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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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In fondo al tunnel 7

Post n°1350 pubblicato il 17 Febbraio 2017 da contastorie1961

Dopo averla tranquillizzata, Giorgio le pose la tanto attesa domanda.

-Ti va di venire a casa mia? Sono un cuoco discreto, e il frigorifero è ben rifornito-

Rosalia non rispose subito. In preda a un turbinio d’emozioni, pensò a quello che avrebbe potuto significare quell’offerta, poi si decise.

-Anch’io cucino bene, potremmo farlo insieme- rispose con un filo di voce.

Giorgio sorrise e la prese per mano.

Per tutto il tragitto rimasero in silenzio. Ogni tanto, con la coda dell’occhio, Rosalia cercò di studiare il volto dell’uomo che amava. E quello che riuscì a intravedere, era una gioia ben dissimulata dall’attenzione al traffico.

Quando giunsero alla sua abitazione, le aprì lo sportello e fece un grande inchino.

-Benvenuta nella mia modesta dimora, principessa-

Raggiante, Rosalia scese dall’abitacolo e gli saltò al collo.

-Alla clinica ero troppo emozionata, ma te lo dico ora: anch’io ti amo-

Poi tutto si svolse alla velocità della luce. Ignorando cucina e sala da pranzo, si fiondarono direttamente in camera da letto. Si spogliarono a vicenda, gettando gli indumenti a terra senza smettere di baciarsi un secondo.

Un paio d’ore più tardi, esausti e sudati, si addormentarono uno tra le braccia dell’altro.



-Eravamo d’accordo che non mi avresti chiesto più nulla, non ti bastano attico e automobile?- al terzo bicchiere di whisky, l’umore di Giada era decisamente peggiorato.

Sprezzante, Daniel le rise praticamente in faccia.

-Te l’ho appena detto, hai tanto di quel denaro da far schifo, la cifra che ti ho chiesto è una bazzecola per te-

-E cosa ti rende così sicuro che ti dia quei soldi?-

L’uomo iniziò a contare sulle dita.

-L’onorevole, quello che voleva portarti sotto le lenzuola a tutti i costi. L’avvocato, quel fighetto che indagava troppo a fondo sui fondi che ricevevi per la clinica...devo proseguire con quelli che ho minacciato o smetto?-

Furiosa, la donna gettò il bicchiere a terra.

-Sei un maledetto bastardo!-

-Ma ti servo, per cui ora mi darai la metà di quello che abbiamo pattuito, il resto a lavoro eseguito-

Sconfitta, Giada si avvicinò alla cassaforte e compose la combinazione. Quando si voltò, tra le mani stringeva una mazzetta di banconote che lanciò in direzione di Daniel. Senza scomporsi, quest’ultimo le raccolse e le contò senza fretta.

-Bene, che ne dici, festeggiamo l’accordo con un’altra scopata?- disse scoppiando a ridere.

-Con me hai chiuso in questo senso. Se proprio vuoi, dai una ripassata a Rosalia prima di agire, e adesso vattene-

Daniel intascò i soldi e si sistemò gli abiti.

-Non sarebbe una cattiva idea, ci penserò. Stammi bene, signora, entro due giorni leggerai la notizia sul giornale. Ma io non ho fretta, passerò con calma a prendere il resto-



Rimasta sola, Giada si versò un’altra dose di whisky e si lasciò cadere sul divano. Non era per nulla certa di poter rinunciare tanto facilmente alle prestazioni sessuali di Daniel, ma questa volta l’aveva esasperata con la richiesta di denaro. Conosceva bene quel tipo di persona, una volta che gli davi un dito, finivano per prendersi l’intero braccio. Ma era anche soddisfatta, non aveva alcun dubbio che avrebbe portato a termine il compito che gli aveva affidato. Sorseggiando il liquore ambrato, per la prima volta in quella sera sfoderò un sorriso. Giorgio l’avrebbe pagata cara per averla prima rifiutata, e poi umiliata mettendosi con quella puttana. Questo non sarebbe servito a farlo tornare sui suoi passi, ma almeno avrebbe avuto la soddisfazione di vederlo disperato.





La prima a svegliarsi fu Rosalia. Cercando di non disturbare Giorgio, ancora addormentato, scivolò giù dal letto e andò in bagno. Dopo una breve doccia, si avvolse in un accappatoio e andò in cucina.

-Ciao, amore-

Sorridente, Giorgio le andò incontro e la baciò con passione.

-Ho una fame tremenda, tu?- le chiese staccandosi a fatica.

-Stessa cosa, ma desidero essere io a prepararla, ti prego-

-D’accordo, nella dispensa e in frigorifero trovi tutto, faccio una doccia anch’io-

Rimasta sola, si guardò attorno e sorrise. Non riusciva ancora a credere che tutto quello stava capitando proprio a lei. Solo qualche ora prima, il solo pensiero di risvegliarsi accanto a lui l’aveva spaventata in maniera tremenda. Era stata ancora una volta una stupida, ma per fortuna qualcuno le era venuto ancora in aiuto.

-Grazie, papà- disse alla stanza vuota.

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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