Altromondo17

Hai ragione...posso confermarti che lo stesso vale per il sentimento dell'amore..... "Non è l'amore che unisce due persone ma sono le persone che si uniscono in amore" Ciao

Una doverosa ed essenziale conferma...Ciao e grazie a te...

L'ho sempre pensato!
PS: Che fatica Commentare, libero non funziona, praticamente ho fatto un giro a 360 gradi per scrivere ) ^___^

Caspiterina!!! Mi dispiace davvero tanto, Rita, ma sono felice del fatto che tu sia riuscita ad "aggirare" il problema, risolvendolo a tuo modo.
Perciò apprezzo ancora di più il tuo commento e la tua graditissima conferma.
Grazie infinite ^____*

vuol dire che amiamo più la relazione che la persona? Amiamo più la cura disinteressata o/e lo scambio come atto etico ed estetico più di quanto non ne amiamo il destinatario? Amiamo la consuetudine piacevole dello gesto fecondante più della zolla sulla quale distribuiamo il seme del nostro io? Per quanto mi riguarda penso sia così. Ma ovviamente non è l'amore cristiano , è quello che la nostra anima bella rifiuta di riconoscere. E' il tempo che dedichiamo delicatamente all'altro che ce lo rende così caro, senza questo tempo l'altro svanisce nel nulla del nostro io.

E cosa esclude che si possa amare l'uno e l'altro?
L'atto e il destinatario, intendo.
Il nostro Io non dovrebbe essere la somma di tutti gli atti e di tutti i destinatari che abbiamo amato amare?

Mi piacciono le persone che lasciano il segno. Non cicatrici. Sono quelle persone che entrano in punta di piedi nella tua vita e la attraversano in silenzio. Parlano i gesti non la voce alta, gridano le emozioni non la rabbia Mi piacciono le persone che lasciano il segno, lì in quel piccolo posto chiamato cuore sono quelle che mai se ne andranno perchè quel posto se lo sono conquistato con le piccole attenzioni di ogni giorno.(Stephen Littleword) una meravigliosa e dolce serata Cara Gabriella e un splendido fine settimana che sia pieno di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto..Nunzio... ..Clicca

Anch'io amo questo genere di persone e un po' m'illudo di esserlo io stessa o, meglio ancora, di riuscire a diventarlo.
Ti ringrazio tanto per questo bel pensiero, caro Nunzio...ti auguro di trascorrere ciò che resta di questa domenica nella serenità e nell'amore che il tuo cuore brama e sempre dona.
Un caro ed affettuoso saluto, Gabriella...

Non è il post che produce i commenti, ma sono i commenti che danno vita al post.

WOW

Non è stato il CAOSa produrre noi, ma siamo noi a generare il CAOS

...un abbraccio dal "MINICAOSinLibertà", M@.

...oppure: non è il miagolìo a fare il Gatto, ma il Gatto a fare il miagolìo:)
Un abbraccio al Minicaosinlibertà da Altromondo17...Grande...

Sei sicuro?:)
Da te mi sarei aspettata:
"Non è il Tutto a fare il Nulla,
ma è il Nulla a fare il Tutto".

"Non è stato il NULLA a fare Alfredo
ma è stato Alfredo ad inventare il NULLA"

Anche questo è vero: ad Alfredo va indubbiamente riconosciuto il copyright del NULLA...

Dipende anche da chi se lo chiede: è per caso il musicista? :)

L'affermazione è mia, chepperò non ho mai suonato:)

Come dire: "Cambia il maestro ma la musica è sempre la stessa."

...oppure: "tanto va il maestro al palco che ci lascia lo spartito".
Giusto per aggiungere un'altra cazzata.

Simpatica:)

Dipende dai punti di vista...

Mi sovvengono, in proposito
dei mirabili versi
che sublimano il senso del pregevole post.

Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita sfiori il mondo
e gli strappi aurore e trionfi
colori e letizie: è la tua musica.
La vita
è ciò che tu suoni!
[Salinas – La voce a te dovuta]

Il mio augurio di buonanotte.^^

Bellissima davvero questa poesia di Salinas...
Considero la riconoscenza come la più alta manifestazione di grandezza morale: l'arte di saper osservare e riconoscere, quando è palesato in qualcun altro, il fine del proprio tèndere.
Grazie di cuore, e buona giornata, Gabriella...

