L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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IN ATTESA DELL'8 MARZO. LA DONNA DA EVA AD OGGI

Post n°1735 pubblicato il 01 Marzo 2011 da virginiagrey
 

 « Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.  »
 
(Paolo di Tarso, Lettera ai Galati 3,28)
La creazione di Eva (Michelangelo, Cappella Sistina)

 
Antico Testamento Genesi
 « E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. [...] Allora l'uomo disse: "Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall'uomo è stata tolta." [...] Alla donna disse: "Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà »
(Genesi 1,27; 2,23; 3,16)

La Bibbia inizia proprio con un racconto cosmogonico nel quale uomo e donna sono creati insieme, tanto da arguirne una perfetta simmetria e la medesima dignità.

Ma è il secondo racconto della creazione che ha avuto più f'ortuna', quello nel quale la donna, generata a partire dall'uomo, tradisce Dio e l'uomo, e porta il peccato nel mondo. L’asimmetria viene anticipata nell’Eden con il riconoscimento di un ruolo "strumentale" della donna rispetto all’uomo, essendo la donna riconosciuta come “aiuto” all’uomo:

Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo” (Gn 2, 22), perché

non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto” (Gn 2, 18).

Il peccato originale, compiuto per primo dalla donna (Gn 3, 6), istituzionalizza l'asimmetria di ruolo tra i due generi.

Dopo il peccato, le caratteristiche dell’uomo e della donna sono distinte: l’uomo deve faticare per procurarsi il cibo

il suolo … Con dolore ne trarrai il cibo … con il sudore del tuo volto mangerai il pane”: Gn 3, 17-19),

mentre la donna è caratterizzata dalla condizione di madre e dall'attrazione-sottomissione verso l'uomo

Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà”: Gn 3, 16).

Vengono qui enunciate due caratteristiche fondamentali della femminilità, le quali si caratterizzano tradizionalmente come costanti nella donna: la maternità, legata alla procreazione, e la tensione della donna a cercare la realizzazione di se stessa in un rapporto con l’uomo.

Dal testo originale non emerge alcunché di sessuale, ma l'aver mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male viene spesso collegato alla scoperta della sessualità. Da ciò seguono le interpretazioni della prima donna, Eva, come colpevole e seduttrice.

 
 
 
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