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Creato da FridaA il 15/07/2006
Yemen. Fra pizzi, mirra e incenso, nel Regno della regina di Saba.
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Il Viaggio è carico di promesse.
Racconta di uomini e Terre, musica e sorprese, cambiamento e crescita.
Traccia indelebile, intenso sapore di libertà …
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« Da Bir Ali verso Al Mukala | Uadi Daw'an » |
Post N° 40
Post n°40 pubblicato il 29 Settembre 2006 da FridaA
Shihara … un luogo in cima al mondo.
Uno dei luoghi in assoluto più interessanti, se non altro per l’incredibile ascesa e i dislivelli da paura.
Le jeep, con relativi autisti, restano in uno spazio più in basso … siamo invitati a traslocare su due pick-up che si inerpicano su una strettissma strada lastricata, che costeggia profondi burroni.
La strada, già di per sé assurda, è resa viscida dalla pioggia e le auto sia arrampicano in posizione quasi verticale.
Siamo tutti molto tesi.
Mi dico che non devo farmi prendere dal panico, che ormai ci sono e devo proseguire e che lassù mi aspetta quel meraviglioso ponte che ho tanto desiderato vedere.

Pioverà per tutto il tragitto e la pioggia ci accompagnerà fino al giorno dopo, impedendoci di godere di un cielo che dicono particolarmente stellato.
Giungiamo al fondouk di Francesca, prendiamo posto in due enormi stanzoni fra materassini e tappeti.
Esco a fare un giro e sono subito circondata da un folto gruppo di bambini ai quali distribuisco le ultime penne.
Cena nello spazio comune, accovacciati sui tappeti e, dopo aver gustato un ottimo dolce al miele e fatto un po’ di chiacchiere, si va a dormire.
La mattina dopo in un’atmosfera surreale fra nebbia e nuvole basse, raggiungiamo il ponte di pietra del XVII° secolo che, sospeso su una profonda gola, unisce due cime montuose.
Attraversarlo è una grande emozione, non mi par vero l’aver coronato uno dei miei sogni di bambina.

Le jeep, con relativi autisti, restano in uno spazio più in basso … siamo invitati a traslocare su due pick-up che si inerpicano su una strettissma strada lastricata, che costeggia profondi burroni.
La strada, già di per sé assurda, è resa viscida dalla pioggia e le auto sia arrampicano in posizione quasi verticale.
Siamo tutti molto tesi.
Mi dico che non devo farmi prendere dal panico, che ormai ci sono e devo proseguire e che lassù mi aspetta quel meraviglioso ponte che ho tanto desiderato vedere.

Pioverà per tutto il tragitto e la pioggia ci accompagnerà fino al giorno dopo, impedendoci di godere di un cielo che dicono particolarmente stellato.
Giungiamo al fondouk di Francesca, prendiamo posto in due enormi stanzoni fra materassini e tappeti.
Esco a fare un giro e sono subito circondata da un folto gruppo di bambini ai quali distribuisco le ultime penne.
Cena nello spazio comune, accovacciati sui tappeti e, dopo aver gustato un ottimo dolce al miele e fatto un po’ di chiacchiere, si va a dormire.
La mattina dopo in un’atmosfera surreale fra nebbia e nuvole basse, raggiungiamo il ponte di pietra del XVII° secolo che, sospeso su una profonda gola, unisce due cime montuose.
Attraversarlo è una grande emozione, non mi par vero l’aver coronato uno dei miei sogni di bambina.

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il 02/04/2013 alle 20:24
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il 11/03/2010 alle 14:52
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il 22/01/2010 alle 23:08