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I vantaggi dell'unità d'Italia

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Il 17 marzo noi non festeggiamo anzi manifestiamo!

Post n°1562 pubblicato il 14 Marzo 2011 da luger2
 

CONTROCELEBRAZIONI DEL 17 MARZO 2011

ROMA: A seguito della vergognosa notizia delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia previste per il 17 marzo con il festaggiamento di una data nefasta per i meridionali tutti, previsto addirittura l'omaggio di Napolitano al Pantheon a Vittorio Emanuele II...la sezione romana "Lucio Barone" del Partito del Sud annuncia che protesterà il 17 marzo con un sit in a Piazza della Rotonda.Ovviamente chiameremo a raccolta tutti i nostri amici e simpatizzanti e vogliamo organizzare una protesta pacifica e gandhiana, senza insulti verso nessuno o grida separatiste, nel rispetto delle regole della nostra repubblica, delle nostre leggi e della nostra Costituzione, ma sottolineando che:1) l'Italia e' una Repubblica e non si può omaggiare un Re...in particolare per i meridionali e' offensivo omaggiare Vittorio Emanuele II2) Vittorio Emanuele II ed i Savoia sono stati una vergogna per l'Italia intera e sono gli artefici ed il simbolo di un Regno piemontese che ha depredato le ricchezze meridionali e massacrato il Sud con centinaia di migliaia di morti in una guerra civile tra il 1860 ed il 1870...il 17 marzo 1861 è stato l'inizio e l'origine della "questione meridionale", purtroppo non ancora risolta...3) l'unità che si festeggia ancora oggi e' solo formale, perchè non siamo affatto un paese unito...e non lo saremo mai fin quando un giovane meridionale non avrà le stesse possibilità di trovare lavoro al Sud rispetto al centro-nord, fin quando non avremo le stesse cure mediche, le stesse infrastrutture, le stesse condizioni per i prestiti bancari...in una parola quando finirà, in un modo o nell'altro, questa colonizzazione del Sud che dura da 150 anni.                                                                                                Il giorno 17 del mese di Marzo dell'anno 1861 il parlamento subalpino proclamò Vittorio Emanuele II non re degli italiani ma «re d'Italia»! L'autoproclamato nuovo Regno d'Italia, costò centinaia di migliaia di morti tra i partigiani meridionali e siciliani (denominati dispregiativamente "briganti"), deportazioni, interi paesi rasi al suolo, torture, stupri, leggi razziali e fame.Gli episodi di violenza contro le popolazioni ...centro-meridionali e siciliane, si verificarono soprattutto durante il cosidetto brigantaggio.Secondo le stime di alcuni giornali stranieri che si affidavano alle informazioni ufficiali del nuovo Regno d'Italia, in un solo anno, dal settembre del 1860 all'agosto del 1861, vi furono nell'ex Regno delle Due Sicilie:8.964 fucilati,10.604 feriti,6.112 prigionieri,64 sacerdoti uccisi,22 frati uccisi,60 ragazzi uccisi,50 donne uccise,13.529 arrestati,918 case incendiate,6 paesi dati a fuoco,3.000 famiglie perquisite,12 chiese saccheggiate,1.428 comuni sollevati;(poiché ufficiali c'è da considerare che come tali queste cifre furono sicuramente sottostimate dal ministero della guerra),Si consumarono diversi eccidi nei territori dell'ormai decaduto regno duosiciliano, di cui i più noti furono quelli di Casalduni e Pontelandolfo, due paesi del Beneventano. In data agosto 1861, il generale