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LA DAMA DELL'ERMELLINO di Teresa Ramaioli

Post n°24877 pubblicato il 26 Luglio 2016 da dinobarili
 

LA DAMA DELL'ERMELLINO  di Teresa Ramaioli
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/07/16 alle 13:48 via WEB
La Dama con l’Ermellino, ritratto di Cecilia Gallerani dipinto da Leonardo intorno al 1490 .Cecilia Gallerani (1473- 1536) nasce a Siena in un famiglia borghese, il padre, Fazio, ricopre diversi incarichi presso la corte milanese, è anche ambasciatore a Firenze e Lucca. Sua madre, Margherita Busti è la figlia di un celebre giurista. Ha sei fratelli, Cecilia ben istruita, conosce il latino, la musica, legge, scrive poesie e ha una bella voce. Qualità apprezzate alla corte degli Sforza, nelle riunioni in cui gli intellettuali milanesi discutono di filosofia e letteratura. Ha dieci anni quando viene promessa in sposa a Stefano Visconti, il fidanzamento viene rotto quattro anni dopo, nel 1487, per motivi sconosciuti. Nel maggio del 1489 la ragazza lascia la casa paterna, nei pressi di Porta Comasina (oggi Porta Garibaldi), sotto la Parrocchia di San Simpliciano e vive indipendentemente nella città milanese sotto la Parrocchia del Monastero Nuovo, e forse lì incontra Ludovico Sforza, il Moro. Ha 17 anni o 18 quando Leonardo, pittore alla corte di Milano, la ritrae nel suo capolavoro. Il signore di Milano, dal carattere irruento e sanguigno, è scapolo. Cecilia diventa la sua amante ma un anno dopo Ludovico sposa Beatrice d’Este. La giovane donna continua ad abitare nel suo appartamento nel castello milanese e nel 1491 dà al Moro un figlio, Cesare, che prenderà la carriera ecclesiastica e morirà giovanissimo nel 1514. Beatrice d’Este scopre la loro relazione e Ludovico chiede a Cecilia di lasciare il castello di Porta Giovia. Cecilia va a vivere a palazzo Verme, nel 1492 sposa il conte Ludovico Carminati de’ Brambilla, conosciuto come “Il Bergamino“. Dopo la morte di suo marito e di suo figlio si ritira a San Giovanni in Croce, un castello nei pressi di Cremona dove muore nel 1536. Cecilia fu una delle donne più eleganti e sofisticate della corte milanese. Una piccola curiosità. Nell'estate del 2000 gli studiosi hanno scoperto le tracce dei polpastrelli di Leonardo sulla collana: per ottenere gli effetti d'ombra delle perle, infatti, l'artista non aveva usato il pennello ma le dita, con le quali aveva sfregato il colore ancora morbido. Ciao Teresa Ramaioli

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/07/16 alle 15:23 via WEB
LE OCHE---Le oche sono animali che hanno una sensibilità particolare,quando percepiscono qualcosa che non fa parte della solita routine gridano. Per difendersi dai furti ormai c' è di tutto: dalle inferriate al satellitare e...le oche che,se lasciate libere la sera in cortile, funzionano come allarme acustico se succede qualcosa di insolito o arrivano degli sconosciuti. Un pò come nel 390 a.C. a Roma, quando i Galli che circondavano il Campidoglio tentarono un blitz notturno ma furono scoperti grazie a undici oche che, non erano finite arrosto perché sacre a Giunone. I volatili iniziarono a starnazzare furiosamente svegliando le sentinelle romane, che riuscirono così a respingere l' assalto. L' oca ha testa e occhi piccoli, il becco forte, il collo lungo, il corpo tozzo e le zampe robuste. Il maschio è più aggressivo e grida più forte della femmina. Gli esemplari domestici arrivano a pesare anche più di otto chili, se messi all' ingrasso. Un tempo era definita il «maiale dei poveri», infatti dava uova, piumino e ottima carne con poca spesa. Ciao Teresa Ramaioli
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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 26/07/16 alle 15:25 via WEB
Francesco Messina, nato a Linguaglossa, in provincia di Catania il 15 dicembre del 1900, si trasferisce da piccolo con la famiglia a Genova dove frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti e, dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d'artista, negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale. Nel '22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre presente fino agli anni '40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici. Già, scultore affermato ed accademico di merito dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova,nel '32 si trasferisce a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, di cui dal '36 al 1944 sarà anche direttore. Nel 1937 esegue per Pavia il monumento equestre, detto del “Regisole”a ricordo di un altro monumento romano dedicato all’imperatore Antonino Pio e distrutto dai soldati francesi nel 1796,.e la statua della “Minerva “completata nel 1938. Secondo la leggenda pare che per il volto di Minerva, Messina abbia usato come modella una giovane sposa milanese. Il volto della Minerva ha un’impronta fiera, con fronte spaziosa eil naso geco. Messina, nel 1940 realizza il monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia.Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo. I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi (dove nel '60 scolpisce La Pietà sulla tomba dell'editore Cino Del Duca), in S. Pietro a Roma (Monumento a Pio XII), nel Duomo di Milano (Monumento a Pio XI), eseguiti nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi ritratti di Lucio Fontana, di Giuseppe Papini, di Salvatore Quasimodo, di Indro Montanelli, di Aida Accolla, di Carla Fracci, di Luciana Savignano, ed altri importanti personaggi.Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande Cavallo morente eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucis in marmo di Carrara per la chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano. Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.Nel 1973 un'intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene dedicata all'esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più importanti istituzioni culturali internazionali promuovono vaste rassegne della sua opera. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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