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la vita cambia...
Post n°600 pubblicato il 21 Ottobre 2017 da Butturfly66
Nel corso della propria esistenza, difficilmente la vita continua a svolgersi nel luogo in cui ci si è aperti al mondo, io sono una di quelle persone che ha cambiato casa e città, eppure ho nella mente vividi ricordi del mio piccolo mondo antico... L'infanzia è e rimane la fase più bella della propria vita, quel magico intervallo in cui si scopre il mondo, la vita, con come unico pensiero quello di vivere e viversi ogni momento, forse già consci, che è quello che rimarrà impresso a fuoco nella nostra anima... Ho avuto la fortuna (e lo dico oggi non allora) di nascere in una famiglia umile, nella quale le tradizioni e gli usi erano quelli con cui erano cresciuti i miei genitori... Di tutto quello che è stato l'essere nata in quella famiglia, ricordo le giornate trascorse nella casa vecchia, (io ed i miei fratelli davamo un nomignolo ad ogni luogo o situazione che ci trovavamo a vivere) con i profumi della mia terra che scandivano ogni periodo dell'anno... Con l'arrivo dell'autunno e poi dell'inverno, ciò che ricordo era il grande camino sempre acceso, nel quale mio padre metteva a cuocere le castagne, oppure per profumare l'ambiente la buccia dei mandarini... La strada odorava di legno e colla visto che di fronte c'era una falegnameria, per cui andavamo spesso a sbirciare davanti al grande ingresso, sperando di trovare qualche truciolo o pezzetto di legno con cui giocare... I rumori erano pressoché inesistenti, le macchine erano poche, però era facile sentire il vociare dei venditori di strada, come pure inebriarsi con il profumo del pane carasau appena fatto... A quei tempi ogni cosa era meravigliosamente vera e fantastica, (semplicemente perche gli occhi di un bambino vedono tutto colorato di arcobaleno) e quando dovemmo andare via, un pezzetto del cuore lo lasciammo lì... Eravamo tutti piccoli, per cui cambiando quartiere e scuola, ci allontanammo da quel magico mondo che ci aveva visto aprirci alla vita, di conseguenza per tanti tantissimi anni non passai più per quella piccola e alberata strada... E quando infine capitò, niente era più lo stesso, la casa il suo immenso e vecchio portone, i negozietti, la falegnameria, tutto era scomparso, come se qualcuno avesse voluto cancellare ogni cosa lasciando spazio alla modernità, perdendo però, quella nostalgica bellezza che mi aveva permesso di crescere... Così mio malgrado, sono giunta alla conclusione che non ci dovevo più passare, preferendo ricordare com'era non angustiandomi per com'era diventata... Il tempo ci cambia, di conseguenza come pretendere che le cose non facciano altrettanto?... E poi, fossero rimaste tali ad allora, avrebbero avuto lo stesso impatto emotivo su di noi?... Personalmente credo di no, perche il mio "io" porta addosso oltre quarant'anni di un'altra vita, di un cammino personale che mi ha dato gioie, ma ha anche segnato l'anima con immensi dolori... Mi rincresce accettare il fatto che niente di tutto quello che ho vissuto allora possa essere tramandato, perche i miei figli sono nati in un'altra città, ma soprattutto in un altro contesto, di conseguenza, lontani anni luce dal mio vissuto... Posso ogni tanto raccontare aneddoti, (o quando siamo a casa dei miei genitori, con i miei fratelli ricordare e sorridere) ma finisce lì... Nulla resta uguale a se stesso, men che mai la vita... I ricordi però si, a patto di non volerli ricercare nel reale... Pertanto, quando un particolare li riporta alla memoria, me ne gusto ogni singolo frammento, senza andare alla sua ricerca, perche la delusione è in agguato...
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