Son io che ringrazio
pei sublimi riscontri
che, al pari dei post che leggo,
“sfavillano come raggio di sole in acqua mera “ [Dante].
Non è adulazione, adombrerebbe la solarità di questo scambio epistolare, saltuario (ma) piacevole, ricolmo (com’è) di pizzichi di briosa ironia, cristalline sensazioni e note di poesia.

[Sorrido, presumendo il debito pensiero di benvenuto (tra gli altri, anche) al Sommo].
Lieto week end.^^

La "vostra" presenza produce in me gli effetti che proverebbe un bambino entrando in una stanza piena di giochi: gli occhi si illuminerebbero, le gote si alzerebbero mentre la gioia ed il sorriso lo prende, e le mani a toccare ciò che sapeva esistere, ma solo nella sua immaginazione.
Un mondo individuale circoscritto ma sfaccettato: poliedrico e plurimo, mai uguale...
Bentornati, quindi, e lieto week-end anche a Voi...:)

Son davvero incantevoli i tuoi pensieri
intrisi di fanciullesco candore.
Mi riporti alle fiabe che ho letto
quelle del focolare (dei fratelli Grimm), ma anche quelle giapponesi (pensa, ve ne è una che narra la genesi della venatura nera della fava - Shizuoka, Hamana), e persino russe (quelle della raccolta di Aleksandr Nikolaevic Afanasjev).
Fiabe che continuo a leggere, di quando in quando
per cibare il bimbo che è in me
perché non vada via mai
perché continui a sognare
ed io con lui
colorando, insieme, il cereo mondo che ci circonda (non tutto, per fortuna).^^

Ed ora devo andare
i miei Prodi mi reclamano, esagitati. Sapessi quanto sono permalosi (vorrebbero essere sempre presenti; ma oggi, ahi loro, il proscenio è per altri Prodi, quelli delle fiabe).^^
(Ma) prima di andare
ti lascio il mio sorriso.
E’ giusto che lo faccia
perché t’appartiene
perché son stati i lemmi tuoi tutti, poc'anzi letti
a farlo sbocciare in tutta la sua fragranza.

Un pensiero di lietezza
a te, a me, a tutti gli adulti che non hanno smarrito il Bimbo che sono stati;
(ed anche) agli altri, gli adulti che Lo hanno smarrito, con l’intimo augurio di ritrovarLo.^^

Purtroppo non conosco le favole degli autori da te citati, ma ho letto tutte quelle scritte da Han Christian Andersen e da Gianni Rodari...
L'ho fatto con estremo piacere quando mia figlia era molto piccola e, a volte, ne ho inventate io stessa per sopperire alla necessità di favole nuove:)
Più che rileggerle, però, ne ricordo diverse anch'io, di quando in quando: le une per la malinconica realtà che mai celano e le altre per la fantasiosa parodia nelle quali la realtà si è nascosta.
Un po' come quel Bimbo a cui hai pensato tu, nella tua dedica: che spesso si nasconde per giocare persino da se stesso ma consapevole del fatto che, a nascondersi, si esprime sempre il desiderio più grande: quello di essere trovati...
Un saluto a tutti voi: specialmente al Signor Shizuoka, Hamana di cui non ho trovato documentazione su internet e che ha destato in me una grande curiosità bambina, ovviamente:))
Un caro ed affettuoso saluto, Gabriella.

E m’hai emozionato, ancora una volta.^^

I tuoi canti sono schiere di loto
dove nascono non rimangono.
Sono senza radici
ma hanno foglie e fiori.
Con la gioia della luce
sulle onde delle acque danzano
e poi si disperdono
in flussi e riflussi
di villaggio in villaggio
da un luogo all’altro
in ogni direzione.
[Rabindranath Tagore - Antologia poetica de’ Il canto della vita]

Alla prossima, delicatissima Gabriella.
E’ bello leggerti, sempre e tanto.^^

Non avevo mai pensato ai fiori di loto in questi termini: liberi da radici e mobili, attraverso l'acqua in cui crescono.
Fiori migranti che, come le parole, possono raggiungere chiunque,
per farsi cògliere, o solo ammirare...
Dovrò approfondire la conoscenza del Signor Tagore: la sua trasparenza mi attrae sensibilmente...
Grazie di cuore a te per avermi svelato, attraverso le sue parole, anche un po' della tua:)