Creato da mullerina il 29/12/2005

Il mondo di Chia

Dolce danza di anime

 

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All'amo resta l'amaro

Un sereno pomeriggio, ho una quantità di the verde in corpo imbarazzante.
In un pomeriggio primaverile come questo, con la calma d'animo che solo il the verde può donarmi (ecco spiegato il perchè di cotanti litri tragugiati) ho bisogno di raccontarvi cosa mi è capitato nelle ore trascorse.

Lo faccio soprattutto nella speranza che possa essere d'aiuto a chi, come me, ha un blog perchè ama scrivere e condividere quello che scrive, per averne un ritorno, per esplorarsi, per essere giudicato, apprezzato o criticato.
Chiunque scriva (e chi lo fa da tanto forse mi capirà ancora di più) arriva ad un punto in cui pensa: perchè non avere ciò che scrivo su carta?
Il pensiero poi resta un po' lì.
Nel mio caso il pallino lampeggiava da un po', con la consapevolezza che ciò che vorrei è un regalo a me stessa, per riempire la voglia di poter trovare le mie parole, non solo scorrendo pagine virtuali, ma sentendo l'odore della carta tra le mani.
Ebbene questo desiderio si annida in un angolino di tutti noi che amiamo scrivere (e questo non ci rende certo scrittori, ma non è nemmeno detto che sia la nostra aspirazione diventarlo).

Ecco cosa mi è accaduto e ahimé non sono l'unica, né l'ultima a cui questo accadrà.
Settimane fa è apparso nel bel mezzo della mia bacheca di facebook (in cui poesie non ne ho mai scritte, né ci sono collegamenti a questo spazio) un link, l'ennesima pubblicità di un concorso di poesia, narrativa e chi più ne ha più ne metta.
In tanti anni di onorata carriera da blogger non ho mai partecipato ad un concorso, non ne cercavo, anche perchè ciò che mi importava era poter raccontare esperienze in un luogo dove sia io, sia altri potessero andare a leggere. Ho sempre diffidato da chi ti chiede di scrivere versi o storie con speranze di vincere chissà cosa...
E ora mi chiedo: perchè mai mi è saltato in mente di partecipare questa volta?
Sarà stato un momento di debolezza, l'aver trovato un format da completare semplice ed immediato; di fatto dal momento in cui ho letto l'annuncio, all'invio di una mia poesia, sono passati 10 minuti.
Appena dopo l'invio, visto la testa impegnata che mi ritrovo, ho scordato il tutto. Convinta che tanto sarebbero state parole perdute nel mare magnum di materiale inviato da migliaia di persone (la pagine web dell'editore conta più di 120.000 iscritti).

E arriviamo al dunque, ieri poco prima dell'ora di pranzo leggo un'e-mail. Una persona della casa editrice dice di avermi cercato più volte, senza avermi trovato e chiede di parlare quanto prima con me.
Ecco che quel scintillio di voglia repressa di sentire la carta scorrere tra le mani si è accesa. Come una bambina mi sono illuminata in viso e ho richiamato, non trovando la persona chiedo di essere ricontattata a qualsiasi orario... E così accade, mentre sono ad un convegno squilla il telefono e da lì parte una chiacchierata curiosa (nel bagno del centro convegni, il miglior luogo per parlare di poesia).

I complimenti per la mia poesia mi lusingano, quasi non so come rispondere (non ricordo nemmeno quale poesia ho inviato, ma a prescindere sentirmi dire "brava", "così giovane", "complimenti", "tutte valutazioni positive" sicuramente fa piacere a chiunque).
Senza parole ascolto, mi chiede se posso ascoltare la proposta che hanno da farmi, io chiedo visto che sono ad un convegno di poter ricevere la loro offerta scritta tramite e-mail, in modo da poterla visionare in un qualsiasi momento e rispondere (fuori dal bagno). Mi rispondono che è loro desiderio avere un contatto diretto con la persona e quindi ogni proposta la fanno "solo a voce" per telefono.
Un primo allarme scatta nella mia testa, ma la voglia di vedere i caratteri neri incisi sulla cellulosa ancora batte nel cuore, quindi accetto di restare ancora un po' chiusa in bagno ad ascoltare il resto del discorso.

Il progetto che mi viene illustrato prevede una pubblicazione di 7 scritti, l'apertura di una pagine web sul loro sito, con la mia biografia e le mie poesie, 6 copie cartacee di tale volume, che verrà poi venduto su amazon, inoltre una poesia verrà recitata per un audiolibro e servirà per un video su youtube (la cosa mi appare fin da subito di cattivo gusto, poesia recitate e messa in un video con immagini e musica scelti da loro... non è certo ciò che desidererei per le mie semplici poesie). Ascolto senza interrompere, mi mostro interessata, ma dubbiosa su alcuni punti.
Finchè arriva la ciliegina della proprosta: tutto questo lo avremo chiedendo agli autori un contributo di 249 euro.
La fiammella di poesie stampate è bruciata all'istante e subito mi è calata la consapevolezza di essere finita, con grande probabilità, in una truffa.
Chiedo di poter aspettare ad accettare, mi viene risposto che il tempo è poco ("sappiamo già da oggi gli autori che pubblicheranno con noi") e mi viene dato un tempo massimo per decidere di 12 ore.
Tutta questa fretta mi insospettisce ulteriorimente, al chè appena finisce la telefonata (finalmente libera di uscire dal bagno) mando un messaggio al mio ragazzo chiedendo di informarsi sull'attendibilità di casa editrice e proposta.

Ebbene le persone contattate sembrano essere davvero tantissime dal 2013 ad oggi, a tutti è stata fatta una proposta di un pacchetto simile al mio a prezzi diversi (via via crescenti). Il fatto che la proposta sia così frequente mette in luce un po' un bisogno di raccogliere adesioni e soldi, più che una reale qualità degli scritti scelti.

Non mi intendo minimamente del mondo editoriale, direi che lavorando in un ospedale posso considerarmi in un settore nettamente differente (curo io e curano le parole, ma i mondi sono differenti dal reale, all'impalpabile ed effimero mondo delle emozioni). Non lo so se sia normale che vengano chieste somme di denaro per pubblicare, direi che se un editore decide di promuoverti non dovrebbe chiederti nulla (al più essere libero di non pagarti e rimetterci, se ciò che scrivi in realtà non vende, ma addirittura chiederti denaro e guadagnarci lui, mi pare strano).
Non so se chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui è mai incappato in altre esperienze simili...

Magari pagando avrebbero davvero fatto tutto quello che il progetto comprendeva (perfino il fantastico video di poesia recitata), questo non lo so, ma è rimasto comunque una punta di amarezza nel sentirmi apprezzata, e subito dopo utilizzata...

Ho capito che non voglio scrivere per denaro (non l'ho mai voluto), per me scrivere rimane una questione di arte e l'arte non ha prezzo.
Se un giorno vorrò ardentemente sentire il peso nelle mie parole, allora investirò in modo consapevole, stampando le copie che voglio, da dare alle persone che voglio e questa sarà una grande conquista personale.
Non so se parteciperò mai più ad altri concorsi letterari, perchè il terrore che nascondano proposte come quella ricevuta sicuramente mi frenerà.
Quindi sono grata al mio spazio, sicuro, confortevole, ultimamente un po' deserto, ma sicuramente il posto più adatto per le mie parole...

 

 
 
 
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