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LA PRIMA FACOLTÀ DELL'UOMO: L'IMMAGINAZIONE

Post n°8997 pubblicato il 19 Febbraio 2017 da psicologiaforense

 

Eppure di questa capaci­tà, che Albert Einstein considerava più importante della conoscenza stessa, in generale  facciamo un uso ben misero come, per esempio, immaginare disgrazie, pericoli inesistenti,  limiti, ostacoli insormontabili, rischi micidiali, ecc… TUTTO NEGATIVO INSOMMA! E con questo  dimentichiamo  che, quando imma­giniamo qualcosa, nel cervello si genera un'esperienza reale, il che significa che la nostra mente sta elaboran­do quell' esperienza come se fosse reale, vera, vissuta… nonostante la stiamo solo immaginando.  Così questa straor­dinaria risorsa di cui disponiamo, l'immaginazione, di­venta  un problema terribile  se la utilizziamo per le nostre convinzioni limitanti, quelle certezze che viviamo come reali pur senza esserlo, ingigantendo le dimensioni degli ostacoli e  minimizza­ndo la portata delle nostre capacità. Ecco perché ci ri­sulta difficile uscire dalle nostre ristrette trincee mentali e accettare il fatto che ci sia molto di più di quanto sia­mo normalmente capaci di vedere, lasciando liberi di ri­svegliarsi la nostra curiosità e il nostro gusto per l'esplo­razione. La mente mette in pratica ciò che il cuore vuole sentire, perché sono le emozioni ad aprire l'intelletto, e non il contrario. Ma come può aprirsi l'intelligenza se siamo oppressi dalla paura, se non abbiamo fiducia in noi stessi e non siamo davvero motivati? È quindi di primaria importanza  far emergere quelle risorse emotive tanto necessarie, e per farlo  bisogna utilizzare la nostra immaginazione creativa, capace di aiutarci a scoprire nuove opzioni e percorsi che ci consentono di approfittare delle opportunità esistenti o di crearne di nuove.

 
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