Mirtilla

il gioco del silenzio


In questi giorni credo, anzi no, sono sicura, di essere arrivata all'apice della sopportazione delle paturnie, mie ed altrui.L'apice massimo, in realtà, l'ho raggiunto ieri sera, quando, mentre mi "sfogavo" e ragionavo con la mia migliore amica, ho avuto una forte e chiara sensazione di insofferenza nei confronti di quello che stavamo pensando e dicendo. Si, insofferenza alle parole ed ai ragionamenti di entrambe. Sono scattata come una molla e mi sono innervosita come un gatto a cui avessero tirato la coda ed al momento di spiegare il mio comportamento all'amica ho preso consapevolezza di quanto fossi stufa. Sono stufissimamente stufa di pensare, di parlare, di ragionare, di spiegare, di spiegare come sono fatta, cosa penso, cosa voglio, etc...agli altri, che tanto, con tutto il bene che possono volermi, non riusciranno mai e poi mai a capirmi fino in fondo, a capire esattamente cosa penso e cosa intendo dire con le mia parole. Gli altri continueranno sempre ad andare avanti con l'idea che si sono fatti di me, giusta o sbaglita che sia, nonostante tutto. E constatare, toccare con mano, che non mi capiscono, nemmeno dopo spiegoni estenuanti, con il tempo mi ha sempre dato più fastidio, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la sola idea mi pare faticosissima. Parlare non serve a nulla, spiegare non serve a nulla, pensare serve veramente a poco e soprattutto paturniarsi e pensare ad eventi negativi che magari non si avvereranno mai è la strada verso la distruzione, si, l'autodistruzione. Una persona che stimo tantissimo (ma tanto veramente, diciamo ai primi posti, se non al primo, de "la classifica della stima") quasi ogni volta che parliamo, mi ripete la stessa frase: "le chiacchiere stanno a zero, contano solo i fatti".E ce lo so che c'ha ragione, davvero, ed ogni volta gli ripeto che pure io la penso come lui ma che se mi fanno o mi fanno fare dei ragionamenti, poi io parto per "il favoloso mondo della paturnia" al primo alito di vento che tira, ci rimango incastrata e non riesco ad uscirne più. Devo dire che i sintomi di questa insofferenza alle paturnie, nell'ultimo periodo c'erano tutti, sono io che li ho sottovalutati, ma potevo arrivarci facilmente da sola a capire che la misura era piena.Che quando in macchina, o a casa, arrivo a tenere la musica a volumi così alti da risultare insopportabili all'orecchio umano e da far sanguinare le mie orecchie nello specifico, è un chiaro tentativo di annullare e resettare tutti i miei pensieri.Lo so, presto diventerò sorda...sorda ma felice!!! :)Quindi, da ieri sera ho deciso che inizierò "il gioco del silenzio" che durerà fino all'inizio delle ferie, o davvero corro il rischio di non riuscire ad arrivarci in vita alle ferie. Il gioco consiste nell'evitare ed ignorare ogni pensiero paturnioso, mio ed altrui, fino alla fine della prossima settimana.Questo non vuol dire diventare egoisti e non ascoltare nemmeno più le altre persone ma semmai non farsi toccare dai loro discorsi, e continuare a ripetermi nella mente che "le chiacchiere stanno a zero" e che "contano solo i fatti" tipo mantra, ogni volta che vedo comparire all'orizzonte una paturnia o formarsi un pensiero paturnioso nella mia mente.Secondo me può funzionare! :)In ogni caso lo testerò in questi giorni e vi farò sapere. L'unico problema è: riuscirà la vostra eroina a non fare nemmeno un pensiero paturnioso per ben otto giorni?! Sono così tanti!! :)Intanto, per sicurezza inizio ad alzare il volume della musica in modo che pensare mi risulti sempre più difficile.Questa in fin dei conti si chiama "sopravvivenza"!