VIVERE LE ETA'

F I A B A

Al viandante che frettoloso, percorre la strada che attraverso la steppa va da Novosibirsk a Togliattigrad, potrebbe ancora oggi capitare di assistere, guardando attentamente tra gli alberi, ad una insolita scena: un vecchio lupo acciambellato nell’ultimo cassetto di un vecchio trumeau.

                Era forte il lupo, feroce, giovane, a capo del branco che autoritariamente conduceva a caccia e a capo del suo harem di giovani lupe che gli avevano già dato una muta di giovani lupacchiotti. Il tempo che gli aveva portato gioie e soddisfazioni, inverno dopo inverno,gli portò anche dei contendenti. Ne era passato ormai di tempo e la sua gioventù era ormai un ricordo. L’ultima tenzone, con l’ultimo dei giovani pretendenti allo scettro di capo del branco, lo vide soccombere e, come tutti il lupi, ormai vecchi, scacciato dal branco. Ormai vecchio e sdentato, non più succulenti banchetti di giovani e teneri conigli, galline, pecore. Non più brividi di sfida con l’uomo, non più gioie di razzie, non più accoppiamenti selvaggi con le giovani lupe. Si accontentava ora di litigare le ghiande alle ghiandaie, le bacche ai corvi, e le radici ai cinghiali. Povero lupo, irriso ora, non più temuto, vituperato.

                Faceva la sua bella figura, il trumeau, nella camera da letto della principessa, bello imponente con le maniglie dorate, con cinque cassetti capienti, con scene campestri e di caccia dipinte sui suoi fianchi. Nel primo cassetto, il trumeau conservava le gioie ed i tesori della sua padrona, smeraldi rubini diamanti collane e monete d’oro e bracciali e anelli ed ogni altro gioiello che potesse far risplendere viepiù ed esaltare la bellezza della sua padrona. Negli altri cassetti, finissima biancheria, pizzi e trine trasparenti e maliziose, nascondevano infuocate lettere d’amore ardente e quiete parole. Ma un bel giorno alla sua bella padrona vennero a noia tutti i suoi bei mobili, e, chiamato un rigattiere vendette tutto ed ingloriosamente confuso con altri mobili di scarso valore, il trumeau venne buttato su un carretto e portato via. Stette, il trumeau, per molto tempo buttato in umido magazzino, ma, un bel giorno fu venduto, per la verità esso ne fu contento all’inizio, una bella casa, una bella stanza da letto, ma, in questa accadevano cose a dir poco disdicevoli, per l’onore di un trumeau. Per la prima volta vide, e se possibile che un trumeau arrossisca, ciò avvenne, nudi di uomini e donne, donne timide, donne lascive, donne giovani, donne vecchie, e donne impudiche, accoppiamenti, effluvi di corpi bollenti e sudati, ubriachi, timidi, violenti..... era capitato in un bordello. Non più cure per lui, non più cera a lucidarlo, ma tarme che lo rodevano dal di dentro. Alla fine della sua onorata carriera, non rimaneva altro che un unico cassetto, l’ultimo, e soltanto tre gambe a reggerlo. Fu così buttato in una discarica.

                Ciao, si sentì dire il lupo, stremato ed orai affamato, chi sei?

                Tu chi sei? Chiese di rimando il lupo

                Io sono un vecchio trumeau abbandonato dopo anni di glorioso servizio e come puoi vedere, poco c’è rimasto di me, solo l’ultimo cassetto.

                Io sono un vecchio lupo che si avvicina ormai alla fine della sua carriera.

                Senti, disse il trumeau al lupo, possiamo aiutarci ancora se vuoi, ecco la mia proposta: in cambio della tua compagnia, io ti darò ospitalità nel mio ultimo cassetto, dimodoché tu potrai passare i tuoi ultimi inverni al cado.

                Grazie, rispose il lupo commosso.

                E da quel momento vissero assieme raccontandosi le storie delle loro vissuto e.......

ancora oggi potrebbe capitare di assistere, per la strada che attraverso la steppa va da Novosibirsk a Togliattigrad, guardando attentamente tra gli alberi, ad una insolita scena: un vecchio lupo acciambellato nell’ultimo cassetto di un vecchio trumeau.

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