TorineggiandO

ma è un luogo comune caro mio.
Dicono anche che la legge è uguale per tutti, se è per questo!

Non è uguale per tutti?

Ti chiedo scusa...ma se quello che vedo nella foto è il cancello di un lager...lo trovo un po' di cattivo gusto...magari ho interpretato male. ciao terry

Certo che lo è, Terry. I nazisti avevano un pessimo senso dell'umorismo. E lungi da me fare dell'ironia su qualcosa di profondamente tragico come l'Olocausto. E pur rispettando il tuo senso di repulsione ti chiedo, ma non è di cattivo gusto che si definisca lavoratore solo chi muore con una divisa? Non è cattivo gusto che i funerali di Mike Bongiorni vengano dati in diretta tv? Non è malaffare e disgustosa ipocrisia che chiunque muoia sul posto di lavoro mentre sta portando a casa 5 o 600 euro al mese, non meriti tutti gli onori di un uomo che è morto facendo il suo dovere? Il lavoro rende liberi, Terry: sopratutto se muori lavorando.

Non credo che Bongiorno abbia meritato funerali di stato: era un italo-americano che, arrivato nella repubblica delle banane, ha capito che era meglio mettersi davanti ad una telecamera, fare l'americano con un pò di spacconeria tipica USA, et voilà il successo era lì, ha allungato una mano e ha poi saputo raccogliere i frutti. La scritta "il lavoro rende liberi" che ho visto appiccicata ai cancelli di Dacau, prima di varcare quel suolo in una visita ai luoghi dell'Olocausto, mi ha fatto venire un pò di magone e ho rivissuto la gita nei posti (seppur ricostruiti) dove lì sono morti uomini, donne, bambini che avevano una sola colpa: non erano ariani, ecco loro erano Persone per le quali avrebbe falsa la pena di fare funerali di stato, ciao!

Ho visitato anch'io alcuni di questi posti, Mathausen per ultimo. E naturalmente i morti dell'olocausto appartengono ad una categoria diversa e ben più tragica. Ma la scritta ha un significato ben preciso. "Il lavoro rende liberi" scritto sul cancello di un campo di sterminio ha una precisa connotazione di scherno, che dev'essere la stessa sensazione che provano le famiglie dei caduti sul lavoro. Penso ad esempio alle famiglie dei morti della Thyssen Krupp, per citarne un caso eclatante.

Condivido il tuo pensiero..e sottolineo che un operaio non riceve lo stipendio di un parà che volontario và in missione!Non voglio far polemica per carità,nessun ragazzo od uomo che sia dovrebbe morire ucciso..Ma si fanno collette per le loro famiglie e sono certa che avranno una pensione ed agevolazioni per i figli orfani "di guerra" che le famiglie di operai non avranno!Oh..finalmente l'ho detta!

Ed io ti ringrazio di cuore per averla detta! :)

Già. Oggi pensavo la stessa cosa guardando un manifesto fatto affiggere dall'amministrazione della città in cui lavoro, nel quale si ringraziavano gli eroi che hanno perso la vita in Afghanistan. Ho grande rispetto per la morte, e anche per il lavoro, ma non mi pare sia così per tutti.

Ma in fondo cosa pretendiamo da un mondo che stabilisce classifiche di dignità in base al lavoro che svolgi? In base a cosa si misura l'eroismo? Dipende dal grado di consapevolezza con il quale ti approcci ad un lavoro potenzialmente pericoloso? Beh, entrare in una cisterna senza supporti per la respirazione richiede due palle o un livello di disperazione almeno pari a quelle di chi sta con un fucile in mano in mezzo ad un deserto.

se mi posso permettere, la differenza tra chi tiene in mano un fucile e chi si cala in una cisterna è semplice: l'uno l'ha scelto consapevolmente di fare il militare e forse sa anche di aver scelto il modo per morire, l'altro molto probabilmente non ha potuto scegliere il suo modo di portare a casa i quattrini! ciao :-)

Puoi permetterti tranquillamente: ci tengo a far si che questo sia un spazio di libera espressione. E sono anche d'accordo con quanto hai detto, tra l'altro.