Altromondo17

attorno e dentro di noi si decompongono materia e sentimenti inevitabilmente, meccanicamente: camminiamo sul dolore del mondo annichiliti senza piu la forza di urlare il nostro orrore

E' proprio così, ed è un peso insopportabile da trasportare...

Forse percepisci il dolore degli aghi che si stanno decomponendo ?

Esattamente...

wow finalmente ci sono arrivato :-)

Sempre tenendo presente che gli aghi di pino sono una metafora per esprimere, simbolicamente, l'universalità e la complessità di un sentimento quale il dolore di chi rimane.
A prescindere dal genere.
:)

mi pare ovvio :-)

Adoro le metafore:)

(nota: chiama l' "idraulico" per disintasamento ;-) )

Done

...una carezza sul cuore.

...bellissima.

molto bella!

Grazie Gianni!

Condensate in pochi tratti di scrittura le contraddizioni del nostro vivere e degli infiniti punti di domanda che scavano in noi solchi di dolore non è semplice.Tu ci sei riuscita.Tuttavia dal dolore può nascere in noi la determinazione di superarlo ,di trarre dalla sua decomposizione nuova energia per andare oltre.La consapevolezza di noi stessi a volte esclude il resto e per un tornaconto di alcuni si generano situazioni che spiumano le ali della speranza.Come quegli aghi di pino che separano iltuo incedere dal contatto con la terra .Come una coltre che attutisce il battito di un mondo che nonostante tutto vive e combatte incessantemente per il dovere di vivere.Pier

Certamente conosci la sensazione che si prova a riuscirci: e questo credo accomuni tanti, quasi tutti coloro che provano lo stesso sentimento pur non riuscendo ad esprimerlo.
Chi lo fa, lo fa per il dono che ha ricevuto, e chi lo prova, per lo stesso motivo.
Per questo dobbiamo vivere: soprattutto per provarlo...Grazie

Immagini di particolare intensità, in un bel dire poetico
Un saluto, animolibero

Grazie, sei gentile animolibero.
Gabriella

è un dolore silenzioso, inflitto da una natura che pullula e tace così indifferente ai sentimenti umani, eppure così avvolgente e meravigliosa

Una perfetta simmetria destinata a procedere sempre, e noi il tentativo di dilatarla oltre.
Grazie anima...

... ci sono dolori che arrivano, così intensi e forti da essere più violenti, e percepibili, di qualsiasi altra ferita, possibile immaginabile. Ma - io dico, lo dico per non dimenticarlo, che ammetterlo, ammettere di sentire forte questo dolore, ce lo farà superare. Grazie, Gabriella. (si sta bene,) qui.

... il dolore di chi rimane, e il dolore di chi comprende. (anche).

Sembra che chi rimane soffra per il senso di colpa dovuto all'essere sopravvissuto: a testimonianza di quanto sia grande il peso della responsabilità di continuare.
Quasi fosse un privilegio, quale di fatto è, avere ancora tempo...anche.

Nessun pudore ad ammetterlo: così come quando si prova gioia allo stesso tempo e non sapere dove comincia l'uno e finisca l'altro. A volte la complementarietà spaventa, ed è forse questa a permetterci di procedere attraverso la sua spinta: un po' per abbandonare e un po' per trovare.
Grazie a te Roberta...

Si. E' come dici. E il nostro procedere. Per ritrovare la strada, in questa vita. Nonostante tutto quello che ci riserva, e a volte nonostante NOI. un sorriso :-) roby

"Nonostante noi" è la prerogativa...Grazie Roby:)

Le difese che riusciamo a porre in atto durante il nostro "vivere quotidiano" possono soltanto permetterci di affrontare con la necessaria consapevolezza le difficoltà che la vita ci riserva, ma non certo ad annullarne il peso che esse si trascinano appresso. Ed è bello riuscire sempre ad avanzare! Un caro saluto, M@.

Sempre M@rio, se l'avanzata è volta al raggiungimento di qualcosa di bello al quale tutti noi tendiamo,
a parte i soliti noti.
E se è vero che la storia umana è cominciata con un atto di disobbedienza, è giunto il momento di ribellarci a loro per ribadire l'obbedienza a quell'ideale divino che ci portiamo dentro.
Un caro saluto a te...