TorineggiandO

Mi corre l'obbligo

Leggo un titolo della Stampa.it:

Che bella Torino se la raccontano gli Instagramers

Instagram è un'applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi servizi di social network, compresi Facebook, Twitter, Foursquare, Tumblr, Flickr, e Posterous. È compatibile con qualsiasi iPhone, iPad o iPod Touch avente IOS 3.1.2 o superiore. Dal 3 aprile 2012 è disponibile anche per i dispositivi che supportano Android versione 2.2 e superiori.

Cerchiamo di capirci.

Instagram ieri non c'era e domani sarà rimpiazzato da qualche altra minchiata. Il termine minchiata non è tanto riferito allo scopo del programma, cioè fare le foto, quanto alla funzione che ne permette la condivisione sui maggior social network.

Perchè al giorno d'oggi se non è fotografato, registrato, messo su youtube o pubblicato su Facebook un evento, un luogo, un'emozione, come sapete, non esistono.

E quindi si fa la foto a questo, ma non si sa chi è, non si sa dov'è, cosa ha fatto e perchè l'hanno piazzato proprio lì ed in quella posa. Ed in più lo si tarocca un pochino, perchè così sembra artistico.

E un giornale di Torino tira un pippone, per far vedere quant'è moderna, quant'è cool, quant'è all'avanguardia, quant'è trendy questa città che si mette in mostra, come un'esperta modella agli scatti dei...telefonini.

Perchè di questo si tratta. Fare la foto col telefonino. schiacciare il tastino Effetti, sceglierne uno un pò fantasioso e che non faccia sembrare il soggetto quello che è, cioè una serissima statua di un duca sabaudo e via. La si spara a tutto il mondo piazzandola su una mappa che dice: "io, XXX, emerita testa di minchia, alle ore 14.23 di oggi mi trovavo proprio qui a Torino" e sulla mappa compare un puntaspilli, come quelli che nei musei si mettono per mostrare le 25.000 specie di scarafaggi.

Ora voi direte, ecco il solito anti-progressista, il solito anti-social, insomma il solito anti.

Si, io sono anti, molti anti diversi. E me ne v-anto. Perchè Torino è la mia città e nessun trucchetto fotografico potrà mai sostituire l'emozione che si prova a camminarci dentro tutti i giorni.

Nessuna foto potrà mai raccontare la luce delle giornate terse o il tramonto seduti per terra in Piazza Castello. L'ombra della Mole che si sposta come una meridiana o il riflesso lucido dei lampioni sulla pietra di Luserna, quando piove.

Nessun social network potrà sostituire un caffè preso con gli amici da Mulassano o uno zabaione mangiato a piccoli cucchiaini, perchè non finisca, al Bicerin. O un aperitivo che non sia un'apericena (termine per il quale bisognerebbe attaccare qualcuno al muro, si sapesse chi è l'inventore) o un pinguino alla menta da Pepino.

Nessun progresso potrà spiegare le volute barocche dei palazzi, il segreto dei mattoni del Nostro barocco, le strade diritte come fusi, tutte uguali e tutte diverse.

Torino è bella NONOSTANTE gli instagramers.

Perchè Torino si muove e non ci sta dentro una foto: non ci credete?

Grazie al progetto Feeldesain, per aver dimostrato con le immagini esattamente il contrario di quello che volevano mostrare. Cioè una città morta.