talentosprecato

Sei su facebook? Il tribunale ti sta cercando...(forse)


IL TRIBUNALE SU FACEBOOK...per la prima volta al mondo!!!  Spero proprio che censure o virus come il famigerato Koobface  non minino troppo la tranquillità e la sicurezza di facebooklandia perché, se da un lato questa valle multietnica si fa piatto prelibato per placare solitudini metropolitane o per intrattenere nostalgici, curiosi, pettegoli e perditempo, dall'altro- :))-offre interessanti spunti di riflessione e si apre ad applicazioni extrawebbiane di non poco conto. Meglio di Raffaella Carrà, il social network si presta a rintracciare non solo affetti dispersi nel tempo e nella memoria, ma anche i chilhavisto più ricercati al mondo, i debitori. Per la prima volta nella storia del SN, ha conferma soddisfatta la stessa azienda, un tribunale lo ha ritenuto affidabile e sicuro  a tal punto da considerarlo uno strumento utile per condurre le proprie  strade legali...quando gli altri falliscono, offcourse.E' successo in Australia. Ieri un avvocato ha ricevuto un "ok" moolto speciale da parte del tribunale della città di Camberra...Gli è stata infatti approvata la richiesta-avanzata venerdì scorso davanti alla corte- di far uso della messaggistica privata di facebook per notificare ad una coppia di debitori insolventi l'ingiunzione del tribunale, quella di abbandonare immediatamente la casa presso la quale vivono da 7 anni. Non ne hanno terminato di pagare il mutuo, per un debito che ammonta a più  di 100.000 dollari. Marc McCormak questo il nome del legale, li ha scovati facilmente cercandoli sul social network, partendo dall'indirizzo di posta elettronica della donna e riconoscendone quindi il patner tra gli amici. Non è stato possibile farlo in altro modo. Gordon Poyser e Carmel Corbo, questi i nomi dei due - non erano più rintracciabili da quando, il 3 ottobre scorso, non si erano presentati all'udienza in tribunale. Non si facevano trovare in casa, non ricevano la posta ordinaria né rispondevano alle mail. Continuavano ingenuamente a tenere un account su facebook però, sui cui non avevano imposto stretti criteri di privacy. Pare che il profilo della donna fosse tranquillamente consultabile da chiunque. Ora non più. Il suo account come quello del suo compagno non sono più reperibili , forse per una strana nuova disposizione del tribunale-si legge-oppure, più probabilmente, perché la coppia ha preferito tutelarsi, anche dalla stampa invasiva, (attratta dalla singolarità della vicenda così come dal precedente che potrebbe rappresentare nella legislazione americana). "Ho modificato le impostazioni della privacy per tenere lontani i giornali" così racconta, rammaricato all'idea di dover perdere quel tetto sotto cui vive con la compagna ad una settimana dal Natale, Gordon Poyser, 62 anni, raggiunto dall'Assosiated Press direttamente al domicilio contestato.Se i profili su facebook non sono più pubblici diventa difficile per l'avvocato consegnare la documentazione  e compire quell'atto che simbolicamente segnerebbe una strada...e, visto che i giornalisti son riusciti ad entrare in casa della coppia, potrebbe  invece stavolta riuscire a farlo anche lui.Ed il gran passo di facebook resterebbe sospeso, come dire, sulla sogliaLEGGETE IN DETTAGLIO QUIPs. A dir il vero a dar retta a certi titoli e ad alcuni articoli.... la consegna natalizia via SN sarebbe già avvenuta.()