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Post n°139 pubblicato il 03 Febbraio 2009 da Zero.elevato.a.Zero
Mi accorgo spesso che i miei pensieri possono apparire contorti; probabilmente, visti da un’altra prospettiva, lo sono certamente. Del resto sono sempre stato affascinato dai labirinti, fin da ragazzo; sopravvivevo ad alcune materie insegnate in modo noioso a scuola, scarabocchiando, come molti, i quaderni deputati a ben più nobile scopo. Così un giorno ho ideato un singolo elemento composto da due lati e un quarto di cerchio e con quello, ruotato nelle diverse posizioni, ho iniziato a riempire le pagine per creare labirinti: un passatempo come un altro. Mi piaceva la forma sinuosa che assumeva il disegno sul foglio ed ho scoperto in modo empirico alcune delle regole fondamentali per trovare le uscite. Il labirinto è una strada da percorrere senza gli occhi, con una vista interiore che tante volte è stata mutuata come paradigma esoterico, ogni ricerca mistica lascia tracce di labirnti nella storia, dal dedalo della tradizione greca, allle cattedrali gotiche. |
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Grazie per il bell'inizio giornata e buon mercoledì
Veniamo ad Einstein, qui le cose sono più gravi, la costanza della velocità della luce si può dimostrare con l’esperimento di Michelson-Morley, puoi formulare ogni teoria logica, ma le verità sperimentali sono sempre l’ultima voce. Ecco perché dato che c (velocità della luce) è una costante, questa non può essere 0, cosa che condurrebbe altrimenti il valore di m (la massa)a cifre elevatissime che assomigliano molto a quello che hai chiamato infinito. C’è di più, in campo relativistico vale la relazione c+c=c e quindi la certezza logica dell’1+1=2 non è poi molto granitica, si deve valutare nel campo di applicazione. Buoni pensieri e buona giornata.
Con o senza peso,c' è sempre la massa, altrimenti non avremmo i satelliti, soprattutto quelli che ricadono a terra, forse confondi la massa con il peso che è una forza capace di manifestarsi sulle masse in presenza di azioni gravitazionali. Io non sono mai stato sullo shuttle, ma in caduta libera sì, accelerare o frenare un kg di materia richiede la stessa inerzia con o senza il peso.
In fondo alla lunga lancetta dell’orologio le cose cambiano molto rispetto al centro, si avvertono evidenti forze centrifughe con le quali puoi giocare anche al luna park in una delle attrazioni che ruotano vorticosamente, è possibile capire che stare al centro o in periferia sono due cose molto diverse, delle pale dell’elicottero ne parliamo magari un’altra volta. Tutto è dovuto al fatto che un sistema in rotazione non è inerziale e quindi ci sono forze diverse che agiscono sugli osservatori.
Tutto è energia, qui andiamo d’accordo, il sole è un semplice reattore nucleare, nemmeno uno dei più vecchi, che brucia idrogeno e ricava energia da questa massa, ma chi ha fatto l’idrogeno e prima ancora le particelle elementari e le energie che le compongono, questa è davvero una domanda fondamentale. io non ho la risposta. L’energia non si conserva, una parte di questa si sciupa per effetto dell’entropia e non è più riutilizzabile, in questa ipotesi l’universo sembra avere un destino e non un moto periodico senza limiti di tempo, qui siamo davvero ai lembi estremi del sapere attuale.
Il pensiero è energia, concordo, ma non per il fatto di avere energia puoi dire di una cosa che sia un creatore, altrimenti lo sarebbe il mare, il fuoco, e perfino il tuo PC, l’energia si trasforma con il lavoro e forse in questo senso noi siamo dei lavoratori del pensiero oltre che delle mani, capaci di imbrigliare energie più grandi di noi.
Ricambio di cuore il tuo saluto, Massimo.
Permettimi di salutarti con aforisma mutuato da Robert Kaplan: Guardate lo zero, e non vedrete niente. Guardate attraverso lo zero e vedrete il mondo. Auguri di molti buoni pensieri. Massimo
Please, no comment su quest'ultima frase ;O)
In questo piccolo breve attimo mi nutro della tua felicità, è la stessa sensazione condivisa con i miei studenti quando questi scoprivano che le cose che raccontavo, o che descrivevano i libri, non erano più solo parole, ma esperienze vissute: emozioni.
Come insegna l’esperienza esoterica il labirinto è un paragone simbolico della vita: ha uno svolgimento, consente di scegliere e di sbagliare fino ad imparare ad evitare gli angoli che non portano a niente. Più volte si ritorna nello stesso punto che però non è più lo stesso, perché si è appreso in precedenza qualcosa di più.
Essere schiacciati tra pareti anguste priva del senso di libertà, toglie punti di riferimento, ma basandoci su intuito, esperienza, e anche un po’ di scienza, è possibile trovare l’uscita e tornare a vedere gli orizzonti più ampi, forti della stima conseguita nell’aver saputo superare ostacoli che sembravano invalicabili.
Grazie di cuore per la tua emozione e infiniti auguri per i prossimi labirinti che supererai sulla tua strada :)