ANTILAZIO

ROMA BEFFATA: IL CSKA MOSCA PAREGGIA AL 93ESIMO CON BEREZUTSKI...

Quando fummo sorteggiati in mezzo a delle corazzate quali Manchester City e Bayer Monaco, i soliti noti formellari ci diedero sùbito per spacciati... "se devo partecipare alla Champions da comparsa, meglio non partecipare affatto"; era diventato un po' il loro leitmotif auto-referenziato, della serie "La Volpe e l'Uva", anche perché, esclusa l'epopea Cragnottiana dei bond Cirio (che ancora TUTTI NOI stiamo pagando) l'Europa, i laziali - e, soprattutto, la Champions League - non sanno manco cosa sia.

Eppure ci siamo andati vicini a non fare "le solite comparse" stavolta; nonostante il 7-1 beccato in casa dal Bayer Monaco, che ha battutto con lo stesso risultato il Brasile ai Mondiali, e nonostante il giusto rimpianto per non aver giocato più coperti e meno spavaldi contro i teutonici, potevamo già essere qualificati, ieri sera, se al nostro Garcià non fosse venuto in mente di mettere Strootman - che non giocava da 1 anno - a 10 minuti dalla fine, con un solo gol di scarto mentre ti giochi la qualificazione in Russia a -8 gradi; puntualmente, nel gelido silenzio della Khimki Arena, Strootman perde palla e ci becchiamo il gol al 93esimo.

Poco prima Naingollan e Lijaic avevano sfiorato il raddoppio e, anche queste cose, è giusto che si paghino, perché nel calcio gol sbagliato gol subìto.

Come chiosa, sfiga ha voluto che nell'altra partita del girone E Benatià si sia fatto espellere lasciando in 10 il Bayer Monaco dal 22esimo p.t., così da permettere al Manchester City, dall'alto dei suoi mille mila paperdollari spesi in giocatori, di vincere in rimonta 3-2.

Adesso è tutto da rifare, con una sola partita a disposizione, senza la tranquillità dei 2 punti in più; ce la dovremmo giocare in casa, all'Olimpico, è vero, ma il Manchester City, con Aguero in grande spolvero, ci renderà la vita impossibile.

Basta questo per giudicare Garcià? Ovviamente No, ma il nostro caro sergente sta prendendo un po' troppe topiche ultimamente, e sbagliando un po' troppo i cambi.