si spiega bene non è mica colpa mia.

Mi fanno male anche i polpastrelli. La finisco qui con questo post.