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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« La sinistra è in confusioneC'è chi dice no »

Una cura dimagrante ipercalorica per il San Nicola di Bari

Post n°403 pubblicato il 01 Luglio 2011 da a_tiv
 
Foto di a_tiv

La domanda che sorge spontanea è cosa ci sia dietro. Non era mai capitato, fino ad ora, di dover pensare ad una dieta ipercalorica per ridurre le dimensioni d’un corpo.
Si tratta dello Stadio San Nicola di Bari, costruito nel 1987, su Progetto dell’architetto di fama mondiale Renzo Piano, per ospitare una semifinale del mondiale di calcio Italia ’90. L’amministrazione comunale s’è accorta che è troppo grande e che ha costi di gestione troppo alti e vorrebbe metterlo a dieta.
Il san Nicola è uno stadio ancora nuovo, realizzato con tecnologie moderne, con ampi spazi e con una capienza di circa 60.000 posti. Una struttura sportiva, con ampie zone di parcheggio circostante, ben integrata in un ambiente di verde tipico rurale della campagna pugliese (prevalentemente alberi di ulivo), alternato da agiati spazi residenziali realizzati nel verde con un basso coefficiente edilizio. La collocazione gode di collegamenti agevoli con la rete viaria di grande comunicazione (uscita dell’autostrada e circonvallazione nord-sud di Bari) e comodamente raggiungibile da tutte le zone della città e della provincia. La zona dello Stadio, inoltre, del tutto al di fuori della viabilità tipicamente urbana, e quindi dal caos del traffico, è a ridosso di insediamenti residenziali con un’alta quotazione commerciale degli immobili. E’ facile pensare, pertanto, che la valorizzazione della zona possa influire pesantemente sulle quotazioni immobiliari fino ad ipotizzare una netta moltiplicazione del valore di mercato delle aree circostanti.
Il San Nicola, alle soglie degli anni 90, è costato 100 miliardi di vecchie lire, ma ha lasciato in piedi pendenze per 18 milioni di Euro. Tanto è stato stabilito dal Tribunale di Bari, su istanza del consorzio Stadium che aveva chiamato in causa il Comune, per farsi riconoscere i maggiori costi dovuti alle varianti ed ai ritardi causati dall’Amministrazione, in un contenzioso che dura da oltre 20 anni.
Il Comune di Bari ha allo studio, pare avanzato, un progetto per differenziare l’utilizzo dello Stadio e per ridurre la sua capienza da 60.000 a 40.000 posti. Le motivazioni addotte sono gli alti costi di gestione e lo scarso utilizzo della struttura (quasi esclusivamente le partite giocate in casa dalla squadra del Bari che, tra l’altro, il prossimo anno gareggerà nel campionato di serie B).
L’idea è quella di spendere un centinaio di milioni di euro, ma si sa come vanno certe cose, si parte con cento e si finisce con lo spendere il doppio e, come è già capitato, col trascinarsi contenziosi che durano decenni. Così che ne possano trarre godimento anche gli studi legali, quasi sempre gli stessi, mentre a pagare il conto saranno sempre gli stessi contribuenti.
Dalle anticipazioni dell’assessore comunale Elio Sannicandro ci è dato di sapere che è stato sottoposto al parere dell’Architetto Renzo Piano uno studio di fattibilità su un progetto di riutilizzazione della struttura, con la riconversione di alcune parti in edifici da adibire a Hotel (due a cinque stelle), a ristoranti (due), oltre ad un centro commerciale ed ad un parco giochi. Le modifiche sottrarranno all’attuale complesso, oltre ai 20.000 posti, anche l’utilizzo della pista di atletica.
Per ridurre i costi per la manutenzione (ma sarà proprio così?) si pensa di spendere duecento volte tanto, ma si soddisfano gli appetiti dei palazzinari di Bari. Basterebbe informarsi su chi sono le imprese che hanno in atto lottizzazioni nei pressi dello Stadio per farsi un’idea, come non è difficile immaginare quali imprese realizzeranno e gestiranno le nuove opere.
Le famiglie dei palazzinari di Bari sono tutte numerose, anche se è difficile pensare che siano anche bisognose. Hanno una caratteristica, però: non fanno mai la dieta.
Vito Schepisi

da l' Occidentale

 
 
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

Storia, Documenti e perizie ufficiali

su

http://nuke.crono911.org/

 

LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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