Creato da artemisia_gent il 31/08/2007

Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

 

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Sul viaggiare...

Post n°1178 pubblicato il 20 Aprile 2012 da artemisia_gent

Mi sono sempre spostata molto nella mia vita, non sono una che le cose le fa sotto casa, ma una che le insegue... La scuola superiore era a 40 km da casa mia, l'università a 100 e ora il lavoro a circa 24km... L'anno scorso per la prima volta ho lavorato sotto casa.... Mi piaceva non perdere quelle due ore giornaliere per spostarmi... Ma mi mancava qualcosa... Che fa parte di me, la dimensione del viaggio. Il viaggio solitario con il mezzo pubblico che mi lasciava il tempo per il fluire dei miei pensieri, il tempo della musica, il tempo della lettura. Il tempo con me stessa che e' sempre piu' difficile da trovare, e anche il tempo della scrittura. Ho sempre scritto molto in viaggio. 

Polo spostarmi giornalmente da un luogo all'altro mi ha regalato tutto questo. Non ho mai avuto molti compagni di viaggio e questo ha contribuito nel costruirmi questo spazio mentale tutto mio.

Quest'anno viaggio molto con prof. Mat2, durante i nostri viaggi parliamo tantissimo, ma mi privo della mia dimensione riflessiva, con lui poi non posso parlare di tante cose soprattuto perché lui vede numeri, lui vede il mondo razionale, io sono irrazionale.

L'autobus del venerdì e' scrittura, e' la lettura del giornale... Perché sull'autobus non riesco a leggere un libro, mi da noia. Mentre la sala lettura per eccellenza e' il treno.

quindi per me il viaggio non e' una perdita di tempo, ma una parte importante della mia vita, una parte a cui non posso rinunciare, il viaggio solitario naturalmente, quello per andare al lavoro. 

Mi piacerebbe restasse una costante, ma chissà .... Il tempo degli interrogativi sul futuro e' arrivato, ma e' un momento di relativa tranquillità per me, nonostante quello che mi circonda non sono preoccupata per il mio futuro, mi sento salda. Spero che non sia una percezione sbagliata. Mi sento come se le cose fossero evolute in modo tale da generare un momento di stallo che precede l'ascesa. Come se la mia vita fosse la scalata all'everest e io ora mi trovassi al campo base, in fase di attesa per la scalata. Un momento di stallo. Stallo mentale mio sia inteso. Quindi il rinnovo del contratto e' qualcosa che non mi tocca, quasi andassi in cerca di un anno sabbatico. Probabilmente questo e' solo uno stato temporaneo, dettato dalla mia grande voglia di tranquillità e la gran voglia di godermi gli attimi che più non tornano.

Rachele, ogni giorno, diventa più indipendente da me. Non mi cerca più come prima, non siamo più solo io e lei, ma inizia a cercare tantissimo sua sorella e suo papà, rendendo il nostro rapporto sempre meno intimo ed esclusivo. Io la lascio andare, non senza dolore. L'avrei voluta per sempre piccola e per sempre attaccata a me, ma questo non e' possibile. Chissà forse la vita mi porterà fra 5 anni a decidere di avere il terzo figlio. Decisamente non prima. Fra 5 anni sarò decisamente una persona ancora diversa. Perché e' naturale cambiare.

 

 
 
 
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