Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

 

il giorno della memoria

Post n°1795 pubblicato il 27 Gennaio 2017 da artemisia_gent

Oggi ho partecipato per la prima volta alle commemorazioni per il giorno della memoria da insegnante. Prima, quando avevo le classi, in questo periodo "perdere" una mattinata per me era una tragedia. Ma allora ero un'insegnante di storia dell'arte, con un vasto programma da eseguire, oggi cosa sono? Boh non lo so nemmeno io. Una badante, una controllora, una che alla fine preferisce stare fuori da scuola piuttosto che in classe. Non ho più un programma da seguire, interrogazioni ecc. sono tutta dei ragazzi e con loro parlo di ogni cosa, mi invento cose davvero divertenti, insomma faccio altro ( a volte mi chiedo se questa sia la vera scuola piuttosto di quella che facevo prima, poi mi riprendo e scaccio il pensiero).

 

Oggi  ho partecipato con una classe all'anteprima nazionale del film "Il viaggio di Fanny". Come ho detto altre volte da quando sono madre non riesco a sopportare l'argomento dell'olocausto. Mi mancano le parole, non so come affrontarlo e mi commuovo troppo quando nel bene o nel male ne devo parlare. Quando ho letto il giardino dei Finzi - Contini sono stata male settimane, una volta leggevo solo questo. Qualcosa è cambiato in me.

Oggi guardando il film ho capito cosa mi sconvolge nell'animo. Una volta la guerra e la resistenza, la vicenda degli ebrei erano un racconto che mi faceva il nonno quando piccola mi prendeva sulle ginocchia, di cose che aveva vissuto, ma che io consideravo favole. Ora che ho capito che il nonno non mi raccontava favole , perchè ho visto coi miei occhi pastori di tre anni appena in Africa, le storie hanno preso un senso diverso. Quando ho visto il film che narra del viaggio di bambini innocenti dalla  Francia alla Svizzera stavo malissimo, al pensiero che era una storia vera. E sono certa che è vera perchè in questi due anni ho sentito le storie dei miei ragazzi migranti che hanno passato le stesse cose, che hanno viaggiato nascosti dal Mali fino alla Libia, che in Libia sono stati rinchiusi in campi di prigionia, picchiati, mutilati e poi caricati su una barca e hanno affronato il mare in condizioni disumane.

Mentre guardavo il film mi chiedevo se le mie figlie saprebbero scappare da sole. LA più piccola delle tre sorelle ha l'età della mia Rachele nella narrazione. Continuavo a chiedermi se lei saprebbe mettersi in salvo dal Lupo senza di me. E poi le parole di A. di E. e dei miei amati sarti, un turbinio di emozioni che mi hanno distrutta e provata. Ora sono questi pensieri che mi distruggono, che mi turbano nel profondo. Una volta basta che il nonno mi raccontasse dei tempi di guerra e poi intonasse Bella Ciao per farmi piangere. Ho in testa la sua voce che canta ogni volta che ci penso e tutto questo messo insieme mi opprime e quando sono oppressa preferisco smettere di pensare farlo altro.

Mi spiace che ormai non ci sia quasi più nessuno che racconti "dei tempi di guerra" in prima persona. Mi spiace che abbiamo perso gli anziani loquaci della mia infanzia, mi spiace che le mie bambine non abbiano questo privilegio. I miei racconti sono già di seconda mano.

Il Film è veramente bello, merita di essere visto. Lo farò vedere alle bambine.

E anche la vita è bella, me lo chiedono con insistenza.

 
 
 

L'iscrizione alla scuola secondaria di primo grado

Post n°1794 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da artemisia_gent

E siamo anche a questo traguardo, oggi ho iscritto Viky alla scuola secondaria di primo grado (leggi scuola media), e mi sento un po' più adulta, vecchia no, mai.

In questi giorni sto iscrivendo tantissimi alla mia scuola, ragazzi che non hanno il pc a casa e vengono da noi a farlo. Iscriversi on line non è poi così difficile, ma per alcuni sto scoprendo, è meglio farlo a scuola ed è il secondo mercoledì che esco alle 17 invece che alle 15:50, ma va bene lo stesso, voglio far vedere che la mia scuola è diversa, che siamo a disposizione, che i loro ragazzi non saranno abbandonati.

