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FALLIMENTO: CATASTROFE O OPPORTUNITA'?Ognuno di noi, nella vita, viene a contatto con un fallimento; da bambini è una condizione necessaria, sbagliare per imparare, ma da adulti spesso si vive questo evento come catastrofico. Sembra quasi che si perda questa dimensione tanto normale vissuta nell'infanzia, e che la possibilità di imparare dai propri errori (ma ci si riesce veramente?) non comporti più una probabilità di miglioramento della propria vita. Personalmente alcuni rovesci nella mia vita, mi hanno dato l'opportunità di aprirmi a nuove esperienze, migliori e più gratificanti, ma, in tutta onestà, si riproponessero le stesse condizioni che mi hanno portato a fallire non so se eviterei di sbagliare, anche se in maniera diversa, potendo dire di aver imparato veramente qualcosa. Mi sento ancora molto fragile rispetto ad alcune cose, soprattutto nelle relazioni con gli altri, di qualsiasi tipo esse siano. Una volta una persona disse di me che preferivo essere "sicuramente infelice", almeno era una certezza, cosa, la certezza, che ho sempre ricercato, anche a scapito di qualche bella e imprevedibile momentanea emozione. Sono stata educata che, se mi comportavo bene, avevo fatto il mio dovere, condizionata a prestare attenzione solo agli errori, difetti e mancanze mie che, inevitabilmente vedevo anche negli altri, ma che non mi permettevo di far risaltare. Quindi mi esprimevo in pochissime cose, che sentivo sicure, che mi facevano sentire sufficientemente amabile e benvoluta da chi aveva rapporti con me. Ora mi sento cresciuta e sono senz'altro più tollerante con me stessa e con gli altri, mi dispiace sbagliare, fallire, ma ho imparato a gestire meglio i sentimenti negativi che ne derivano. Per Voi? Fallimento è catastrofe o opportunità?
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