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ALBERI MONUMENTALI di Teresa Ramaioli

Post n°24758 pubblicato il 19 Luglio 2016 da dinobarili
 

ALBERI MONUMENTALI di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/07/16 alle 18:17 via WEB
ALBERI MONUMENTALI---Alcuni hanno un’importanza particolare per essere eccezionalmente vecchi, per esser stati al centro di episodi storici o per essere legati a episodi della vita di uomini illustri. Monumenti della natura, che si collocano accanto a quelli creati dall’uomo e costituiscono un patrimonio di grande valore, da conoscere e tutelare. Quercia di Pinocchio -Parco di Villa Carrara, San Martino in Colle (Toscana) In località San Martino in Colle al confine con Gragnano,nel Parco di Villa Carrara,(provincia di Lucca), vive una delle più spettacolari querce d’Europa, un’enorme roverella (Quercus pubenscens, anche se secondo altri si tratterebbe di Quercus robur o peduncolata). Il possente albero è vissuto così da 600 anni. I suoi rami si estendono per 40 metri e cadono pesanti verso il basso. La leggenda narra di riti che si officiavano intorno a quest’albero. Si dice che i rami della pianta siano curvi verso il suolo proprio perché vi danzavano sopra le streghe. Dalla fine del secolo in poi è stata ribattezzata Quercia di Pinocchio, essendo secondo molti proprio questo l’albero citato nel suo libro da Carlo Collodi (che in effetti passava qui le sue vacanze, da bambino). È a quest’albero che impiccano il burattino, ed è sempre sotto la sua chioma che Pinocchio incontra il gatto e la volpe, una volta uscito dalla casa della Fata Turchina, che l’autore dice essere non molto distante dalla pianta. Ciao Teresa Ramaioli

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Commenti al Post:
tanmik
tanmik il 19/07/16 alle 08:36 via WEB
Dolce e saporosa giornata ti viene augurata dal tuo amico MIK...
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dinobarili
dinobarili il 20/07/16 alle 07:32 via WEB
Bellissimo commento. Dino
(Rispondi)
 
 
dinobarili
dinobarili il 20/07/16 alle 07:32 via WEB
Un saluto dalla magica Pavia. Dino
(Rispondi)
 
 
 
dinobarili
dinobarili il 20/07/16 alle 07:32 via WEB
Felicissimo mercoledì. Dino
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/07/16 alle 18:30 via WEB
Bobbio (Piacenza)---Il Ponte Vecchio, o Ponte gobbo, o… "Ponte del Diavolo" è di età romanica ed è lungo 280 metri con 11 archi, tutti completamente irregolari. E' questo aspetto così strano che lo rende unico ,inquietante. Una leggenda narra che San Colombano, ansioso di giungere a Bobbio per iniziare l'opera di evangelizzazione, si trovò di fronte al Diavolo in persona che gli avrebbe promesso di costruire un ponte in una sola notte in cambio della prima anima che lo avrebbe oltrepassato la mattina dopo. San Colombano accettò e il Diavolo mantenne la promessa costruendo il ponte, irregolare a causa della diversa altezza dei demoni che tenevano le arcate durante la costruzione. Il primo essere che passò fu un cane .Povero cane!. Si dice che nella cripta della Chiesa di San Colombano ci siano ancora le orme dello stesso sfortunato animale. Buona passeggiata a Bobbio . Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 19/07/16 alle 18:35 via WEB
CALIMERO IL PULCINO NERO ---Calimero, il pulcino nero, è stato uno dei protagonisti del Carosello anni ’60.Calimero nasce ufficialmente il 14 luglio del 1963, riprendendo la storia del brutto anatroccolo: sedicesimo uovo della chioccia Cesira, non riesce a nascere assieme agli altri pulcini, così si ritrova dentro l'uovo e quando riuscirà ad uscire un pezzetto di guscio gli rimarrà per sempre sulla testa. La mamma non lo riconosce e Calimero la cerca finendo in una pozza di fango e diventando tutto nero, al punto che Cesira, alla domanda del pulcino, "Sei tu la mia mamma?" gli risponde "Io la tua mamma? Ti sbagli carino. Io pulcini neri non ne ho mai avuti. Vedi, i miei sono tutti bianchi". Calimero però insiste e chiede : "Ma se fossi bianco vorresti essere la mia mamma?" Cesira, impassibile, risponde "Certamente, carino". Calimero è sempre sincero e a fronte di ogni sopruso subito, Calimero esclama la famosa frase che risuona all'orecchio di tutti : "Fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero: ma è un'ingiustizia però!" Gli autori, Nino, Toni Pagot e Ignazio Colnaghi, lo crearono per un marchio di detersivi. Sul piccolo pulcino nero, che non perde mai il suo guscio portato come cappello, gli autori costruirono una serie di avventure che terminavano con l’Olandesina che lava Calimero, dopo sue vicissitudini, facendolo tonare bianco come i tutti gli altri pulcini. Storie che racchiudono un messaggio di speranza: un futuro migliore anche per chi è vittima di ingiustizie. Il nome di Calimero deriva dalla chiesa milanese di San Calimero, dove si sposò Nino Pagot. Antonio Pagotto, in arte Toni Pagot, appassionato fin da piccolo al mondo dell’animazione, ha collaborato con grandi nomi dell’animazione come Hanna & Barbera e Sergio Toppi e negli anni ’70 con il Corriere dei Piccoli e il Corriere dei Ragazzi e dal 1977 con Il Giornalino. Con il fumettista Sergio Toppi ha raccontato a fumetti la vita di Karol Wojtyla. Ciao A tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli
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