Da zer0 a me

Il mio Presepio

La figura di Francesco d’Assisi è un punto nodale della mia vita, ragione migliore non poteva esserci per sperimentare personalmente una delle sue proposte tra le più natalizie: il Presepio. Mi ha accarezzato l’idea di poter realizzare un Presepio anche qui, sul mio blog, con la stessa intenzione di quello fatto in soggiorno, per rendere ancora più vero e reale questo posto, considerato altrimenti astratto. Ci sono un sacco di Alberi con ghirlande in giro per la rete, mi piace l’idea di aggiungere un Presepio in più.
Il gesto che apprezzo di più del Presepio è la costruzione, certo conta anche il risultato finale, ma trovo impagabile poter porre attenzione ad ogni figura, a meditare sul suo significato mentre si cerca il posto migliore per deporla. Invece della cartapesta, della pasta salata o di altro materiale solido, ho preso Powerpoint, che ho imparato per poterlo insegnare a scuola, poi ho seguito le mie abitudini, ritrovando delle vecchie statuine, come si fa credo in ogni famiglia, anche se le mie sono elettroniche e non di gesso. Sono però fatte a mano con molta semplicità, quella che le mia scarsa competenza al disegno mi consente. Dopo averle ripulite dalla polvere della dimenticanza, depositata per un lungo periodo, eccole pronte a creare la scena:
Ho iniziato dallo sfondo, ricco di stelle dove, ad un tratto, una più grande delle altre che la scienza dubita essere una cometa, è comparsa a segnare il cielo in modo inconsueto, mostrando una strada nuova a quelli che sapevano leggere nel cielo la mappa del futuro annunciato dagli Antichi.
Arriva quindi in questa notte, già carica di mistero, un annunciatore speciale, che invita tutti a rinunciare al torpore della mente e del corpo per capire quello che sta succedendo, e lo canta (lo so sono ripetitivo ma è la tradizione e non sarò certo io cambiarla) canta con gioia, dicevo, la nascita di un nuovo re, nuovo in ogni senso perché venuto a insegnare la Pace.
Sulla scena si accende l’attenzione verso il carpentiere Giuseppe e sua moglie Maria, questi sposi innamorati della propria missione, caparbi e tenaci anche nelle difficoltà impervie che li costringono, lontani da casa, ad affrontare la fatica e l’incertezza della vita che nasce.
Ed ecco finalmente gli occhi nuovi di un bambino aprirsi alla vita, con lo stesso senso di stupore che ho visto nello sguardo dei miei piccoli davanti alla luce del mondo, con tanta energia e desiderio di rendere il nostro un posto migliore, perché non ci siano più umili mangiatoie, cassonetti, abituri sfigurati dalla guerra, ad accogliere i nuovi uomini e le nuove donne.
È un momento d’amore che spinge vicini gente semplice e saggi venuti da lontano, tutti a rendere grazie per questo prodigio, con regali semplici o preziosi, ma con la stessa voglia di dare qualcosa di proprio.
Al loro omaggio aggiungo il disegno della mia mano che offre un agnello all’Agnello che nasce, con la voglia di partecipare, di metterci anche la mia mano e la speranza di non dormire, come il pastore Benino che nel suo sogno anticipa in modo profetico la visione della nascita del Messia; è la statuina che ricordo con più affetto del mio presepio da bambino, per i tanti significati profondi che ho imparato lungo il cammino degli anni.
Ecco non manca che una firma poi l’attenzione torna alla figura simbolo del Natale, quella spesso sepolta dal chiasso dalle luci e dalla frenesia della festa. Aggiungo solo l’augurio che abbiate trovato posto anche voi in questo presepio, come in quello del cuore, che è la capanna più importante, la migliore, dove far nascere sempre vita nuova.
Dalla parte migliore del cuore: Buon Natale :)