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« la magia di Monte Gonare...una villa, la sua storia... »

Pozzo Sacro e il suo mistero...

Post n°584 pubblicato il 23 Aprile 2017 da Butturfly66

 

Le giornate si stanno allungando, e le temperature dopo un paio di giorni in cui sono scese hanno ripreso a salire... Di certo non assisteremo ad altre code d'inverno, (perlomeno qui) dove la primavera è esplosa in tutta la sua bellezza, con colori e profumi che sono quelli che ogni persona che giunge nell'isola percepisce per prima... Stamattina, io e mio marito ci siamo diretti a Pittulongu, e dopo aver controllato casa ed esserci immersi in un primo assaggio di stagione estiva, (con i tanti turisti presenti per il lungo ponte) abbiamo deciso di visitare uno dei luoghi simbolo della città, chiamato Pozzo Sacro... Per raggiungerlo dopo aver preso da Olbia via dei Lidi, si prosegue verso la zona industriale e da lì verso la frazione di Pittulongu, nei cui pressi si trova il cartello segnaletico. Appena giunti nel luogo dopo aver oltrepassato un cancello, ci si trova in uno spiazzo adibito a parcheggio, e da lì si prosegue a piedi. Il percorso interamente lastricato di pietra sarda in entrambi i lati, è provvisto di cartelli segnalatori con dicitura in latino e italiano, affiancanti ogni pianta che costeggia il percorso... Per me, che molte delle piante e gli arbusti li ho sempre sentiti chiamare nel dialetto di mio padre, leggerne la traduzione in italiano mi ha un po spiazzata, per cui ho voluto avvicinarmi toccandole e annusandone il profumo, per poterle associare... Il cielo terso e la pace del luogo, permettevano di lasciare andare a briglia sciolta pensieri e ricordi... E' facile trovandosi in alcuni luoghi, ricordare momenti piacevoli vissuti, magari in contesti totalmente lontani, ma vicini per similitudini... Sapevamo di non essere i soli visitatori, perche nel parcheggio avevamo notato una sorta di ape car modificata per il trasporto persone, difatti a metà strada abbiamo incontrato una guida con alcuni turisti inglesi, a cui lei raccontava presumibilmente la storia del sito. Non essendo io tale figura, ma sicuramente innamorata della mia terra e delle sue leggende, proverò a raccontarvene la storia... Quasi certamente partiamo dal periodo storico a cavallo tra il 1400 1200 a.c. . Il nome completo lo identifica come Sa Testa, e se ne deve la scoperta intorno agli anni 30, ad alcuni pastori, durante la ricerca di falde acquifere... Il monumento è costruito con pietre del luogo, (granito e scisto) si colloca in leggera pendenza, e a non più, in linea d'aria, di duecento metri dal mare... Man mano che la meta si avvicinava, la curiosità ed il mistero m'imprigionavano al luogo ed al paesaggio circostante, e questo perche quando si parla della mia amata Sardegna, niente la rappresenta più che il mistero... Poichè ancor oggi, ciò che è stata, come è nata, e perche soltanto qui si sviluppata la civiltà nuragica, (con anche i pozzi sacri in tale numero) non è stato definitivamente svelato... Quel che sento come abitante del luogo, è un attaccamento alla terra che va al di la di ogni ragionevolezza, come se dopo aver vissuto per millenni l'intrusione e la colonizzazione, ogni centimetro della mia pelle e della mia anima desideri esprimerne l'appartenenza... Una volta giunti (la camminata dura circa cinque minuti) lo spettacolo è di una arcaica bellezza... Il pozzo nuragico è composto da 4 parti, un cortile circolare, un atrio, una scala e una camera a thosos, (falsa cupola) al cui interno c'è una sorgente... Per i nuragici sardi ogni cosa fatta simboleggiava qualcosa, e in questo pozzo sacro il legame di congiunzione pare appurato, sia da ricercare nel numero 17... Infatti 17,17 è la lunghezza della struttura, e 17 sono i gradini che portano all'interno del pozzo stesso... Purtroppo ci siamo dovuti fermare davanti dall'ingresso, perche l'acqua impediva di scendere al disotto, comunque ho potuto nitidamente vederne gli scalini, riuscendo anche a fare alcune bellissime foto... Tornando al numero 17, per gli antichi sardi aveva una notevole importanza, legata anche alle tappe di crescita dei bambini, che venivano onorate con dei riti... A 3 anni un bambino imparava a capire la differenza tra maschietto e femminuccia, a 7 si festeggiava la presa coscienza di se e di una sorta di autonomia. A 13 i ragazzi diventavano uomini e le ragazze madri, e venivano affidati agli anziani per la loro educazione. Ma è nei 17 che si raggiungeva la tappa più importante, quella che sanciva l'ingresso nel mondo degli adulti... Con la fantasia, mi viene da pensare che magari anche in questo pozzo nelle cui pietre  ho avuto il piacere di camminare, se ne siano svolti alcuni... Il fascino della storia e le radici di ognuno, sono ciò che più ci rappresentano... Dovremmo impegnarci a preservarle al meglio, non soltanto per noi, ma per chi verrà dopo...

 

 
 
 
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Un blog di: Butturfly66
Data di creazione: 23/01/2010
 

 

 

 

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