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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Ombre del passato 7

Post n°1084 pubblicato il 22 Novembre 2015 da lascrivana

 

Guido Torri si aggirava per casa come un leone in gabbia. Essere stato scarcerato per l'omicidio di Johanna, non aveva di certo lenito il suo dolore. Nessuno poteva immaginare quanto l'avesse amata, quanti progetti avevano fatto insieme. Doveva fare qualcosa, e quel qualcosa sarebbe stato scovare il suo assassino, glielo doveva. Johanna non gli aveva raccontato tutto, solo ora se ne rendeva conto. La storia dei genitori, il patrigno, l'incendio. C'era qualcosa che non quadrava, e non si sarebbe dato pace finché non l'avesse scoperto. In più di una occasione, la ragazza gli aveva raccontato di essere vicina alla verità. Ma, nonostante le sue pressioni, gli aveva sempre risposto che voleva esserne certa. Si pentì amaramente di non aver insistito. L'avesse fatto, forse Johanna sarebbe stata ancora viva.

 

Sudava freddo, e i battiti erano aumentati a un ritmo pazzesco. Spense il computer e andò in bagno. Aveva spedito la mail in preda alla rabbia e all'impotenza, ma ora aveva qualcos'altro di più importante a cui pensare. Dall'armadietto dei medicinali prese un tubetto quindi, dopo essersi lasciato scivolare un paio di compresse nel palmo, le ingurgitò con un movimento secco. Era stato un idiota a pensare che Ponti potesse aiutarlo. Ma il Brasile era la sua unica speranza e l'editore, laggiù, conosceva un chirurgo plastico senza molti scrupoli. Quando aveva fatto il nome di Giusy Benniti però, il suo atteggiamento era drasticamente cambiato.

 

“Ma che diavolo stai dicendo, cos'hai a che fare tu con Giusy Benniti?” aveva ruggito Ponti alzandosi dalla poltrona.

Aveva atteso un istante prima di rispondere. Sapeva benissimo che tra lui e la giornalista non correva buon sangue, ma quella reazione non se l'era aspettata.

“E' una lunga storia” si era limitato a dire. Ma Ponti ormai era irrefrenabile e voleva sapere.

“Sai che proprio oggi l'ho mandata in terapia? Sai che mi sono inimicato mezza redazione per questo? E, se non ricordo male, fosti proprio tu a suggerirmelo quando te ne parlai!” aveva continuato.

“Ed ora, senza motivo apparente, te ne salti fuori con questa trovata. Ti consiglio di dirmi la verità, una volta per tutte. E cerca d'essere convincente perché sono molto, ma molto incazzato!”

Quelle minacce avevano iniziato a dargli fastidio, ma Ponti aveva ragione. Era stato egli stesso, qualche tempo prima, a convincerlo di quella scelta. Conosceva quella ficcanaso di fama, e sapeva che prima o poi sarebbe arrivata a lui. Ma era diventato un peso troppo grande da sopportare. Alla fine gli aveva raccontato tutto e Ponti, incredulo, era rimasto ad ascoltare le sue parole sbiancando di minuto in minuto.

“Quando scopriranno l'ammanco per me sarà finita, Federico. Ecco perché non ho bisogno di denaro ma solo del tuo aiuto” aveva terminato con voce sempre più flebile.

Ponti si era alzato e, con estrema lentezza, si era portato dietro la scrivania. Aveva quindi aperto un cassetto, ne aveva preso qualcosa e l'aveva puntata contro di lui. L'uomo aveva fissato il piccolo revolver con curiosità, che si era ben presto tramutata in terrore.

“Ero davvero convinto delle fantasie di Giusy. Davvero pensavo che fosse una visionaria assetata di successo e priva di scrupoli. Ed ora arrivi tu, con questa storia assurda a smontare tutto. Devi marcire in galera, è tutto quello che ti meriti” aveva detto tetro Ponti. Con la mano libera, aveva preso il cellulare dalla tasca e aveva iniziato a digitare un numero.

L'uomo aveva agito con una rapidità sorprendente. Buttandosi in avanti, aveva afferrato il tagliacarte posato sulla scrivania e l'aveva lanciato contro l'editore. Colto di sorpresa, quest'ultimo aveva lasciato partire un colpo che era andato però a vuoto. L'uomo ne aveva immediatamente approfittato e l'aveva investito con tutto il proprio peso. Finiti a terra, i due avevano iniziato una lotta dura e silenziosa. Il secondo colpo, era partito quando il revolver si trovava tra i loro volti contorti dallo sforzo. Investito in pieno da sangue e frammenti d'ossa, l'uomo era indietreggiato inorridito. Ansimante, e col cuore che pompava a mille, era rimasto ad osservare il viso devastato di Ponti per alcuni lunghi minuti. Senza preoccuparsi di cancellare eventuali tracce, e in evidente stato di shock, aveva lasciato la villa in fretta e furia.

 

Giusy aveva gli occhi che lacrimavano. Le sue ricerche su internet sembrava non portassero a nulla ma, proprio mentre stava per arrendersi, un articolo di una rivista online catturò la propria attenzione.

Lo lesse velocemente, per poi rileggerlo con più calma ancora un paio di volte. In preda a un'improvvisa agitazione, prese il cellulare e digitò un numero.

-Martin? Vieni subito al giornale, ho scoperto qualcosa d'interessante. E stavolta non voglio lasciarmelo sfuggire!-

Danio e Laura.

 
 
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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