S_CAROGNE

Dedicato a te

Mi rivolgo a te, donna un tempo adolescente, piantata in asso una due e tre volte dal ragazzo carino, il cui nome hai scritto mille volte con caratteri cicciotti e penne profumate in tinte pastello sul tuo bel diario di Hello Kitty, per una decisamente più carina di te. Perfetta, lei, mai un brufolo, mai un chilo di troppo, mai lo stesso vestito due volte in un mese, mai un’espressione disperata disegnata sul suo dolce visino. Calma, serena, quasi che lei fosse la testimonial della pubblicità progresso sui teenagers. Tu più che a lui ormai pensavi, diciamolo, a cosa avessi fatto al destino nelle tue precedenti vite, per averlo spinto poi a farla nascere così perfetta il tuo stesso anno, nella tua stessa città e soprattutto a farla iscrivere al tuo stesso liceo. Se lei non fosse stata lì la tua vita sarebbe stata meglio di quella di Sophie Marceau (non ci vuole molto cara Vic a fare l’innamorata corrisposta se non hai una rivale così tra i piedi). E poi, che diamine, mai un sabato che questa avesse un altro impegno: non saltava una festa, e certo non faceva da tappezzeria. Ora, attenzione, non sto dicendo che lei catalizzasse l’altrui attenzione con i suoi discorsi e le sue battute, ma comunque la maggior parte dei ragazzi (e soprattutto lui, che cazzo me ne frega degli altri) le stava intorno, come si farebbe con un inoffensivo animale da compagnia, rigorosamente con fiocchetto sul capo. E poi, intendiamoci, non è che il tuo fosse un amore totalmente non corrisposto: ti telefonava per chiederti i compiti, se non aveva sigarette le chiedeva a te, se il suo motorino non funzionava (e non c’erano i suoi tre amichetti del cuore) a chi chiedeva un passaggio, eh? Doveva pur trattarsi di una qualche forma (primitiva forse) di amore. Così come, ne eri certa, lui non l’amava, altrimenti non ne avrebbe parlato in quel modo con gli amici … Peggio! Allora il tuo idillio, il lieto fine del tuo diario e la tua evoluzione musicale (si sa che se si soffre per amore si possono ascoltare solo cose angoscianti) erano tutte bloccate da un misero visetto belloccio incastonato in un essere con poca personalità? E soprattutto quante telefonate fiume con la tua amica del cuore non sarebbero state mai registrate dalla Sip se tu avessi potuto ballare Reality con il ragazzo carino? Ora vi viene da ridere, ma sappiamo bene che quando si legge Leopardi con trasporto e si riportano le sue frasi sul diario, non è che si stia attraversando proprio un buon momento. Certo, panta rei e bla bla bla, gli adulti vi dicono “potessi averli io i tuoi diciotto anni!” e tu piangi ancor più forte pensando “ma se sto così male, figurati come stanno questi per invidiarmi! Aiuto voglio tornare nella pancia della mamma!”.  Insomma un lungo periodo tormentato (gli uomini in genere ne attraversano uno simile quando scoprono che la moglie non cucina come la loro mamma). Allora, donna un tempo adolescente, desideravo condividere con te la mia gioia: l’ho incontrata in spiaggia e anche lei ha la cellulite.