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L'edera

Post n°1775 pubblicato il 09 Novembre 2020 da lascrivana
 

Come al solito presento in anticipo l'immagine del blog che sarà la mascotte del 2021.  Lascio sempre che sia l'istinto ad aiutarmi nella scelta; e cerco sempre un immagine che sia di buon auspicio per tutti. 
La mattina del 17 ottobre, come al solito mi affaccio dal balcone, rimango colpita da un immagina che abbraccia il rione: un arcobaleno smorzato tra una massa di nuvole. Insieme danno la forma di una foglia d'edera. E così mi viene subito spontaneo pensare che sarà questa l'immagine per il 2021; con la speranza che essa possa essere di buon auspico sin da ora.

Dal web ricerca sull'edera dopo l'evento. Non male direi come indizio.

Sacra nell'antichità classica al dio Dioniso, l'edera è oggi considerata simbolo di fedeltà, ma in verità, sono numerose le leggende che si sono sviluppate intorno a questo bellissimo rampicante sempreverde. Una delle più affascinanti narra che l'edera nacque subito dopo la nascita di Dionisio per ripararlo dal fuoco che lambiva il corpo della madre, colpita da un fulmine del potente Zeus. L'edera lo avvolse completamente e gli offrì protezione.
L'edera è spesso associata alla vite, che non a caso, è l'altra pianta sacra a Dioniso. Sono tuttavia l'una l'opposto dell'altra: la vite, legata inevitabilmente al vino, ricorda il peccato e il proibito, mentre l'edera è più un simbolo di innocenza. La vite chiude il suo ciclo fruttifero in inverno e rifiorisce in primavera, per scaldarsi ai raggi del sole estivo, mentre l'edera torna con vigore in autunno e per produrre le sue bacche ha bisogno di freddo e ombra. D'altronde vite ed edera rappresentano il dualismo di Dioniso, che non era solo il Dio del vino e dei baccanali, ma era anche conosciuto come Dio dell'innocenza. Anche nel periodo del Medioevo le due piante sono state spesso ritratte insieme, una intrecciata all'altra, e in passato non era raro osservare all'entrata delle osterie proprio un'edera, messa qui, in bella vista, allo scopo di rendere il luogo più innocuo.
Simbolo di eternità. I Celti consideravano invece l'edera una pianta sacra legata al culto del serpente e del drago. Secondo questo popolo l'edera simboleggiava l'immortalità, probabilmente per la sua caratteristica di essere un rampicante sempreverde e decisamente resistente. Per lo stesso motivo l'edera era considerata anche simbolo dell'eternità dello Spirito e della Natura.

Secondo un'antica leggenda, nel castello di Caerphilly, nelle vicinanze di Cardiff, nel Galles, si nasconde il fantasma di una donna assassinata per amore, la dama verde, che era solita nascondersi alla vista dei visitatori del castello trasformandosi per l'appunto in edera.
Simbolo di fedeltàIl significato più intrigante dell'edera rimane quello dell'amore fedele, soprattutto da parte della donna, che in passato era vista come la parte della coppia più dipendente, più bisognosa di appoggiarsi alla figura dell'uomo. Ed è alle donne che sembra che l'edera porti fortuna, difatti questa pianta fa spesso bella figura sui banchetti dei matrimoni e nei bouquet delle spose.

Poteva non esserci anche un significato un po' ambiguo legato a questo rampicante sempreverde? Tornando agli usi e costumi dei Celti, le bacche dell'edera erano usate sia come cura sia come veleno. Potevano essere impiegate per curare i reumatismi, per l'ulcera e per la dissenteria, ma anche come sostanze allucinogene: una sostanza contenuta nelle bacche di edera, il glucoside, se somministrato in grandi quantità può infatti aumentare il battito cardiaco, eccitare e in alcuni casi, dare origine a vere e proprie allucinazioni. I Celti non si sbagliavano.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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