Enrico Cialdini ordinò una feroce rappresaglia contro i due comuni, ove i briganti di Cosimo Giordano, durante un'azione di guerriglia, uccisero 45 soldati sabaudi. Cialdini inviò un battaglione di cinquecento bersaglieri a Pontelandolfo, capeggiato dal colonnello Pier Eleonoro Negri, mentre a Casalduni mandò altri soldati capitanati dal maggiore Melegari. I due piccoli centri vennero quasi rasi al suolo, lasciando circa 3.000 persone senza dimora, e il numero ufficiale delle vittime non è stato ancora reso noto; le cifre vanno da un centinaio a più di un migliaio di morti.Altri militari che si distinsero per i loro discutibili provvedimenti contro il brigantaggio furono Alfonso La Marmora, Pietro Fumel, Raffaele Cadorna, Enrico Morozzo Della Rocca e Ferdinando Pinelli. Altre città che subirono una sorte simile furono Montefalcione, Campolattaro e Auletta (Campania), Rignano Garganico (Puglia), Campochiaro e Guardiaregia (Molise), Barile e Lavello (Basilicata), Cotronei (Calabria).Tali provvedimenti suscitarono polemiche, anche da parte della classe liberale. Giovanni Nicotera, intervenne in Parlamento dicendo:« I Proclami di Cialdini e degli altri Capi sono degni di Tamerlano, di Gengis Khan, o piuttosto di Attila. »Lo stesso Nino Bixio (che partecipò alla spedizione dei Mille e fu protagonista del discusso episodio della strage di Bronte) denunciò questi metodi in un discorso alla camera il 28 aprile 1863:« Si è inaugurato nel Mezzogiorno d'italia un sistema di sangue. E il Governo, cominciando da Ricasoli e venendo sino al ministero Rattazzi, ha sempre lasciato esercitare questo sistema »I metodi violenti delle truppe sabaude furono infine applicati anche per la repressione dei moti di protesta operaia per la chiusura progressiva di impianti industriali, ad esempio dello stabilimento siderurgico di Pietrarsa (attualmente sede del Museo Nazionale Ferroviario), dove il 6 Agosto 1863, per reprimere le proteste degli operai, intervennero Guardia Nazionale, Bersaglieri e Carabinieri, lasciando sul terreno tra quattro e sette morti e una ventina di feriti. Al comando delle truppe c'era il Questore Nicola Amore, successivamente divenuto sindaco di Napoli, che nella sua relazione al Prefetto parla di fatali e irresistibili circostanze.Gli anni successivi all'unità d'Italia, a causa della miseria prodotta dal sistematico saccheggio delle risorse dei territori e delle popolazioni occupate dal nuovo regno sabaudo, SEGNANO L'INIZIO DELLA "DIASPORA" DELLE POPOLAZIONI DELLA SICILIA e DELLA NAPOLITANIA; i periodi interessati dal movimento migratorio vanno dal 1876 al 1915 e dal 1920 al 1929 circa. Sebbene il fenomeno fosse già presente fin dai primi anni dell'Unità d'Italia è nel 1876 che viene effettuata la prima statistica sull'emigrazione a cura della Direzione Generali di Statistica. Si stima che solo nel primo periodo partirono circa 14 milioni di persone (con una punta massima nel 1913 di oltre 870.000 partenze), a fronte di una popolazione italiana che nel 1900 giungeva a circa 33 milioni e mezzo di persone.IL 17 MARZO, "giorno della proclamazione di Vittorio Emanuele II re d'Italia", AL FINE DI RICORDARE LO STERMINIO E LE SOFFERENZE INFERTE AL POPOLO SICILIANO E DEL MERIDIONE DELLA PENISOLA ITALIANA, SI PROCLAMI"GIORNO DELLA MEMORIA IN COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DELL'UNITA' D'ITALIA".

