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tradizioni e modernità...

Post n°601 pubblicato il 31 Ottobre 2017 da Butturfly66

 

Ieri mi sono recata in centro, anche perche avevo saputo che per la prima volta è stato addobbato per festeggiare Halloween...  Devo dire che entrare nel corso e ritrovarmi davanti scheletri, fantasmi, maschere e zucche è stato abbastanza curioso ma anche divertente... Partendo dal presupposto che non è una festa che amo, devo darle atto che per i nostri figli è un occasione in più per divertirsi, (visto che, ora che non sono più bambini le nostre tradizioni non vanno più bene)... La mia isola vive da sempre con il culto per i morti, prova ne sono il rispetto e l'attenzione che accompagna ogni caro estinto nel suo vivere nell'eterna dimora... Sabato sono stata a Nuoro, ma prima di recarmi a casa dei miei genitori, ho fatto tappa in cimitero per andare a trovare mia sorella... Manca ancora qualche giorno alla loro commemorazione, eppure nella zona il traffico era già intenso, ed il parcheggio pressoché impossibile da trovare... Dopo aver comprato i fiori mi sono recata all'interno del cimitero, e l'impatto che ho avuto è stato forte ma nello stesso tempo molto bello, (se bello si può definire un cimitero) perche i fiori ed il loro profumo inondavano oltre lo sguardo anche l'aria... Una miriade di persone puliva, sistemava, cambiava fiori in quasi ogni angolo, riuscendo ad attirare anche l'attenzione di mio figlio... Gli ho così spiegato, cosa rappresenti per la nostra gente questa ricorrenza, e quanto rispetto abbiamo noi tutti verso i cari che non ci sono più... La storia inizia tanto tempo fa, e narra di come già prima che il culto cristiano dedicasse il giorno di Ognissanti a tale ricorrenza, qua già la si celebrava... Le similitudini con il culto di origine celtico di Halloween impressiona, visto che già anticamente si intagliavano  le zucche che venivano chiamate "sa conca e su mortu" e messe sui davanzali o davanti agli usci... Un'altra tradizione legata alla ricorrenza dei morti, consiste nel lasciare domani notte la tavola apparecchiata ed imbandita con della pasta, pane, acqua e vino, senza però lasciarvi le posate (soprattutto coltelli) perche si dice che le anime che per tutta la notte vagheranno in visita ai luoghi cari, nel vedere cambiamenti in casa o quant'altro, in un impeto di rabbia potrebbero contrariarsi e vendicarsi...  Però, la tradizione più bella e sentita da tutti riguarda i  bambini, che dal mattino presto con in spalla una sorta di sacco bianco, (solitamente una federa) andavano in giro per il paese bussando agli usci, aspettando pazientemente di ricevere la loro parte di caramelle, papassini, frutta secca, e agrumi... A suo tempo l'ho fatto anche io con i miei fratelli, portando con noi una busta di plastica nella quale ci finiva dentro ogni ben di Dio (con in più per un giorno, la possibilità di saziarci di tutte le cose che solitamente c'erano vietate)... Ricordo l'emozione di suonare alle porte, (soprattutto a quelle delle signore anziane che solitamente erano anche le più generose) di fare i confronti e paragoni di quanto ricevuto, e del piacere di scambiarci le delizie, chiacchierando e mangiando senza limiti... E come non ricordare i negozianti, che per tutta la mattina, instancabilmente prendevano pugnetti di caramelle, mettendoli nella busta di ognuno dei bimbi che entravano nella bottega... Se soltanto chiudo gli occhi rivedo me bambina, ma anche i miei figli, e credo che se Dio vorrà, vedrò anche i miei nipoti, perche se qualcuno pensa che questa tradizione sia destinata a perdersi cade in errore, visto che ancora oggi ogni cittadina come il più piccolo dei paeselli si organizza per l'evento... In tutte le case si stanno facendo scorte di dolci e biscotti, che vengono messi dentro a dei vassoi, pronti  giovedì all'invasione dei piccoli che al grido di "su mortu mortu," sorridendo aspetteranno davanti all'uscio... La differenza tra quando lo facevo io ed ora, è che le mamme accompagnano i bimbi seguendoli di qualche metro, e questo ahimè è facilmente immaginabile, (l'ho fatto a suo tempo anche io con i miei figli)... Per il resto però, nessuno si sottrae al rito, ed è particolare vedere anche i bimbi di altre culture, prestarsi volentieri a questa tradizione... E' vero che stasera per molti bambini ci sarà da festeggiare  Halloween, (ci sono una miriade di feste a tema) ma dopodomani tutti pronti, zaino in spalla, e via a chiedere "su mortu mortu"... Tanti si affannano a dire che le tradizioni si stanno perdendo, che i nostri  figli fanno cose totalmente diverse dalle nostre, ma io posso testimoniare che almeno qui, non accade (esempio ne sono anche le grandi catene di negozi, che si dotano di grandi ceste di caramelle e cioccolatini da regalare a tutti i bimbi che passeranno a trovarli)... Come ho avuto modo di dire già in passato, le tradizioni si perdono se non c'è desiderio di tramandarle...

