Mamma & Prof.

Mi trema anche il cervello

Tutti abbiamo una paura recondita. Da piccoli è il lupo. Man mano che cresci diventa qualcos'altro.

La mia paura da Gennaio era TERREMOTO+CARCERE.

C***O è successo.

A questo punto non so se fosse paura o premonizione, ma ieri alle 9:01 ero chiusa nella mia bella cella a far lezione a 4 detenuti quando la terra ha tremato. Non ho sentito nulla. Forse ero troppo occupata a tener d'occhio mille altre situazioni, a tendere l'orecchio al ticchettio delle chiavi e del passo dell'agente, o troppo immersa nella mia materia o troppo immersa nel mio pensiero di trovarmi fra 4 criminali e restare lucida e calma. Fatto sta che non ho sentito nulla, se non i sorrisetti complici del medico e dell'arabo che in francese si dicevano "hai sentito?".

Percepivo che c'era qualcosa di strano, perchè quando sei dentro hai dei sensi più sviluppati, ma la mia mente non voleva sapere cosa.

La mia lezione è continuata. Alle 10e30 me ne sono andata. Alle 10e35 la telefonata di mio marito che mi diceva "finalmente ti sento". E la paura atavica di un momento che non ho vissuto ma ho sempre avuto paura di vivere che mi crollava addosso. Paura nera, paura di finire come il topo su una nave che affonda.

La scuola chiusa. La paura di dover rientrare in cella al pomeriggio. la chiamata che mi consigliava di starmente a casa, non si sa mai... eh si sapete perchè? Perchè in quel caso, in caso di terremoto si chiudono tutti in cella, non sia mai che scappi qualcuno. E io tutto il giorno a pensare a quei due cancelli chiusi a chiave, l'impossibilità di evacuare*... la paura nera... il rendermi conto che in quelle 3 ore a settimana sono dentro anch'io, da perfetta innocente.

E la sensazione, vera o presunta, che sempre tutto intorno a me balli. E poi il terremoto delle 12e59... in casa dei miei genitori al 7° piano. Vittoria seduta sul divano che impallidisce, papà che grida "Eccolo", la casa che si muove sotto ai miei piedi, lo sguardo che si volge fuori dalla finestra e i palazzi  che oscillano, il rumore delle stoviglie nella credenza... per tre volte.
La calma di mio padre che dice: "é passato, ora possiamo mangiare".

Dopo sono crollata. Non ho retto. La paura che mi avvolgeva mi impediva di mettere anche i pensieri uno dietro all'altro. Ho cercato di dormire, ma a più riprese il letto scillava, o almeno credevo che lo facesse, perchè il terremoto ormai ce l'ho dentro e non mi lascia. E l'ansia di sapere che mio marito prima o poi partirà... perchè ad ogni emergenza io pago il tributo.

Ho paura e non mi vergogno di dirlo.

* mi trema il cervello e non riesco a mettere in riga più di un pensiero alla volata ahahah ;)