Su Facebook: MOBILITAZIONE WEB- 17 marzo 2011: io non festeggio

NAPOLI: Appuntamento ore 10,30 presso PIAZZA DEI MARTIRI, tutti muniti della BANDIERA del regno delle Due Sicilie per manifestare il nostro dissenso alla retorica ed alle falsità propagandate dalla storiografia ufficiale sul risorgimento, l’evento storico che ha dato il via a molti dei mali che ancora oggi affliggono il Sud. Lasciamo a chi ha giovato questa manovra festeggiare la data in cui il Sud fu dichiarato occupato dai Savoia, noi gridiamo NO! Durante il raduno si svolgerà un FLASHMOB, ovvero i manifestanti al segnale degli organizzatori si stenderanno per terra e rimarranno immobili sino al segnale fine (pochi minuti in tutto). Questa rappresentazione simboleggerà un omaggio a tutti i martiri del Sud che ancora devono venir riconosciuti come martiri dello stato Italiano. Contemporaneamente saranno distribuiti VOLANTINI ai passanti per spiegare il senso dell’iniziativa, inoltre saranno ESPOSTE LE FOTO dei “briganti” prima massacrati e poi fotografati dagli stessi carnefici al tempo dell’occupazione. Sarà possibile acquistare in piazza le bandiere a soli 5,50€ Divieto assoluto di portare bandiere di partiti. Le associazioni culturali aderenti sono invitate a portare non più di un simbolo di rappresentanza sottoforma di  bandiera o manifesto o cartellone o striscione. I quattro gruppi meridionalisti Insieme per la Rinascita, Rinascita del Sud, Neoborbonici e V.a.n.t.o. stanno portando avanti l’organizzazione di una serie di eventi in omaggio alla verità sul Risorgimento in contrapposizione alla retorica dei festeggiamenti in occasione del centocinquantenario dell’ “unità d’Italia”. Si lancerà una pacifica controffensiva alle menzogne ed alle omissioni che impediscono alla gente del Sud di prendere consapevolezza di cosa ha generato la questione meridionale, del credito che abbiamo nei confronti di questo stato che da sempre, invertendo la verità, ci obbliga fin da piccoli a sentirci debitori nei confronti della “locomotiva” settentrionale. L’evento ha lo scopo di divulgare all’opinione pubblica le verità sul risorgimento che sono state volutamente nascoste durante questi 150 anni di “unità nazionale” rendendo noi meridionali inconsapevoli delle manovre che hanno condotto il Sud da terra motivo di orgoglio e di primati a discarica di fiuti tossici, mafie e degrado. Avanti Briganti! Coloriamo piazza dei Martiri di bianco!!! Hanno aderito le associazioni:I nsieme per la Rinascita – Rinascita del Sud – Ass. Neoborbonici – V.a.n.to. Ricordiamo altri 2 eventi: Martedì 15 marzo ore 17.00 Sala della Loggia nel Maschio Angioino, Napoli , Presentazione del LIBRO-VERITA’ sui 150 anni  “MALAUNITA’. 150 ANNI PORTATI MALE” Mercoledì 16 marzo ore 17.00 Piazza e Chiesa di San Ferdinando, Napoli, VEGLIA DELLA VERITA’ STORICA: RADUNO con una Bandiera storica a lutto ed un cero acceso MEMENTO per i caduti – lettura/preghiera simbolica dei nomi dei soldati, dei briganti e degli emigranti ONORE ALLA MEMORIA – Largo di Palazzo: Deposizione CORONA di fiori per coloro che hanno dato la vita per il SUD ITALIA. Non mancate!!                                                                                                                        A VILLA SAN GIOVANNI (RC), Piazzale Stazione ferroviaria                     
Perché l’ITALIA, nata 150 anni fa da un tradimento, continua a reggersi sulla menzogna!
Nel 1861 l’Italia fu fatta – si disse – per portare la libertà e migliori condizioni sociali alle “popolazioni oppresse di un Mezzogiorno arretrato”.  NON E’ VERO!
Piuttosto, proprio da allora il Sud Italia ha cominciato a fare i conti, giorno dopo giorno, col dramma più grande della sua storia millenaria, frutto di un singolare intreccio di civiltà e culture avanzatissime. 
