venexian

Beato Daniele de Ungrispach


Nato a Cormons (Gorizia) attorno al 1344 da una antica famiglia signorile feudataria nel 1342 in Udine del patriarca di Aquileia, godeva perciò della cittadinanza udinese.
Trasferitosi a Pordenone, si dedicò all’attività di mercante tra la sua città e Venezia, diventando sempre più eminente nella vita sociale pordenonese sino a divenire podestà il 24 settembre 1384. In quell’anno Daniele decideva di diventare oblato tra i monaci camaldolesi di San Mattia di Murano. Il gesto gli fu suggerito dal suo desiderio di perfezione, per vivere la spiritualità di quei monaci, con i quali intratteneva rapporti di amicizia da non pochi anni, quando si recava a Venezia a motivo dei suoi affari commerciali.  Daniele fu un benefattore verso molti luoghi sacri veneziani e fu procuratore della chiesa di San Marco nella sua città di Pordenone.Dopo aver redatto il suo testamento, in cui sceglieva la sepoltura nel monastero di San Mattia di Murano, morì strangolato nel sonno da malviventi.  Quando nel 1435 fu necessario aprire il sepolcro, il corpo di Daniele si presentava dopo ventiquattro anni ancora intatto e incorrotto. Da esso - si racconta - promanava un acuto profumo di fiori, percepito dall’intera isola di Murano e da tutta la città di Venezia, e ci fu subito un afflusso di folle che gridarono al miracolo.Fu oggetto di culto da parte dei fedeli, accorsi anche a causa di prodigi nella festa di San Mattia apostolo quando attorno al suo altare venivano accesi grandi ceri. Il suo culto si estese nel castello di Ungrispach e in quasi l’intera Carinzia, come comprovavano le tavolette votive collocate presso il suo sepolcro. Con la soppressione napoleonica del 1810, cessò ogni forma di culto, le reliquie vennero conservate nella cappella del convento il quale ospitò una comunità di Suore Maestre di S.Dorotea divenendo una scuola.  Alla partenza delle poche, anziane suore superstiti l'area venne acquisita dal Comune di Venezia che vi aprì un centro giovanile, le reliquie vennero quindi traslate nella Basilica dei SS. Maria e Donato in Murano.  Una statua di anonimo della prima metà del Settecento si trova collocata nella facciata della Chiesa dell’Immacolata a Gorizia, esiste poi un delicato libretto biografico sul Beato Daniele d'Ungrispach, opera di Don Giuseppe Camillotto dal titolo "In soave profumo" edito nel 2002.