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EUGENIA E LE SETTE NOCI (1) di Dino Secondo Barili

Post n°24447 pubblicato il 02 Luglio 2016 da dinobarili
 

(1) Eugenia e le sette noci

Pavia è una città magica. Non soloperché ha più di duemila anni di storia, ma perché è bagnata dal fiume Ticino.Si sa che i fiumi sono portatori di magia, fenomeni che sfuggono ai concettirazionali ai quali siamo abituati. La Prof. Eugenia, docente di matematica inun Liceo del milanese abitante a Pavia, il giorno del suo quarantesimocompleanno era arrabbiata. Non era soddisfatta della vita che stava conducendo.Avrebbe voluto avere un compagno di vita, invece era sola. I due precedentifidanzati non erano stati di suo gradimento e, come dice il proverbio, “megliosoli che male accompagnati”. Fatto sta che la settimana scorsa, al compimentodel quarantesimo compleanno, era più arrabbiata che mai. Per farsi passare larabbia, Eugenia si era recata in piazza della Vittoria per prendere un caffè e incontrareeventuali amiche. Infatti, non era ancora seduta al tavolino del Bar quandoaveva scorto la sua collega Gisella. Alla collega era bastato poco per capireche Eugenia era incazzata. Ne chiese il motivo e non tardò a suggerire lasoluzione. “Eugenia, non ti arrovellare il cervello … applica il metodo dellesette noci” Eugenia si incavolò ancora di più … “Delle sette noci? Ma cosa staidicendo? Siamo nel 2016 … non nel 1800” Gisella fece finta di niente. “Eugenia,stai a sentire. Necessità non vuol legge … Tu sei arrabbiata con te stessa e sevuoi risolvere il tuo problema devi servirti delle sette noci” Eugenia capi chela collega aveva le idee chiare. Chiese come fare. Il sistema era semplice e ilrisultato sicuro. Mettere sette noci in tasca. Andare sul Ponte Coperto elasciarle cadere ad una ad una nella corrente del fiume … Alla settima noce: ilmiracolo. Eugenia a malincuore fece come diceva l’antica leggenda. Aveva appenalasciato cadere nel fiume la settima noce quando la quarantenne si sentìchiamare. “Eugenia cosa fai da queste parti?” Era il suo compagno diuniversità, il Dott. Giansiro che non vedeva da molto tempo. Dopo lespiegazioni di rito. Giansiro chiese a Eugenia se era disposta a seguirlo aParigi. Doveva andarci per accettare una grossa eredità dalla defunta ZiaCleofe … Per Eugenia si aprirono le porte del paradiso. Aveva sempre avuto undebole per Giansiro. Parigi, poi, era la città dell’amore … impossibileresistere. Accettò. Dino Barili blog.libero.it/paviastoria  

 
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