piazza alimonda

Le parole non servono più


Ho passato anni a cercare parole. A metterle insieme, ordinatamente, in fila. Anni a cercare di raccontare agli altri le cose che vedevo e loro no. Cercando di fare ridere per le cose che avevano fatto ridere me, di far piangere per le cose che avevano fatto piangere me, di far arrabbiare per le cose che avevano fatto arrabbiare me. A prendere una parola, anche quando voleva nascondersi, e legarla a un’altra, e a un’altra ancora, e così via. Inzuppandole nelle emozioni. Cattedrali di parole. Poi mi allontanavo dallo schermo e guardavo cosa era venuto fuori. A volte un po’ meglio, a volte un po’ peggio. Fiumi di parole che diventavano righe, fiumi di righe che diventavano pezzi. Pezzi cui cercavo di dare gambe, braccia, cuore e testa, e poi di mandare in giro nella speranza che potessero fare il loro dovere. A volte funzionava, a volte no.Poi è successo che le parole non sono più servite. Parlavo e scrivevo e parlavo e scrivevo. E cosa cambiava? Scivolava tutto sul piano inclinato dell’indifferenza. Parole, centinaia di parole, migliaia di parole ammassate ai piedi di angoli di vita. Ora ne ho ancora di quelle parole, ordinate diligentemente in qualche angolo della mente. Dovrei mandarle via. Dovrei dire: «Non servite più. Non siete mai servite», e sostituirle con «Cazzo culo culo cazzo. Scopare scopare». Tanto alla fine sono queste che vincono.E’ come avere una donna che hai amato per gran parte della tua vita. Amata battendo sui tasti in lunghe notti insonni. Amata correndo sotto la pioggia, cercando nella nebbia. Amata scrivendo mentre il mondo fuori correva. E poi, all’improvviso, scopri che questa donna, questa bella donna, ti ha tradito. L’ha sempre fatto. E non puoi mandarla via, non puoi andartene. Ci devi convivere. Per forza. Guardarla in faccia tutti i giorni sapendo che ti ha tradito e ti sta tradendo ancora. Ti tradisce proprio mentre tu la guardi.E allora saranno, finché potranno essere, parole senza braccia, senza gambe. Senza cuore, senza anima. Perché le parole non servono. Non servono più.