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Un blog creato da gaza64 il 10/04/2010

Altromondo17

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Era, non era

Post n°497 pubblicato il 19 Gennaio 2019 da gaza64

 

Non era esattamente una crepa:
era un cavillo.

Ed era così che volevo vederlo,
prima di scomparirci dentro.

 

 
 
 

...

Post n°496 pubblicato il 13 Dicembre 2018 da gaza64

 

Non aspettarti niente che

non stìa aspettando te.

 


 
 
 

Amorevoli silenziatori

Post n°495 pubblicato il 03 Dicembre 2018 da gaza64

 

L'amore mai si chiede.

Lui ti domanda e ti risponde e ciò che

dice lo senti e non lo senti,

lo comprendi in parte e in una parte sola di te lo

identifichi,

senza saper dire mai se è un luogo o

uno stato,

l'abbandono o l'abbraccio,

la prima lettera dopo aver scritto l'ultima e

ricominci in fretta con la smania di

scriverne un'altra.


L'amore mai si dice.

Lui ti silenzia la lingua e la testa sotto la

sua coperta intinta di liquidi e colori che non

dimentichi nemmeno se chiudi gli occhi.

Li sogni.

Tace e accarezza ogni cosa e tu sei la cosa

e la mano e tutto quanto si mescola e niente più

precipita,

perché solo espande e raggiunge e

non finisce.

Ti resta.

 

 
 
 

E'

Post n°494 pubblicato il 28 Novembre 2018 da gaza64

 

Difficile non è l'incomprensibile,

ma l'incompreso.

 

 
 
 

Tuo soltanto

Post n°493 pubblicato il 19 Novembre 2018 da gaza64

 

Ti auguro di costruire,

tra gli spazi immensi dei tuoi deserti,

le copie di te di cui desideri circondarti.

Dal peso specifico uguale al tuo vuoto interiore,

identici nella forma rispetto alla tua medesima proiezione,

levigati o spigolosi a seconda della circostanza e

belli di quella bellezza che non si tramanda,

ma si acquista in contanti per non lasciare prove.

Gemelli identici e protagonisti della tua stessa

storia,

scritta pensando al soggetto che avrà il tuo

nome soltanto.

Un incantesimo senz'altro filtro che quello posto

tra i tuoi occhi e il loro riflesso.

Uguale a quello di un altro,

ma che di quell'altro avrà il tuo sguardo soltanto.

 

 
 
 

Ombre di cose mai viste

Post n°492 pubblicato il 06 Novembre 2018 da gaza64

 

 

Lampi di luce illuminano l'oscurità più

profonda,

fino a renderla ombra.


E ombre di cose mai viste,

allora,

prendono forma e si allungano o

scompaiono alla tua vista:

abbagliata e abbagliante in

qualunque penombra.


 

 
 
 

Omologanti e Omologatori

Post n°491 pubblicato il 25 Ottobre 2018 da gaza64

"Foreigners" - Claudia Fontes

 

E' evidente che mi confondi con un'altra.

Hai omologato la personalità alla forma e così
ognuna di noi è una donna.

Che piacere soprassedere, talvolta, e che dolore nel
constatarlo ogni volta.

Si sceglie l'annullamento in chi è diverso per
comprendere meglio la diversità dell'altro.
Però ogni volta è lo stesso.

Perché la speranza di riuscire a emergere in
un'unica forma è tanta.

E la fine, una certezza che spaventa più di non
essere quella,

seppure nel corpo di un'altra.



 
 
 

Piangimi dentro

Post n°490 pubblicato il 08 Ottobre 2018 da gaza64

 

Diventami scuro come quando è sereno,

muovimi come quando sei seduto e ti alzi

senza girare su te stesso ma dirigendo soltanto il tuo

sguardo, su qualcos'altro.

Lo so che è difficile cogliere l'attimo che si

frappone tra il precedente e il

successivo dando vita a un'azione che immagini solamente e

prima ancora che il desiderio di compierla la concretizzi.

E così, allo stesso modo, rimanimi dove non sei stato,

prima di uscire da quella porta che non hai

ancora aperto,

e lascia la tua mano posata su questo sguardo

prima che venga chiuso.

Affascinami di buio e di silenzio anche

dopo averti veduto.

E senza piangermi adesso,

piangimi dentro.

