la bradipessa

LAGO D'ORTA IN SOLITARIA


Dopo un agosto povero, ho avuto un settembre da urlo in cui nn mi sono fermata un attimo. Ieri però ero disoccupata e così ne ho approfittato per andare a fare un giretto da sola. La giornata nn era iniziata proprio nel migliore dei modi, visto che S la sera precedente era stanco e nn si è nemmeno offerto di scaricarmi una traccia gps. Poco male, ho pensato, in fondo è un lago... NN potrò perdermi poi più che tanto... E invece, naturalmente mi sono persa, complice la segnaletica davvero carente. Il giro si è anche rivelato più duro del previsto per cui mi sono goduta poco i panorami, ma forse per questo è stato di grande soddisfazione.Lunghezza: 40km, con saliscendi per un totale di 800m di dislivello Tipo di itinerario: itinerario su asfalto e sterrato (60% per lo più mulattiere lastricate e sentieri S1/S2; alcuni tratti nn ciclabili)Tempi di percorrenza: 4h30 per l'intero anelloPeriodo consigliato: l'itinerario è percorribile tutto l'anno. Io l'ho fatta mercole 28-9-16Descrizione: si parte dal lido di Gozzano (comodo parcheggio) e si imbocca via Canneti, ampia strada sterrata che costeggia il lago fino a Lagna. Qui oltrepassiamo sulla nostra destra la chiesa di San Rocco, e proseguiamo svoltando a sinistra e superando un ponticello fino ad incrociare la strada principale. Svoltiamo a destra e poco oltre, presso la frazione Prorio, possiamo ammirare l’antica chiesa di San Filiberto. Saliamo dietro alla chiesa, svoltiamo a destra lungo via Vignaccia e proseguiamo poi sempre diritto su sentiero. Raggiungiamo la chiesa parrocchiale di S. Albino. Pieghiamo a destra e ci immettiamo nuovamente sulla strada principale che seguiremo fino a Ronco. Dal parcheggio sopra il paese, si stacca una mulattiera sulla sinistra che sale a Ronco Superiore. Questa presenta pendenze importanti e fondo smosso: almeno 300m da fare a spinta. Poi la situazione migliora. Oltrepassiamo sulla nostra sinistra l’Oratorio della Natività di Maria Santissima e proseguiamo diritto al bivio successivo. Superiamo alcune case isolate e al bivio successivo teniamo la sinistra. Costeggiamo alcuni muretti a secco fino a quando vedremo una deviazione brusca a destra che scende. Imbocchiamo il sentiero (alcuni tratti estrememante ripidi e nn ciclabili), raggiungiamo un ponticello e risaliamo sul versante opposto per una mulattiera nn ciclabile fino all’oratorio della Madonna della Neve in località Valbai. Scendiamo fino ad Oira su asfalto. Qui io ho perso il percorso originale. Sono scesa lungo via gobo per poi piegare a sinistra in v. dei Boschi seguendo dei segnavia CAI Bianco/rossi. Il percorso è molto suggestivo perchè corre nel bosco a breve distanza dall'acqua, il fondo è abbastanza scorrevole, ma il tracciato è stretto e invaso dalla vegetazione. Si sbuca nei pressi della centrale idroelettrica di Brolo su una sterrata che va imboccata a sinistra e ci si ricollega all'anello azzurro in via Erbera ad Omegna. Si svolta a destra in v. Fucine, poi si imbocca Passaggio I Maggio. Di fronte alla chiesa di San Bernardino da Siena, svoltiamo a destra lungo via Rosselli che seguiamo fino a raggiungere il lungolago. Proseguiamo lungo questo fino ad incrociare v. Repubblica che ci condurrà alla stazione. Tenendola a destra, proseguiamo fino all’abitato di Borca. Nei pressi della chiesa di S. Gottardo, imbocchiamo il sentiero che, a mezza costa, ci condurrà fino a Crabbia. Il fondo è abbastanza scorrevole, ma talvolta occorre scendere dalla bici per superare alcuni ostacoli. Giunti sull'asfalto, si prende in salita lungo via ai Monti. La strada diviene ben presto sterrata. Al primo bivio teniamo la destra. La pendenza si fa via via più impegnativa fino a giungere a immettersi su un'altra sterrata. Qui teniemo la destra e con veloce discesa raggiungiamo Pratolungo presso la chiesa della Madonna della Neve. A lato della chiesa imbocchiamo una mulattiera lastricata che sempre in discesa ci condurrà a Pettenasco. Passiamo sotto il viadotto della ferrovia Novara-Domodossola e svoltiamo a sinistra superando il ponte sul torrente Pescone. Giriamo ora a destra in direzione di Carcegna. Qui ho perso di nuovo i segnavia. Pertanto ho attraversato il paese e ne sono uscita per la Strada regione Mezzana che confluisce poi sulla strada provinciale. L'ho seguita fino all'oratorio di S. Lucia dove ho preso a destra raggiungendo così Miasino. Giunta in centro, ho costeggiato villa Nigra e ho girato a sinistra lungo il muro di cinta del parco  ritrovando i segnavia. Allo stop svoltiamo a destra in discesa e dopo circa 200m giriamo a destra in discesa percorrendo una sterrata che dopo alcuni tornanti ci condurrà a Legro lungo via vecchia Miasino. Raggiungiamo la stazione ferroviaria di Orta-Miasino e proseguiamo fino ad incontrare la “strada della Prisciola” che ci condurrà alla chiesa di Santo Stefano a Corconio. Tenendo la chiesa alla nostra destra, proseguiamo dritto e, costeggiando la ferrovia, ci immettiamo sulla SP229 nei pressi della torre del Buccione. Subito dopo la curva a sinistra prendiamo la strada sterrata che sale verso Bolzano Novarese. Quando sbuchiamo su asfalto, giriamo a destra e proseguiamo fino a immetterci sulla SP229. La attraversiamo quasi subito seguendo le indicazioni per il Lido di Buccione e in veloce discesa facciamo ritorno al punto di partenza.