ViKy ha scelto invece una scuola diversa, una scuola antica, rigida, vecchio stampo. Nessun pc, nessun laboratorio informatico all'avanguardia, niente wifi, niente LIM. Disciplina, rigore, insegnamento all'antica, lezione frontale, libri di carta. E' una sua scelta. Preferisce un ambiente del genere, non ipertecnologio. Nessun laboratorio, niente di niente. Una scuola come una volta. Certe scelte dovrebbero far riflettere, non è un passo indietro, è un bisogno, un grido. I bambini cosidetti nativi digitali hanno altri bisogni, di scoprire un tempo non digitale.

Viki è sempre stata controcorrente e ricerca sempre "l'antichità", forse perchè la nostra casa è anche troppo tecnologica e ha a sua disposzione iMac, iPad, iPhone, iPod e qualunque altro dispositivo e forse ha proprio bisogno di staccare. Poi ha voglia di stare a casa, non a scuola fino alle 16 come adesso, ha voglia di studiare da sola, di riflettere, vuole tempo per pensare. Credo che scuole "vecchio stampo" vadano tutelate perchè ci sono bambini che ne hanno bisogno, non tutti apprendono nello stesso modo.

Vediamo come andrà, male che vada si cambia.

 
 
 

Non dimenticatevi degli eroi una volta finita l'emergenza

Post n°1793 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da artemisia_gent

Ogni volta che c'è un'emergenza in Italia i pompieri diventano eroi, peccato che finita l'emergenza finita l'informazione, finita l'indigniazione.

L'ho visto succedere nel 2009 dopo il terremoto dell'Aquila. In quei giorni anche mio marito scavava a mani nude. Anche mio marito era l'eroe del terremoto, colui che era partito subito per salvare la gente. Colui che ha cavato anche 20 ore al giorno lasciando a casa moglie e figlia di due anni a Pasqua, per correre a salvare chi neanche conosceva.

3 anni dopo è toccato a lui di essere salvato.
3 anni dopo si è fatto male mentre lavorava. E' quasi morto, anzi se non è morto è solo perchè esiste Dio, da qualche parte. Stava lasciando una moglie, una bambina di 5 anni e mezzo e una di due, che se fosse morto non l'avrebbe mai ricordato.
Questo eroe caduto dal terzo piano mentre lavorava si è pagato tutte le spese mediche. TUTTE. Non c'è nessuna assicurazione che copra fisioterapia, terapia psicologica, ecc. Nessun canale privilegiato se non l'asl, mesi di attesa e prestazioni dozzinali, per un tempo limitato non per i 4 anni e mezzo di cui ne ha avuto bisogno e ancora ne ha bisogno. E vogliamo parlare dell'inserimento al lavoro dopo l'incidente? Praticamente rimesso al lavoro senza nessun supporto psicologico, riammesso senza aiuto, e soprattutto privato della possibilità di essere di nuovo operativo, senza una previsione, senza niente, senza nessuna assistenza. 
E' così che l'Italia tratta i suoi eroi, è così che l'Italia si prende cura di chi lascia tutto e corre a scavare a mani nude.

Quando in Italia succede qualcosa l'Italia risponde solo con "un'inchiesta". Cosa me ne faccio io di un'inchiesta quando tutti i giorni io ho bisogno di un fisioterapista o di uno psicologo?

Scusate la mia rabbia, ma mi fanno schifo queste situazioni. Loro ci sono sempre ma lo stato per noi non c'è mai. Una volta usato e spremuto ti butta via. 

 
 
 

Consigli di lettura

Post n°1792 pubblicato il 10 Gennaio 2017 da artemisia_gent

Se Artemisia ha letto 100 libri nel 2016 sua figlia ne ha letti forse una manciata in meno, solo perchè Artemisia non ne ha comprati quanto ne chiedeva la bambina, nonostante frequenti il mercatino dell'usato ogni mese e nonostante si affidi al libraccio.it per poterne avere a metà prezzo. Sono la sua droga. E anche la mia, per inciso.

Lei legge solo Geronimo Stilton, una vera salassata visto che certi "viaggi nella fantasia" o "viaggi nel tempo" costano dai 25 ai 30 euro e lei li divora nel giro di 2/3 giorni. Per non dire poi Vita al college delle Tea Stilton che al comodo prezzo di 9,30 euro a volume vengono consumati come se fossero fumetti nel giro di un paio d'ore.

