Mamma & Prof.
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L'ultimo Natale di Guerra
Post n°1610 pubblicato il 11 Aprile 2014 da artemisia_gent
C'era una volta in un tempo lontano una giovane Artemisia che era interessatissima alla seconda guerra mondiale e sotto la guida del suo professore di Italiano lesse moltissimi libri sull'argomento fra cui I sommersi e i salvati, Se questo è un uomo e La tregua. In quel tempo lontano non c'erano ebook e nemmeno librerie on-line e la scelta dellle librerie della piccola città in cui abitava non fornivano un catalogo poi così ampio. Arrivata nella grande città (leggi Milano) dove lavorava il suo futuro marito scoprì il tempio dei libri (leggi Feltrinelli) dove si poteva comprare ogni cosa e dove c'era di tutto e così lesse Il sistema periodico e La chiave a stellla. Poi scemò l'interesse per la seconda guerra mondiale in favore della storia medievale e così si chiuse quel periodo di lettura forsennata di testi italiani sulla resistenza e sui campi di concentramento. Dopo circa 18 anni ecco che mi torna in mano un libretto di Primo Levi. L'ultimo Natale di Guerra. Una serie di racconti apparsi su vari giornali e poi riuniti dopo la sua morte. Levi mi era sempre piaciuto e l'ho sempre trovato interessantissimo, ma oggi ho capito che lo leggevo solo superficialmente. Oggi dopo quasi 20 anni l'ho letto con occhi diversi. Nella sua prosa lucida e scientifica ho trovato l'inquietudine e l'amarezza, la sconfitta e il dolore che poco dopo lo hanno portato al suicido. QUeste cose non le avvertivo da giovane, vedevo solo il lato documentaristico della faccenda. Certe storie mi hanno veramente fatto pensare e ragionare. Mai riusciremmo a capire quanto sia stata devastante l'azione di Hitler e di come sia scesa in profondità. Pensate che me lo aveva consigliato un mio ex compagno di classe... riprendi in mano autori letti con foga anni fa e rileggili, vedrai che esperienza. E aveva ragione, che esperienza... come quando dico ai ragazzi che ogni volta che si rientra in un museo già visitato si vede comunque qualcosa di diverso perchè siamo noi diversi e la nostra attenzione potrebbe essere carpita da qualche altro aspetto. E mi rendo conto che è così anche coi libri, hai di fronte un nuovo libro quando dopo 20 anni lo riprendi in mano. Mi era già capitato con Hemingway e il vecchio e il mare che è l'unico libro che ho letto 2 volte. la prima volta non lo avevo capito, la seconda è stato fantastico! Ora è in versione originale nel kobo per una terza lettura, stavolta in lingua ovvio. |
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