 

 
 
 

Soliloquio mai commesso

Post n°489 pubblicato il 25 Settembre 2018 da gaza64

 

Mai riuscirò a dirti come mai,

delle cose che hai detto tra un sospiro e
l'altro,
una punta che appoggia sulla carne e
la flette,
lo sguardo diretto penetrato nel corpo,
l'ultimo delitto commesso senza aver ucciso ma
rivissuto,

quanto mi è piaciuto.

E quando tremo dentro e non riesco a
dirti mai,

che ciò che mi muove è del dolore l'assenza,
il gusto estremo di ogni sconfitta,
la paralisi di un corpo quando aspetta e
sei tu a muoverlo,
tu,
a determinare il momento che non è mai
quello,

quanto mi è servito.

A non cadere,
a venire anche senza tornare,
ad appoggiarmi e a restare.

Mai riuscirò a dirti come mai,
e quando mai saprò dire di noi che mai,
come adesso e senza un senso,
parla a me soltanto.

Soliloquio silenzioso e diretto.
Mai quanto l'averlo fatto e
mai,
senza averlo commesso.

 

 
 
 

Erotismo dell'utilitarismo

Post n°488 pubblicato il 18 Settembre 2018 da gaza64

 

L'utilitarismo più spinto si assaggia con
la lingua anche senza avere appetito.

Si scambia il gusto a scopo statistico calcolando
il picco di apprezzamento nel caso fosse
richiesto quel tipo di prodotto.

E' la partita doppia di un qualunque bilancio che
totalizza l'utile o la perdita di esercizio compensando
il dato mancante o in eccesso con il suo contrario.

Funzionale alla scrittura finale che come
scopo ultimo ha il suo azzeramento,
l'utilitarismo più spinto lo ripresenta nel nuovo
anno in memoria di ciò che è stato e di ciò che
sarà, considerando il precedente andamento.

Non dimentica nulla,
e registra,
registra e somma e qualche volta si riduce sottraendo.

Non per scomparire,
ma per far scontare la colpa di aver avuto troppo o
di non aver avuto abbastanza.

E niente quadra: né la cifra, né la gloria e
nemmeno il peso,
che è specifico per la sua natura ma non per l'utilitarista,
che genera nell'utilitario la dipendenza alla sua misura.

Solo la sua,
solo una.

L'utilitarismo più spinto vorrebbe denudarla del suo valore,
e la misura lo lascia fare e scompare come
farebbe qualunque dare verso l'avere nel caso in cui non
ci fossero abbuoni da fare.

Erotismo dell'utilitarismo più spinto e scritto in
rosso o in nero a seconda delle circostanze contabili.
O del suo desiderio.

 

 
 
 

Il luogo del tempo

Post n°487 pubblicato il 01 Settembre 2018 da gaza64

René Magritte

 

 

Chissà dov'è che va a rinchiudersi il tempo,
quando l'hai smesso.

Dentro a un armadio senza la maniglia che
aprirai comunque grazie al tuo ingegno.

Eppure quello che ci hai trovato non
puoi recuperarlo: è rimasto immobile in uno
spazio chiuso che la tua mente,
soltanto,
avrà liberato.

E il corpo ci sta nudo a guardarlo,
e sente freddo a non averlo più.

E a non indossarlo.


 

 
 
 

Manifestazioni mancate

Post n°486 pubblicato il 27 Agosto 2018 da gaza64
 
Tag: sparire

 

Chissà dove sentirai la sua mancanza,

in quale punto del tuo corpo,

attraverso quale senso,

se più dentro o più fuori e

se sempre sarà il tempo più adatto.


L'avvertirai come una presenza che

all'improvviso si manifesta,

come una morsa dolorosa o uno

spasmo lento e lunghissimo da rallentarti il

respiro e farti desiderare di smetterlo.

 

Ti mancherà e non sarà una volta soltanto ma

una mancanza multipla assoggettata alle

leggi punitive del tuo sentire:

sovversivo fino all'esasperazione sia

nell'assecondarla, che nella

volontà di farla sparire.

 

 
 
 

Riconoscenza

Post n°485 pubblicato il 21 Agosto 2018 da gaza64

Liu Bolin

 

A certi uomini si riconosce il privilegio
di averli vissuti.

Ad altri, invece,
il merito di averci fatto vivere.

Come se la loro esistenza avesse
rappresentato una sorta di alimentazione prodigiosa e,
lei sola,
capace di nutrire e far crescere e moltiplicare
in noi quell'istinto vitale che,
in sua assenza,
spesso confondiamo col vivere.