Avendo una biblioteca di n volumi, circa 5000 credo, sto cercando di instradarla alla lettura di volumi da grandi, fatti di parole e che magari sono già in casa. 
Primo tentativo: Marcovaldo di Calvino. Iniziato sotto tortura (Se non lo leggi non ti compro più Geronimo!) e finito in una sera/notte perchè era troppo divertente e proprio non si poteva lasciare lì.
Secondo tentativo: Guarda nel tuo libro di letture c'è un racconto preso da questo libro: Notti africane di Kuki Gallmann, vuoi leggerlo? Mah l'ho fatto a scuola, potrebbe essere interessante... letto in tre giorni (250 pagine) a volte un po' a fatica perchè non capiva bene i fatti, una volta spiegata la vita di Kuki tutto è apparso chiaro e la lettura si è fatta piacevole e veloce.

Mettendo a posto la libreria ho fatto uno scaffale che io chiamo young adult, dove ho messo le cose più da bambini come Harry Potter, Narnia, saghe fantasy, vampiri ecc. e oggi ho fatto un terzo tentativo: quando hai finito Geronimo vuoi provare a leggere Andersen? No mamma non mi interessa, ma tutte quelle storie non le ha scritte Walt Disney? Allora vuoi provare a leggere Il Fantastico Viaggio di Rapunzel di Megan Morrison? No Mamma, non mi va. E Cosa ne diresti di Eragon? No, i draghi non fanno per me, perchè invece non mi dai tutti i libri di Kuki Gallmann? 


Più cresce e più è uguale a me, identica direi. Stesse passioni: disegno, arte, J Ax, Max Pezzali, moda, vestiti, viaggi e Africa. E mi coglie impreparata perchè io sono stata alla sua età una bambina con tanti interessi e nessun mezzo, nessuno che mi aiutava a coltivare i miei sogni e spesso non so neanche come fare a portare avanti queste sue richieste...

 

E ora cerco di ingegnarmi per darle qualcosa da leggere che la possa portare verso una lettura adulta, anche se non è per niente facile.

 

 
 
 

alla ricerca della scuola media

Post n°1791 pubblicato il 09 Gennaio 2017 da artemisia_gent

Siamo già a questo punto, dobbiamo iscriverci alla scuola media. La scuola primaria finalmente volge al termine per la mia grande.

Sto contando i giorni, non lo nascondo. Sono stati 5 anni molto difficili, 5 anni di scontri tra i genitori, 5 anni di scontri con la maestra ahimè unica. 5 anni fa credevo che fosse un punto di forza invece... per noi è stato un capestro. Non abbiamo cambiato scuola perchè ho creduto fino in fondo nell'amicizia, perchè credevo che Vittoria avesse più bisogno di quello piuttosto che di istruzione e penso di non aver sbagliato, anche se nel corso del ciclo ben 5 bambini hanno cambiato scuola. L'ultimo proprio stamattina.  Io mi farei delle domande, ma purtroppo non è consentito dissentire e parlarne, quindi accettiamo la scelta dei genitori che se ne sono andati con un po' di amarezza, perchè se in seconda ci fossimo ribellati tutti come chiedevo io le cose sarebbero andate diversamente. Io sono rimasta per il bene di mia figlia e mi sono zittita.

Spero che nella prossima scuola si trovi meglio. Vuole rimanere con le sue amiche, per me va benissimo, preferisco ancora una volta l'amicizia anche se per certi versi quella scuola a me non va. Anche se poi dovrà staccarsi da loro, per lei si aprirà la carriera artistica credo, è troppo portata, ha delle mani d'oro. E' precisa, fantasiosa, capace come me e suo padre messi insieme. Entrambi abbiamo talenti artistici e lei li riunisce, sarebbe un peccato non coltivarli. Dopo aver ricevuto i complimenti delle "anziane" della fattoria per le sue doti nel campo della cardatura e della filatura della lana, Babbo Natale le ha portato un piccolo telaio e ora si sta industriando per fare una coperta. Se mia nonna fosse ancora viva sarebbe così orgogliosa... io sono sempre stata negata con i ferri e coi ricami... ci provava sempre ma io proprio non riuscivo ad apprendere... Lavorare al telaio la rilassa parecchio, le piace proprio, e su internet ci sono tanti tutorial e sono certa che imparerà prestissimo anche a fare disegni con la lana.

 

 
 
 

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