Dal 1861 ad oggi l’effetto più evidente dell’unificazione italiana è il lento consumarsi delle energie e delle speranze della gente del Sud: spogliata delle sue industrie; avvilita e mortificata nella sua dignità attraverso l’emigrazione forzata, la cancellazione della sua memoria storica, la negazione dei più elementari diritti, oggi riconosciuti dalla Costituzione italiana ad ogni cittadino (diritto alla salute: al Sud il triste primato della peggiore spesa e qualità di assistenza sanitaria; diritto alla libera circolazione : la A3, autostrada Salerno-Reggio Calabria è un vero e proprio percorso ad ostacoli, accidentato e perennemente in corso d’opera; il trasporto ferroviario è assolutamente inadeguato, la viabilità interna è ancora quella borbonica(!), inesistenti sono i collegamenti marittimi (in regioni, come la Calabria che, da sola ha 700 km di coste!).
L’ Italia unita (e repubblicana) non solo non si è impegnata a “rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono lo sviluppo ed il pieno svolgimento delle attività” dei suoi cittadini meridionali (meglio noti come terroni), ma ha cooperato alla distruzione delle tipicità di un territorio che da sempre è stato considerato da colonizzare: c’era una volta la raccolta del gelsomino, la lavorazione del bergamotto, paesi costieri che basavano la loro economia sulla pesca e paesi di montagna che dalle risorse minerarie traevano insospettate fonti di sussistenza.
C’era una volta … Cioè prima.
Poi è stata inventata l’Unità d’Italia, il Sud è diventato una “questione” e l’imprenditorialità dei suoi abitanti mortificata e scoraggiata. 
E’ arrivato Cesare Lombroso ad affermare che i meridionali sono geneticamente predisposti a delinquere: il brigantaggio è l’invenzione di chi non ha voluto riconoscere dignità di resistenza ad un popolo che, in armi, cercò di difendere la propria indipendenza.
Ed è arrivata la Cassa per il Mezzogiorno, per “comprare” il silenzio di molti meridionali, costringendo all’inattività una popolazione che ha sempre saputo esprimere ai massimi livelli i suoi talenti. 
Infine, è arrivata anche … l’autostrada del Sole: dopo i “treni del sole” che, dietro l’immagine incoraggiante e positiva evocata dal nome, furono in realtà mezzi di fuga delle popolazioni affamate ed immiserite per effetto delle leggi punitive del nuovo stato unitario, l’autostrada (del sole: c’è sempre il sole ad “indorare la pillola” alla gente del Sud) si presta oggi, più che mai, a favorire il processo inverso, scoraggiando chiunque dal mettervi piede e, di fatto, rendendo sempre più marginale ed isolato un territorio dalle potenzialità immense e penalizzando settori in espansione, come il turismo. 
Queste verità non solo vengono taciute, ma si afferma ipocritamente che evidenziarle significa far emergere il carattere “piagnone” dei meridionali, ossia riconoscerne la sconfitta, imputata a scarso senso pratico ed incapacità di seguire modelli positivi.
ANCORA MENZOGNE.
NOI NON CI STIAMO!
PERCIO’ NON FESTEGGIAMO!
SAREMO LIBERI DI FARLO SOLO QUANDO L’ITALIA UNITA AVRA’ IL CORAGGIO DI DIRE LA VERITA’ ,
SOLO QUANDO SARA’ RICONOSCIUTA PARI DIGNITA’ AI MERIDIONALI
SOLO QUANDO SARA’ RESTITUITA VERITA’ ALLA STORIA.
GIOVEDI’ 17 MARZO VI ASPETTIAMO A VILLA SAN GIOVANNI (RC), PIAZZALLE DELLA STAZIONE FERROVIARIA, CON INIZIO RADUNO PER IL FLASH MOB E VOLANTINAGGIO ALLE ORE 11,30, PER DIRE TUTTI INSIEME E CON LE NOSTRE BANDIERE LISTATE A LUTTO CHE NON C’E’ NIENTE DA FESTEGGIARE

ASSOCIAZIONE DUE SICILIE “NICOLA ZITARA”
www.duesicilie.info

 
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