trampolinotonante

Cara Laura, son rimasto sorpreso e assai meravigliato dal tuo commento poiché conoscendo la tua grande sensibilità , il tuo cuore e la tua fantasia, non mi capacitavo che tu non avvertissi la grande lezione umana della maschera che , comunque fosse nel riso, nel dolore e nella gioia, fin dai tempi dell'antica Grecia ha sempre segnato i visi degli attori sia tragici ,sia aristofanei. In Eschilo addirittura la tragedia era condotta da un solo attore che interpretava più personaggi, cambiando la maschera! Con Aristofane poi si arriva al massimo della satira. Parlavo di lezione umana!! Giustamente poiché dietro di essa , soprattutto se di pagliaccio si può nascondere il dolore dell'anima, anche il più feroce e a volte lo si fa per sopravvivere!! La tua fantasia potrebbe attingere a questa dimensione umana benissimo!! E' troppo grande e potente l'argomento che ho voluto mettere in evidenza! Tanto per fare un esempio, non so se tu conosca l'Opera I PAGLIACCI di Leoncavallo.- Periodo verista del secolo scorso. In esso c'è altamente descritto il dolore che si nasconde dietro la maschera del pagliaccio, il dramma umano nella sua forma più dolorosa!! Se riesco ti inserisco la famosa Aria: " Ridi pagliaccio…", sublime pianto per un dramma umano! Io ho vissuto la gioia della maschera fi da bambino e a carnevale noi bimbi si giocava felici!! E più la maschera era buffa più ci divertivamo!!! Che tempi!!! Grazie comunque della tua riflessione! Un abbraccio