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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Il trasferimento.

Post n°1866 pubblicato il 17 Febbraio 2022 da lascrivana

            Essenza wanted   

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Oggi iniziamo a scrivere una nuova storia - iniziamo perché i vostri commenti sono importanti per me.

La storia ha come protagonista una donna in carriera.

####

Genoveffa sapeva bene che accettare la promozione l'avrebbe costretta a trasferirsi, il che significava dover lasciare la sua famiglia per un anno o forse più. 

Suo marito la spinse a non mollare, e che comunque potevano vedersi ogni fine settimana.

Non è che l'idea di lasciare suo marito Sergio e suo figlio Gianni da soli per cinque giorni a settimana la convinceva molto, ma a quanto pare non aveva alternativa.

Ornella, il suo capo, aveva usato un tono perentorio nel comunicarle la promozione: - per poter svolgere egregiamente il ruolo di responsabile vendite devo necessariamente trasferirti nella sede di Firenze. Un sacrificio che sicuramente ti porterà solo dei vantaggi.

A Genoveffa non restava molta scelta;  e anche perché l'idea di non dover subire più la tirannia di Giulio, attuale responsabile vendite , era molto allettante. Così, spinta anche dell'incoraggiamento di Sergio, decise di accettare la promozione

La partenza era imminente, e lei dovette preparare i bagagli in men che non si dica per trasferirsi nella nuova sede. 

Sergio era così entusiasta della promozione di Genoveffa che l'aiutó con solerzia a prendere il primo aereo che la portava a Firenze. Gianni invece, dal canto suo, sembrava molto dispiaciuto della partenza materna; era molto attaccato a lei, e l'idea di doversene separare, anche se solo per cinque giorni a settimana, non gli andava affatto a genio; ma ormai aveva 14 anni, non poteva frignare come un bambino. 

Genoveffa non poté fare meno di trattenere le lacrime nel salutare il figlio; lo strinse forte a se e gli raccomandò di fare attenzione al papà - non vorrei si desse alla pazza gioia ora che io non ci sono.

Salutò la sua piccola famiglia e si avviò verso gli imbarchi dell'aeroporto di Palermo.

In attesa che aprisse il gate, chiamò la madre Silvia per dirle che stava per salire in aereo.

- Ma che mi significa che una donna deve fare carriera! E già tanto che lavora; pure fuori casa deve andare? Ma perché Sergio non può provvedere a te senza tanti sacrifici?-

Il tono di sua madre - donna d'altri tempi- la irritava; quindi smorzò la chiamata dicendole che doveva affrettarsi a salire in aereo.

Una volta imbarcata e allacciata la cintura di sicurezza, un flebile dubbio le attraversò la mente.

Schiacciò il pensiero con un gesto della mano come se si togliesse una mosca dal naso; e  un profumo familiare inondò le sue narici. A parte Sergio, dove lo aveva già sentito?

Un inutile tentativo il suo; la mente ultimamente era troppo affollata da pensieri e preoccupazioni per poter ricordare gli eventi frivoli.

L'aereo stava per decollare, e Genoveffa ne approfittó per chiudere gli occhi. Riposare un po' non poteva farle altro che bene, considerato lo stress degli ultimi giorni.

 


 

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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