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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Ombre del passato 6

Post n°1083 pubblicato il 20 Novembre 2015 da lascrivana

 

Sbalordito, Ponti gli si piazzò davanti con fare minaccioso.

-Ma che diavolo stai dicendo, cos'hai a che fare tu con Giusy Benniti?-

Riprendendo a sminuzzare il fazzoletto di carta, l'uomo alzò gli occhi verso di lui.

-E' una lunga storia- disse con un filo di voce.

 

 

Giusy varcò la soglia della redazione a passo spedito. L'inattesa quanto gradita complicità di Martin l'aveva rinfrancata, si sentiva più forte. Subito, i colleghi presenti le si fecero incontro. Alcuni volevano sapere come fosse andata la prima seduta, altri le manifestarono ancora una volta la loro solidarietà. Ne fu felice, e con estrema pazienza rispose a tutti.

-Vi ringrazio, davvero. Ma ora vorrei tornare a lavorare, ho molte cose da fare e sono tremendamente indietro coi tempi- disse infine.

Quando finalmente riuscì ad arrivare alla propria scrivania, accese il computer e richiamò subito la posta. Le mail si erano accumulate e le fece scorrere rapidamente, sino all'ultima. L'indirizzo le risultava sconosciuto ma il corpo della mail, breve e conciso, le provocò un brivido.

“Finiscila, o ti uccido”

Era arrivata da qualche minuto, e Giusy si guardò attorno come se l'autore fosse nei paraggi. D'istinto, la cancellò immediatamente e in modo definitivo per poi darsi della stupida altrettanto velocemente. Avrebbe potuto rappresentare un'eventuale prova, nel caso che...

Nel caso in cui chi l'aveva spedita mettesse in atto la minaccia? Scacciando quel pensiero funesto, si concentrò totalmente sul lavoro.

 

 

 

La donna delle pulizie pigiò a lungo sul campanello. Pur essendo in possesso delle chiavi, il suo datore di lavoro era stato esplicito su quel argomento.

-Se sono in casa, preferirei che suonasse. Non mi va di vederla apparire all'improvviso, potrei scambiarla per un ladro-

Essendo abituata alle stramberie di Ponti, la signora Clotilde aveva alzato le spalle e aveva risposto con sottile ironia.

-Allora mi sa che suonerò poche volte, visto che lei in casa non c'è mai!-

Ma questa volta c'era qualcosa che non quadrava. Dal cancelletto, la donna aveva una perfetta visuale del viale d'accesso e dell'ingresso della villa. E l'automobile di Ponti, grande e lussuosa, si trovava proprio li davanti. Strano, pensò Clotilde. Un'altra delle sue manie era quella di metterla in garage, fosse anche si fermasse per qualche minuto.

Al diavolo, c'era qualcosa che non andava e non aveva nessuna intenzione di rimanere li impalata ad aspettare.

Aprì il cancelletto e si avviò con passo deciso sul vialetto pedonale. Come aveva sospettato, non ebbe bisogno di usare le chiavi per la porta principale. Era aperta e, dall'interno, non si sentiva provenire alcun rumore. Improvvisamente ebbe paura. Benché non vedesse anima viva, si sentì osservata, spiata. La voglia di scappare l'assalì con veemenza ma, proprio mentre stava per tornare sui suoi passi, qualcosa in fondo al salone attirò la sua attenzione. Prendendo nuovamente coraggio, aprì del tutto la porta ed entrò. La stanza era in penombra, l'unica luce era quella che filtrava dalle finestre.

Avvicinandosi al divano, notò un bicchiere appoggiato sopra il basso tavolino mentre ai piedi del caminetto, in mille pezzi, ne riconobbe i resti di un secondo.

Poi lo vide.

Dapprima un braccio, quindi la schiena, infine la testa e il sangue.

Il corpo di Federico Ponti era quasi incastrato sotto il divano. Una profonda ferita gli divideva la fronte in due tronconi deformi, gli occhi erano sbarrati.

Clotilde urlò quindi, senza riuscire a trovare un appoggio, crollò a terra priva di sensi.

Danio e Laura

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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