 

 

 
 
 

la vita cambia...

Post n°600 pubblicato il 21 Ottobre 2017 da Butturfly66

 

Nel corso della propria esistenza, difficilmente la vita continua a svolgersi nel luogo in cui ci si è aperti al mondo, io sono una di quelle persone che ha cambiato casa e città, eppure ho nella mente vividi ricordi del mio piccolo mondo antico... L'infanzia è e rimane la fase più bella della propria vita, quel magico intervallo in cui si scopre il mondo, la vita, con come unico pensiero quello di vivere e viversi ogni momento, forse già consci, che è  quello  che rimarrà impresso a fuoco nella nostra anima... Ho avuto la fortuna (e lo dico oggi non allora) di nascere in una famiglia umile, nella quale le tradizioni e gli usi erano quelli con cui erano cresciuti i miei genitori... Di tutto quello che è stato l'essere nata in quella famiglia, ricordo le giornate trascorse nella casa vecchia, (io ed i miei fratelli davamo un nomignolo ad ogni luogo o situazione che ci trovavamo a vivere) con i profumi della mia terra che scandivano ogni periodo dell'anno... Con l'arrivo dell'autunno e poi dell'inverno, ciò che ricordo era il grande camino sempre acceso, nel quale mio padre metteva a cuocere le castagne, oppure per profumare l'ambiente la buccia dei mandarini... La strada odorava di legno e colla visto che di fronte c'era una falegnameria, per cui andavamo spesso a sbirciare davanti al grande ingresso, sperando di trovare qualche truciolo o pezzetto di legno con cui giocare... I rumori erano pressoché inesistenti, le macchine erano poche, però era facile sentire il vociare dei venditori di strada, come pure inebriarsi con il profumo del pane  carasau appena fatto... A quei tempi ogni cosa era meravigliosamente vera e fantastica, (semplicemente perche gli occhi di un bambino vedono tutto colorato di arcobaleno) e quando dovemmo andare via, un pezzetto del cuore lo lasciammo lì... Eravamo tutti piccoli, per cui cambiando quartiere e scuola, ci allontanammo da quel magico mondo che ci aveva visto aprirci alla vita, di conseguenza per tanti tantissimi anni non passai più per quella piccola e alberata strada...  E quando infine capitò, niente era più lo stesso, la casa il  suo immenso e vecchio portone, i negozietti, la falegnameria, tutto era scomparso, come se qualcuno avesse voluto cancellare ogni cosa lasciando spazio alla modernità, perdendo però, quella nostalgica bellezza che mi aveva permesso di crescere... Così mio malgrado, sono giunta alla conclusione che non ci dovevo più passare, preferendo ricordare com'era non angustiandomi per com'era diventata... Il tempo ci cambia, di conseguenza come pretendere che le cose non facciano altrettanto?... E poi, fossero rimaste tali ad allora, avrebbero avuto lo stesso impatto emotivo su di noi?... Personalmente credo di no, perche il mio "io" porta addosso oltre quarant'anni di un'altra vita, di un cammino personale che mi ha dato gioie, ma ha anche segnato l'anima con immensi dolori... Mi rincresce accettare il fatto che niente di tutto quello che ho vissuto allora possa essere tramandato, perche i miei figli sono nati in un'altra città, ma soprattutto in un altro contesto, di conseguenza, lontani anni luce dal mio vissuto... Posso ogni tanto raccontare aneddoti, (o quando siamo a casa dei miei genitori, con i miei fratelli ricordare e sorridere) ma finisce lì... Nulla resta uguale a se stesso, men che mai la vita...  I ricordi però si, a patto di non volerli ricercare nel reale... Pertanto, quando un particolare li riporta alla memoria, me ne gusto ogni singolo frammento, senza andare alla sua ricerca,  perche la delusione è in agguato...

 

 

 
 
 

Tziu Mommoti e le mie paure...

