Altromondo17

Vediamo negli altri solo ciò che ci aspettiamo. Gli altri sono dunque il nostro specchio. E amiamo noi stessi proiettati in loro. Siamo tutti narcisi?

Non c'è nulla di sbagliato nel contemplare la propria immagine così come fece Narciso se questa, come nel suo caso, soddisfa il proprio senso estetico, ma nel non essere capaci di contemplare altro, sì.
Il narcisista "vede" solo sé stesso e quando rivolge lo sguardo verso qualcun altro lo fa a scopo utilitaristico per poter ingigantire ciò che, di suo, possiede solo embrionalmente.
Per questo motivo agisce "chirurgicamente" sui soli tratti a lui funzionali ignorando completamente l'integrità della persona oggetto delle sue "attenzioni". Ciò che gli altri vedono e percepiscono di noi, non può che essere ragione di arricchimento.
Al contrario, ciò che ci viene sottratto nel momento del disconoscimento, non può che impoverirci.
No, non siamo tutti narcisisti, ma potenziali vittime di narcisisti, sì:)

...la consapevolezza che si scontra con l'incoscienza ...in un gesto che può manifestare ...amore ...orgoglio ...fuga da se stessi e dagli altri.

"Sorrido di me che sorrido"

...un'azione auto indotta, che potrebbe elevarsi di grado a dismisura, può spiegare tanto di noi; altre volte, invece, nasconde....promette ...ruba anche.
<br Le condizioni di reciprocità, magari contestuali, ci rendono tutti specchi ed "occhi" ...come fossimo quelli che si incontrano ad un incrocio in un labirinto!
Nessuna certezza di poter scandagliare la nostra vera immagine che è riservata agli altri ed a noi resta gratificarli e, se il caso, vendicarci. Un Abbraccio, come al solito, scritto un po' a mio modo, M@.

Orgoglio, credo...
Per quanto mi riguarda ho dovuto, per forza di cose, cominciare dalla comprensione degli altri, prima che di me stessa, analizzando gli effetti prodotti da alcuni loro comportamenti e le relative motivazioni.
Sorridere di sé, sia quando si sorride che quando si piange, è per me sinonimo di auto-indulgenza: mai essere troppo severi con se stessi e con gli altri se l'intenzione che la provoca è sinceramente volta al miglioramento: indulgere nell'indulgenza senza che essa abbia un fondamento evolutivo sarebbe, oltre che inutile, persino dannosa.
La nostra vera immagine non può ovviamente prescindere dalla verità che gli altri affermano nell'osservarci, ma soprattutto in ciò che negano di vedere.
Scrivi e ragioni sempre egregiamente: questo è ciò che vedo di te:) Ti abbraccio...

Non ci conosciamo noi stessi, figurati come possono conoscerci gli altri.
Espresso da te questo concetto acquista fascino. Un abbraccio, :-))

Grazie per il fascino che attribuisci alla mia espressione:)
Ma davvero tu puoi affermare di non conoscerti? Non fino in fondo, sicuramente, vista la complessità del nostro essere umani e le continue variazioni alle quali, il passare del tempo, ci sottopone. Ma non ritieni familiare a te stessa il nucleo che ti anima da sempre?
Mi piacerebbe saperlo. Intanto grazie e buon pomeriggio, mia cara Rita...

Amano ciò che vogliono vedere di noi. Il resto fingono di non vederlo. E' scomodo.

E noi li ameremo anche e soprattutto per ciò che di noi non amano: amando per due, amando meglio.

Trovataaa!
Tana pe' Gabriella...

...invece io penso che Gabriella stia qui

...che meraviglia:)) Grazie M@...

...pensi che possiamo dare ospitalità anche allo scopritore della "tana" ......improbabile tuo nascondiglio?

...un abbraccio, M@.

Certamente:)
L'accoglienza non fa mai difetto: nemmeno di spazio...Un caro saluto, M@...

Impossibile che tu mi abbia trovata: io sono invisibile!
Non per te, evidentemente...:)

Bellissima e molto sottile nell’interpretazione che lascia spazio a suggestioni, idee, emozioni, rimpianti, dolore. Un’immagine riflessa su cui leggere la propria identità a volte volutamente nascosta persino a sè stessi. :-)

Grazie Loretta...molti stati d'animo, hai ragione, ad arricchire un racconto minimo il quale, senza i dettagli appartenuti ad altri, non potrebbe mai essere completo.
Un caro saluto:)

Sfuggente come il giorno e la sera, alla fine ti chiedi e chiedi"Chissà quale delle due hai amato?"Di certo avrà amato quella parte che di te ha avuto il sopravvento,quella che più hai ambito mostrare e che sei riuscita a mettere in mostra; anche se, di sicuro, ci avrà messo molto pure di suo, per acconciarla meglio ai propri desiderata...Detto questo, mi lascio avvincere da questo gioco che affascina:chiudere un occhio e poi l'altro, nel tentativo di cambiare prospettiva.Nella speranza che l'altro si sveli, così chiarendoci cosa in realtà riusciamo a mostrare di noi stessi. Un gioco fantasioso ed intrigante, per una bimba che sa come essere senza apparire........I miei sinceri complimenti, dolcissima sig.ra Gabri..........Un bacio tiepido ma non per questo meno affettuoso di sole ottobrino..........W........

"Bimba" è il lato nascosto che in pochi hanno colto: uno dei tanti, ovviamente, ma che raramente riesce a prendere il sopravvento.
Negli altri, invece, a me piace osservarlo.
Poi, è giusto che ognuno veda o ignori di vedere; scelga di mostrare o celare.
L'asimmetria non può che essere caratteristica dell'anima, oltre che del volto: un doppio di sé che spesso confonde, impaurisce o affascina: il segreto è socchiudere leggermente gli occhi, quando si osserva, perché sembra che questa piccola accortezza sia in grado di restituire all'immagine il giusto equilibrio e la reale fattezza, anche interiore.
Grazie infinite, mio caro Signor W., con affetto, Gabriella...

e All'immensa bellezza di cui ti fa dono affinchè tu possa riempirti gli occhi del bello che c'è in ogni cosa che vedi una meravigliosa e dolce serata del primo ottobre Cara Gabriella che sia piena di tenerezze e d'amore nel Cuore un caro saluto con affetto..Nunzio... ...Clicca

Contempliamo allora l'immensa Bellezza, mio caro Nunzio: dono esclusivo per gli occhi che sanno coglierla senza bisogno di sradicarla...Un abbraccio grande a te con l'augurio di trascorrere una serena giornata. Gabriella.