L'ANTICUOCA

SMETTO QUANDO VOGLIO

Creato da virginiagrey il 02/12/2008

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« PENSIERI IN UNA NOTTE DI...NONNE', MANNAGGIA!!! »

COSA MI TOCCA FARE...

Post n°1892 pubblicato il 20 Luglio 2012 da virginiagrey
 

per passare 'a nuttata.

Ogni notte, da oltre un anno, non so cosa sia tuffarmi nel letto con le galline; in compenso, vedo l'aurora col gallo. Talvolta, annebiata la mia coscienza e consapevolezza del mio essere, mi ritrovo a fare chicchirichì... almeno facessi coccodè, in modo da avere sempre uova fresche di giornata...

La causa di tale notturna veglia è cagionata dalla augusta madre, alla quale, modestamente, sono riuscita a far varcare la soglia del novantesimo compleanno in soddisfacenti condizioni di salute, sovrintese  da una mente quasi del tutto evaporata.

Come trascorro le notti? Vorrei poter dire pregando, soprattutto per l'animaccia di un blogger che saltella come un grillo in questa landa desolata, che è diventato il mio blog. No, non potrei accollarmi un tale impengo, non ne sarei degna.

Leggo, cazzeggio col tablet, seguo la vegliarda nei suoi incerti passi verso il gabinetto, asciugando il torrente urinario che lascia dietro di sé, un po' perché il diuretico che assume la mattina fa effetto dopo la mezzanotte, un po' perché i pannoloni che mi affibbia la mutua lasciano il tempo che trovano.

Vorrei poter dire che svolgo questo compito con sollecitudine, amorosa carità cristiana, ma sarebbero balle. Potessi, imprecherei come uno scaricatore di porto arrostito dal sole e corroso dalla salsedine; mi limito a bofonchiare e a lamentarmi del destino crudele ecc ecc, ringranziando comunque in silenzio il Cielo per la continua protezione.

Tutto questo andrà avanti ancora per tre mesi, dopodiché saranno scaduti i due anni di congedo straordinario retribuito; e lì saranno guai: dovrò tornare a lavorare.

Vi sono mementi in cui aspetto il rientro con impazienza, perché ho sorpassato il limite della sopportazione umana.

La scorsa primavera, mi sono fatta 40 fra gg e notti nell'assistere la mamma per una brutta bronchite, e devo dire che poche persone possano vantare di aver avuto un'assistenza così accurata. In cambio, ho ricevuto e tutt'ora ricevo una sequela di maledizioni e di inviti a recarmi in un certo posticino dove nessun buon cristiano vorrebbe andare. Non è la demenza, ma la sua dolce essenza.

Beh, mi fermo qui, aspettando che il buon vecchio Valè allieti questo deserto con le sue battute.

Val, datti da fare con la respirazione bocca a bocca; chissà che passi 'sto ittero!


S

 

 
 
 
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