Post n°599 pubblicato il 18 Ottobre 2017 da Butturfly66

 

Non so perche né come, ma mi è tornato in mente il nome di un personaggio che durante la mia infanzia e quella dei miei fratelli ha contribuito ad incuterci terrore... Parlo di Tziu Mommoti, (o Bobbotti a seconda della zona dell'isola) e che voi in continente chiamate semplicemente l'uomo nero... La sua storia si perde nella notte dei tempi, (a detta di qualcuno, farebbe riferimento ad un corsaro con la pelle scura di nome Mohammed) e che per lungo periodo depredò i paesi dell'entroterra, dando vita a questa figura molto temuta, e sovente tirata in ballo da genitori e parenti per far stare buoni i bambini... Ricordo mia nonna avvicinarsi con aria fintamente guardinga, (fintamente lo dico oggi) mentre sotto voce ci diceva di far da bravi, perche sennò sarebbe venuto a prenderci fingendo nel contempo di guardarsi intorno preoccupata... Io non l'ho mai visto, ma ne ricordo bene la descrizione che mi fecero... Vestiva di scuro con un lungo mantello, atto a coprirne il volto  dalla folta barba, ma soprattutto per celare gli occhi dallo sguardo terrificante... Si muoveva aiutato da un vecchio e logoro bastone, indossando abiti sdruciti e calzando vecchi e consunti scarponi, (simili a quelli dei pastori con i gambali)... Indossava inoltre una grossa cintura alla quale aveva legato un sacco, dentro il quale finivano i bambini che riusciva a portare via... Non ricordo nemmeno, quante storie ho sentito di bambini scomparsi nel buio della sera portati via da lui, e di mamme che piangendo ricordavano che Tziu Bobboti li aveva presi perche avevano disobbedito... C'è chi dice che una volta tornato nel suo nascondiglio li mangiasse, e questo era ciò che più verosimilmente ci faceva paura... Sorrido, perche allora per tenerci buoni non si ricorreva a tablet e tv, ma veniva in soccorso la cultura popolare, potendo contare su una lunga rete di complici, in comari e parenti sempre attenti a supportarsi con racconti e leggende... La vita era certamente diversa, scandita da lunghe ore in cui bisognava impegnare il tempo, però, dato che il massimo dell'aspirazione era poter stare fuori a giocare, chi meglio di una figura paurosa poteva riportarci subito a casa?... Va detto, che né mio padre né tantomeno mia madre, soffrissero da stress da accudimento da figli malgrado fossimo in sei, mentre oggi per occuparsi di uno, si arruolano stuoli di persone e ci si inventano corsi ed attività pur di delegare... Certamente, se oggi raccontassimo ai nostri figli di Tziu Mommoti, ci guarderebbero come si guarda un alieno, ma quanto è bello quando capita l'occasione e mi metto a raccontare "contos de pizzinnos" (racconti di bambini)...  

 

 

 
 
 

pelosa novità in famiglia...

Post n°598 pubblicato il 16 Ottobre 2017 da Butturfly66

 

Con ieri, sono tre le settimane nelle quali in casa si è aggiunto un nuovo componente... Si tratta di una cucciola di bolognese di tre mesi e mezzo, a detta di mia figlia (che la vede attraverso face time)  una sorta di Swiffer animata, a detta mia, un batuffolo di cotone con le zampette... Tutto ha inizio un anno fa, quando per caso vidi la foto di un cane... Premesso che ho sempre amato gli animali, in casa dopo l'esperienza del cucciolo che comprammo a mia figlia da piccola (e che scappò dopo qualche anno), non ne avevo più voluti... Tutto questo però, fino a che non ho visto quella foto, alla quale non detti seguito smettendo di pensarci... Questo però non valse per mio marito, che dopo mesi di ricerche fatte a mia insaputa, a luglio riceve un msg da una delle allevatrici da lui contattate tempo addietro che lo informava della nascita di una cucciolata, nella quale c'era la femminuccia che desiderava regalarmi... Il tempo naturale di crescita, poi insieme a mio figlio si sono recati a Genova per prenderla... Appena l'ho vista mi ha preso il cuore, inondandomi di tenerezza, anche se, ammetto che vivere con un cucciolo non è semplice... Personalmente è stato come fare una sorta di viaggio all'indietro nel tempo, a quando i miei figli erano piccoli e dipendevano da me completamente... Tutti siamo consapevoli del fatto che prendersi un animale in casa è un impegno ed una responsabilità, per cui nulla da eccepire, quello però su cui dissento, è il modo di alcuni di viverne la loro presenza... Parto dal presupposto che per me non è un essere umano, ma appartenente ad una razza ben precisa, (in molti casi meglio della nostra) al quale dovrò insegnare ad  integrarsi  nel  mio nucleo familiare, con la conseguenza che le regole ci sono e valgono per tutti, lei compresa... Quindi, non mi sentirete parlare di lei come fosse una figlia, (anche perche i figli già li ho) sarà, anzi già lo è, un componente della famiglia, ma pur sempre una cucciola di cane, che si trasformerà in una cagnolina adulta senza smettere di essere ciò che è... Sento parlare di persone che non riescono a scindere le due cose, e questo mi lascia perplessa... Sono cresciuta con un padre cacciatore, (quindi di cani ne ho conosciuti fin da piccola) eppure malgrado nutrisse per loro un amore sincero e smisurato, mai l'ho visto cedere alla tentazione di trattarli come esseri umani, (e questo tenendo ben a mente il fatto che ha sempre avuto nei loro confronti un grande rispetto) lasciando che la loro natura non venisse sminuita, ne tantomeno messa in discussione... Sono fermamente convinta che paragonati a loro ne usciremmo perdenti, perche il nostro egoismo farebbe a pugni con il loro altruismo, il nostro egocentrismo con la loro comprensione, la nostra avidità con la loro generosità, e qui mi fermo, certa che potrei andare avanti all'infinito... Detto questo però, non dobbiamo dimenticare che sono pur sempre dei cani, e come tali in virtù dell'affetto che nutriamo loro, non dovremmo trasformarli in surrogati di noi stessi... Di certo, per me questi saranno mesi intensi ed impegnativi, perche la dovrò oltre che crescere soprattutto educare... Mi sforzerò quindi di far in modo che accetti le regole, restando sempre e comunque un cane, com'è giusto che sia...

