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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« La sentenza in appello s...Matera Capitale Europea ... »

Gli assassini della democrazia

Post n°553 pubblicato il 19 Luglio 2014 da a_tiv
 
Foto di a_tiv

E' difficile immaginare cosa sia diventata davvero la magistratura italiana.
Per capirlo dovremmo ascoltare con più attenzione gli stessi magistrati che non sopportano più che la loro funzione, nell'interesse dello Stato e della Democrazia, continui ad essere così calpestata a causa di politicanti che hanno sbagliato mestiere, finendo col fare i magistrati, mentre usano gli stessi strumenti della più spregiudicata ed intollerante lotta politica.
Oramai l'emulazione o addirittura l'incapacità di assumersi la responsabilità di poter fare il proprio mestiere, senza lasciarsi condizionare dal "giudizio" dei colleghi, o dal timore di non fare carriera, lascia poco spazio all'autonomia e alla indipendenza della magistratura.
In Italia sono caduti più governi a causa del tentativo di fare una incisiva riforma della magistratura, che non per il cinismo di far pagare ai lavoratori i costi degli abusi e della progressive difficoltà economiche, dovute agli sperperi, alle politiche clientelari, agli abusi e alla prepotenza di chi ha inteso far pagare alle future generazioni la voracità di una classe dirigente inadeguata.
Berlusconi è il primo contribuente italiano. Lui le tasse, al contrario di altri che pure hanno vissuto e speculato alle spalle dei lavoratori italiani, le paga in Italia. E' un imprenditore, e come tutti quelli che sono cresciuti nella prima repubblica non sarà stato proprio uno stinco di santo, ma non ha mai rubato un centesimo ai contribuenti. Non è mai stato al centro di intrighi e di mazzette, né in proprio e né con i suoi più stretti collaboratori. Non si è arricchito facendo politica ed ha sempre pagato dal suo portafoglio anche i costi della sua attività politica.
Nessuna indagine l'ha visto coinvolto per fatti di tangenti e di spartizione di bottini. Eppure è l'uomo politico al mondo con la più persistente attenzione giudiziaria. Ha vinto più elezioni e ne avrebbe vinto ancora di più, senza l'aggressione giudiziaria. E' stato sempre assolto, meno che in una sentenza che ha lasciato molti dubbi su una presunta frode fiscale di pochi milioni di Euro che per il leader di F.I. varrebbero quanto una pizza e birra con la famiglia per un medio impiegato italiano.
Tutto questo dura dal 1994, da quando con F.I., e parlando di Rivoluzione Liberale, ha vinto le elezioni contro gli eredi del vecchio PCI (per pudore dopo la caduta del Muro aveva cambiato nome in PDS).
Nei paesi democratici e liberi le elezioni si vincono nelle urne e non nelle aule dei tribunali.
Se l'Italia non consentirà alle forze politiche democratiche di poter contendere il governo del Paese agli eredi del PCI con i suoi alleati, questo Paese non sarà mai un paese normale. Se gli italiani non si accorgeranno che tengono a libro paga tutti quei personaggi che si prestano a fare il gioco della rete (sindacale, cooperativa, finanziaria, imprenditoriale, associazionistica) che ruota attorno alla sinistra, e non realizzeranno che il conto lo pagano i contribuenti, questo Paese non sarà mai democratico e libero.
Chi ci taglieggia ogni giorno non è Berlusconi, ma i politici di mestiere, i burocrati, gli affaristi, le cupole, i comitati di affari, i centri di spesa, le caste, i guitti della televisione di Stato, le caste e chi percepisce doppie e triple pensioni, mantenendo persino incarichi pubblici retribuiti.
C'è tanta di quella gente inutile che succhia danaro in eterno ed a volte ancora di più con le reversibilità. Sono parte del potere autoritario che ci opprime. Sono parte delle sventure di questa nostra sventurata Nazione. Sono i sempreverdi, politicamente corretti, buoni per ogni stagione. Sono i parrucconi, i sepolcri imbiancati. Sono gli assassini della nostra democrazia.
La nuova impresa è svenderci alla Merkel, a Schulz, a Juncker ... mentre un pupazzo fiorentino ci riempie di chiacchiere.
Vito Schepisi

 
 
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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