dedalo

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Guardava film alla tv. Disteso nel caldo del suo letto, in quell’ultimo giorno di festa, non riusciva a fare altro. Quella mattina non era riuscito ad alzarsi presto come voleva. Dormì vestito, la sera prima tremava, ma non per il freddo e credeva di avere la febbre. Non era riuscito a fare niente di quanto si era ripromesso in quei giorni. Una lacrima, lenta e solitaria, scese sulla sua guancia. Quasi non se ne accorse. La lasciò fare, fino a quando arrivò sul cuscino, asciugandosi. Non era stata l’unica però quel pomeriggio. Ne vennero altre. Raminghe in cerca di pace. Sole, stanche, disperate.Non capiva cosa gli stesse succedendo. Non sapeva definire il suo stato d’animo, e tanto meno non riusciva a comunicarlo con nessuno. Ma anzi, parlare con qualcuno, anche se lui lo voleva, lo faceva apparire nervoso e distaccato. Domani sarebbe ricominciato tutto, e non sapeva se ce l’avrebbe fatta.