 

 

 
 
 

spero sia un ritorno...

Post n°596 pubblicato il 10 Ottobre 2017 da Butturfly66

 

Sono passate settimane dall'ultimo post, (a dire il vero mesi) contrassegnate da una lunghissima e arroventata estate, a cui ora  è subentrato un anomalo autunno... Non so se riprenderò a scrivere come facevo un tempo, tante cose sono cambiate... Avevo detto che ci avrei pensato una volta rientrata dalla permanenza al mare, ma poi, le vicissitudini, i problemi e la voglia di farlo erano pressoché scemate... Sono consapevole che tutto dipende da me, che devo semplicemente riprendere dimestichezza con la tastiera, (non certo nel suo utilizzo) per poter mettere nero su bianco pensieri ed emozioni... Posso dirvi di aver vissuto un estate intensa e particolare, nella quale ci metto dentro un amore smisurato per la natura ed i fiori, (ho colorato di mille colori il giardino) la crescita di mo figlio, che con l'avvento della maggior età, questa estate, tolte le giornate in cui ha lavorato, ha vissuto un periodo di spensieratezza e gioia pura, che mi ha ricordato me alla sua età (fatti i giusti distinguo)... Ho ammirato albe meravigliose permettendomi il lusso di dirigermi in spiaggia quando ancora il sole doveva sorgere, passeggiando sulla riva del mare e beandomi del privilegio di poterlo fare in assoluta solitudine, (con un po di timore la prima volta perche condizionata dalle notizie di violenze) lasciandomi però poi immediatamente ammaliare dalla bellezza circostante... La spiaggia del Pellicano, è una delle tante che costeggiano Olbia fino a raggiungere la rinomata Porto Cervo o Porto Rotondo, da cui distano una decina di minuti in auto, ed è qui che si trova la mia piccola casa, ed il mondo parallelo (a me piace definirlo così) nel quale vivo nel periodo estivo... Ho avuto problemi di salute, ma tutto si è risolto, ho rinsaldato rapporti di amicizia e costruiti di nuovi, ho lasciato da parte chi mi trasmetteva la sua negatività, (e credetemi che di tali persone siamo inflazionati)... Ho lasciato da una parte il p.c. ma ho continuato a sperimentare un nuovo modo di comunicare, e l'ho fatto attraverso la fotografia, potendomi così esprimere attraverso gli scatti del cellulare, per poi condividerli con amici e conoscenti... Non avrei mai creduto che potesse darmi tanto piacere, perche ho sempre pensato che soltanto i miei occhi potevano cogliere l'attimo di un momento... Ho anche fatto un piccolo viaggio fuori dall'isola recandomi in un'altra isola, che ho trovato altrettanto bella... Nella mente e nel cuore avrei mille e più cose da raccontarvi, spero di trovare l'entusiasmo per farlo...

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: Butturfly66
Data di creazione: 23/01/2010
 

 

 

 

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