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All'amo resta l'amaro
Post n°805 pubblicato il 10 Aprile 2015 da mullerina
Un sereno pomeriggio, ho una quantità di the verde in corpo imbarazzante. Lo faccio soprattutto nella speranza che possa essere d'aiuto a chi, come me, ha un blog perchè ama scrivere e condividere quello che scrive, per averne un ritorno, per esplorarsi, per essere giudicato, apprezzato o criticato. Ecco cosa mi è accaduto e ahimé non sono l'unica, né l'ultima a cui questo accadrà. E arriviamo al dunque, ieri poco prima dell'ora di pranzo leggo un'e-mail. Una persona della casa editrice dice di avermi cercato più volte, senza avermi trovato e chiede di parlare quanto prima con me. I complimenti per la mia poesia mi lusingano, quasi non so come rispondere (non ricordo nemmeno quale poesia ho inviato, ma a prescindere sentirmi dire "brava", "così giovane", "complimenti", "tutte valutazioni positive" sicuramente fa piacere a chiunque). Il progetto che mi viene illustrato prevede una pubblicazione di 7 scritti, l'apertura di una pagine web sul loro sito, con la mia biografia e le mie poesie, 6 copie cartacee di tale volume, che verrà poi venduto su amazon, inoltre una poesia verrà recitata per un audiolibro e servirà per un video su youtube (la cosa mi appare fin da subito di cattivo gusto, poesia recitate e messa in un video con immagini e musica scelti da loro... non è certo ciò che desidererei per le mie semplici poesie). Ascolto senza interrompere, mi mostro interessata, ma dubbiosa su alcuni punti. Ebbene le persone contattate sembrano essere davvero tantissime dal 2013 ad oggi, a tutti è stata fatta una proposta di un pacchetto simile al mio a prezzi diversi (via via crescenti). Il fatto che la proposta sia così frequente mette in luce un po' un bisogno di raccogliere adesioni e soldi, più che una reale qualità degli scritti scelti. Non mi intendo minimamente del mondo editoriale, direi che lavorando in un ospedale posso considerarmi in un settore nettamente differente (curo io e curano le parole, ma i mondi sono differenti dal reale, all'impalpabile ed effimero mondo delle emozioni). Non lo so se sia normale che vengano chieste somme di denaro per pubblicare, direi che se un editore decide di promuoverti non dovrebbe chiederti nulla (al più essere libero di non pagarti e rimetterci, se ciò che scrivi in realtà non vende, ma addirittura chiederti denaro e guadagnarci lui, mi pare strano). Magari pagando avrebbero davvero fatto tutto quello che il progetto comprendeva (perfino il fantastico video di poesia recitata), questo non lo so, ma è rimasto comunque una punta di amarezza nel sentirmi apprezzata, e subito dopo utilizzata... Ho capito che non voglio scrivere per denaro (non l'ho mai voluto), per me scrivere rimane una questione di arte e l'arte non ha prezzo.
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