TUTTO E NIENTE

Nella solitaria baita di montagna il mio camino è acceso. Solo le cime dei pini e degli abeti spuntano dalla neve fresca caduta copiosa. Il sole dell’inverno ha percorso ormai quasi tutto il cielo, di un blu intenso, facendo risaltare la cornice delle vette intorno. Seduto sul davanzale dell’abbaino ascolto il silenzio della natura e contemplo il biancore che copre anche il tetto lambendo le suole dei miei scarponi. I costoni in ombra sono già bui. La foresta è percorsa da riflessi violetti alternati a sprazzi di luce rosa del sole al tramonto. Accanto a me c’è Lupo, la mia ombra ed amico fedele. Trascorreremo qua il Natale e, probabilmente, anche il capodanno. Abbiamo provviste sufficienti e legna da ardere per arrivare a primavera, se necessario, ed un sistema fotovoltaico per alimentare il computer. L’unico svago che mi concederò, non avrei energia per altre esigenze, sarà quello di leggere le tue poesie, Lucia. Le trovo meravigliose. Ma ora il sole sta per tramontare ed il buio, tra pochi istanti, avvolgerà ogni cosa accompagnato dal freddo intenso. La Via Lattea, sopra di me, si accenderà di mille luci di una bellezza indescrivibile. Mi sento felice e, credo, anche Lupo. Buon Natale, Lucia.

Mio Dio, mio Dio bambino, povero come l'amore, piccolo come un piccolo d'uomo, umile come la paglia dove sei nato. Mio piccolo Dio, che impari a vivere questa nostra stessa vita, che domandi attenzione e protezione, che ai ansia di luce, mio Dio incapace di difenderti e di agredire e di fare del male, mio Dio che vivi soltanto se sei amato, che altro non sai fare che amare e domandare amore, insegnami che non c'è altro destino che diventare come te, carne intrisa di cielo, sillaba di Dio; come te, che cingi per sempre in un abbraccio l'amarezza di ogni tua creatura malata di solitudine.