LE NOSTRE NOTE...

Gianni Togni - Semplice


Il romano Gianni Togni, classe 1956, esordisce nel 1975 e nel giro di pochi anni, anche grazie alla collaborazione artistica con Guido Morra, suo paroliere, conquista il grande pubblico. Il suo stile è quello della canzone leggera ed orecchiabile, che prima con "Luna" e poi con "Semplice", che stiamo ascoltando, lo porta ad essere conosciuto anche all'estero.
Amato dal pubblico, ottiene grande successo pure quando si cimenta nelle musiche del primo "musical italiano sinfonico" che va in scena nel 1998, interpretato da Massimo Ranieri e altri venti cantanti/attori. Gianni Togni non ha mantenuto nel tempo una grande popolarità, però con ogni sua nuova canzone ha saputo essere un bravo artista, fedele ad uno stile semplice e fortemente popolare, quello del pop melodico, della musica leggera italiana che in lui vede un esponente vero e genuino.
Per questo i suoi maggiori successi rimangono dei classici che non temono il passare del tempo. Del resto, chi non ha mai vissuto almeno una delle scene che "Semplice" ci propone? Togni ci presenta una rassegna di vita vissuta, autentica, nella sua quotidianità. Trovarsi fuori casa la mattina presto e respirare a pieni polmoni la brezza mattutina, camminare senza pensare a niente calciando i barattoli, fare una telefonata interminabile al proprio amore, difendere un'idea, conservare un ricordo...frammenti di vita.
Semplici sì, ma mai banali: infatti "ogni giorno è un'avventura che a pensarci fa paura". Non è dunque un gioco, una farsa, una commedia, ma ciò che ci tocca, ci emoziona, ci soddisfa o ci rattrista è semplicemente Vita. Fa molto piacere, però, sentire che l'artista ci propone anche la ricetta per affrontarla al meglio, quasi a volerci rassicurare...se siamo spaventati, deboli o indifesi, non ci dobbiamo preoccupare, servono solo due cose.
La prima è difficilissima:essere capaci di fare autocritica.E qui basta ricordare la parabola evangelica...PERCHÉ GUARDI LA PAGLIUZZA CHE È NELL'OCCHIO DI TUO FRATELLOE NON VEDI LA TRAVE CHE È NEL TUO?...L'altra lo è ancora di più,ma ci risulta più familiare:si tratta dell'amore.
Attenzione, però, non quello sdolcinato del "vogliamoci bene tutti", ma quello vero, che porta, appunto ad ammettere i propri errori, a riconoscere gli altri e ad amarli come fratelli, anche quando proprio non ci risulta spontaneo...forse così "Semplice" non è...però perchè non provare? Un saluto affettuoso...
Come stare fuori dal tempo quando fuori è mattina presto cammino con un'aria da fortuna so che in qualche tasca devo averne ancora una da fumarmi dolcemente conto i passi pensando a niente la notte è ancora attaccata ai muri va in mille pezzi se tu la sfioriSemplice come le storie che cominciano come dar calci ad un barattolo e respirare con un ritmo quasi uguale a questi giorni che viviamo in due Svegliati c'è sempre un sogno da raggiungere amore forza che è possibile andare avanti anche se fa un freddo cane e ci vogliono imbrogliareTutto quanto mi sembra giusto quando fuori è mattina presto ogni via ha ancora un suo colore per farle tutte uguali basteranno due ore ed io mi guardo in giro tra me e la piazza soltanto cielo un orologio senza lancette un istante che sa di latte   Semplice trovarsi in tasca qualche spicciolo e dirsi ti amo per telefono poi saltare anche la cena per parlare per mangiare quattro chiacchiere Svegliati con un'idea che vuoi difendere con un ricordo da dividere insieme anche se ogni giorno è un'avventura che a pensarci fa pauraCome stare fuori dal tempo quando fuori è mattina presto tra un po' la gente scenderà per strada ci sarà la fila alla fermataSemplice basta farsi un'autocritica volersi bene forse è l'unica se è una commedia allora avanti un'altra scena per noi non c'è problema