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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Barnaby e Flavia.Barnaby e Flavia »

Barnaby e Flavia.

Post n°970 pubblicato il 25 Marzo 2015 da lascrivana

 

Se qualcuno, in passato, mi avesse detto che un giorno avrei fatto il fattorino nella mia stessa azienda, gli avrei riso in faccia.

E invece eccomi qua. Agghindato in maniera ridicola, persino riluttante a guardarmi allo specchio.

E tutto questo, per il solo fatto di aver lasciato fare a Luca.

-E’ un’ottima idea mamma, a zio Barny ci penso io- aveva detto con entusiasmo. 

E così, stamani, mi ha infilato in testa una parrucca scura, un maglione di tre taglie più grandi, e un paio di pantaloni a vita bassa. Insomma, sembravo inguardabile. Dulcis in fundo, sorridendo compiaciuto, mi ha calcato in testa un cappello con la visiera.

-Ora si può dire che sei davvero irriconoscibile-.

Su questo non si sbagliava, anch’io stentavo a riconoscermi.

 

Mi recai al posto di lavoro con un furgoncino della mia stessa ditta la, “GenialBarny” per la dicitura avevo scelto il nomignolo che mi aveva appioppiato Luca.

Adoravo quel ragazzino, quasi fosse mio figlio. Avrei voluto dargli di tutto e di più, ma Flavia non aveva mai voluto che lo viziassi. Se solo avesse saputo, che erano anni gli davo sempre qualche centone di nascosto, mi avrebbe buttato fuori di casa seduta stante. Ma loro erano la mia famiglia, e Flavia la mia migliore amica.

A volte, pur vergognandomene, avevo fatto qualche pensiero strano nei suoi confronti. In particolar modo quando, durante la pubertà, il suo corpo si sviluppò in maniera conturbante. Ma, col senno di poi, soltanto la vera amicizia aveva avuto il sopravvento. Noi due non avremmo mai potuto essere una coppia, troppo diversi, alla fine avremmo finito con lo scannarci a vicenda.

 

 

-Ciao, sei nuovo?-

La voce di una ragazza, vestita con la tuta blu della Genial Barny, mi distolse da quei pensieri..

Non aprii bocca, limitandomi a guardarla costernato. Dopo un istante, scossi la testa, come a darle intendere di non aver capito.

-E allora a chi mi starei rivolgendo? Vedi forse qualcun altro nei paraggi?- rispose seccata.

-Ah! Io non capisce tua lingua- continuai nella pantomima.

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

-Ci mancava che assumesse pure gli stranieri quello stronzo di Barnaby Stone. Già si fa fatica a comunicare con gli italiani, figuriamoci con gli extracomunitari-

Come si permetteva quella sfacciata a darmi dello stronzo?

Cercando di non far trapelare la mia irritazione, finsi di guardare il nome impresso sul cartellino appeso al petto.

-Tuo nome?- chiesi indicandolo.

-Si, il mio nome è Melissa Bonova, ti cambia qualcosa?-

 

“Ebbene mia cara Melissa, vedrai che fine farai quando riprenderò il mio posto. Per ora mi servi qui” pensai mentre annuivo deciso. 

-Senti un po’. Tu cosa fare qui?- proseguì Melissa accompagnando i gesti alle parole.

-Ah! Lavoro… io lavora- risposi.

-Abbiamo scoperto l’acqua calda! Senti, lo so che sei qui per lavoro, ma cosa fai preciso?-

-Ah! Io guida furgone-

-In ogni caso sai cosa devi fare? Dove devi andare?- sempre più spazientita.

-Si… creda di si-.

Le spiegai, non senza fatica, che avrei dovuto portare le ultime creazioni in sede. Lo stesso titolare le aspettava con impazienza. La Genial Barny infatti, si occupava di perfezionare nuovi aggeggi elettronici e lanciarli sul mercato.

A queste parole, Melissa alzò un sopracciglio.

-Ma il signor Stone non è ancora arrivato- disse dubbiosa.

Mostrando il mio sorriso migliore, le feci l'occhiolino.

-Arriverà miss, prima o poi arriverà-

Laura e Danio.

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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