So che attribuire a qualcun altro,
invece che solo a noi stessi,
tale responsabilità,
potrebbe sminuire la
nostra stessa importanza e responsabilità
nella ragione tutta individuale che contempla l'esistere.

Se fossimo soli al mondo,
se ognuno di noi, cioè,
non avesse nell'altro il suo specchio,
sarebbe naturale non contemplarlo.

Ma soli non siamo.

Ed è per questo che,
nel ricordo di certi valori che ci riconducono
al valore dell'esistenza,
la presenza di un certo tipo di esseri umani
diventi necessità e motivo
per la nostra.

Non perché altrimenti non avremmo vissuto:
cosa che sarebbe avvenuta comunque e
a prescindere da loro,
ma per la differenza che, ad averli incontrati,
merita di essergli riconosciuta.

 

 
 
 

Tempi presenti e futuri

Post n°484 pubblicato il 14 Agosto 2018 da gaza64

 

Torna a trovarmi

anche quando sarò distante abbastanza per
non esserci.

 


 
 
 

Eutanasia anticipatoria

Post n°483 pubblicato il 02 Agosto 2018 da gaza64

 

Esiste un confine preciso tra

discrezione e maleducazione.


L'una si nutre di delicatezza,

l'altra di mancanza di considerazione.


Per esistere, la discrezione non domanda,

limitandosi ad ascoltare.

Ma l'ascolto prevede un racconto che, con la

giusta costanza nel dire, determina a suo modo

la condizione di chiedere, e far parlare.


La maleducazione, al contrario, comunica da sola pur

servendosi di un qualunque ascoltatore.

E per esistere non considera la presenza di un altro come

strumento attivo di una possibile conversazione.

L'attività è quindi riservata arbitrariamente ad

un soggetto soltanto.


E ciò che non è considerato attivo e

depositario di una pur minima considerazione,

è percepito pertanto come privo di vita:

qualcuno che è preferibile considerare morto a

priori,

piuttosto che correre il pericolo di vederlo morire durante

una di queste ipotetiche conversazioni.


Senza considerare, peraltro, il notevole vantaggio di non

poter essere messo in discussione da chi è posto in

condizione di non potersi esprimere,

seppur nemmeno a sostegno dell'unico

oratore.

 

 
 
 

Fare pace

Post n°482 pubblicato il 30 Luglio 2018 da gaza64

 

 

 

L'intransigenza è un'ammissione di colpa attribuita

ad un soggetto diverso.

 

 

 
 
 

Girevoli locuzioni

Post n°481 pubblicato il 20 Luglio 2018 da gaza64

 

Gira sempre e non ti sposta.

Ti consuma e basta,
l'attrito col mondo che gravitando ti assale.

Nemmeno un buco nero,
nell'atmosfera,
hai procurato.

Però ci hai girato.

 


 
 
 

Non sei tu

Post n°480 pubblicato il 13 Luglio 2018 da gaza64
 

 

 

Il personaggio non sei tu,
ma sei anche tu.

Assomiglia a una cosa che ti
cresce addosso,
a qualcosa che indossi per un
certo periodo di tempo e attraverso esso lo
descrivi,
quel tempo.

Perché ogni maschera che indossi
indosserà i tuoi occhi.

Anche se scritti con l'inchiostro nero,
e in esso stinti.

 

 
 
 

Viceversi

Post n°479 pubblicato il 10 Luglio 2018 da gaza64
 
Tag: che

 

Dicono agli altri cose che

non sono in grado di dire a

se stessi.

E fanno male invece di ferirsi.

 

 
 
 

Io e Disarmante

Post n°478 pubblicato il 03 Luglio 2018 da gaza64

 

Quando mi prende Disarmante,

mi prende interamente.


Io vinco e Lui perde,

anche se sarebbe meglio dire che perdiamo e vinciamo

entrambi e contemporaneamente.


Siamo fatti per perderci e per vincerci costantemente:

io prima,

lui dopo,

e viceversa.

Non ci stanchiamo mai abbastanza per

smettere,

e l'alternanza avanza e l'energia non si smorza.


E' un modo strano di

convergere integralmente,

quando Disarmante mi prende.


Io non riesco a uscirne e

lui non smette.

Mi prende,

interamente.

 

 
 
 
 

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